domenica 2 luglio 2023

In giro per passi svizzeri: Maloja, Bernina, Albula e Julier

Desideroso di fare strada con la Bonneville, mi avvio verso Lecco ancora indeciso se andare verso Bergamo o andare verso la Svizzera. Alla fine mi lascio guidare dal caso, e anzichè lasciare la Valassina per Bergamo, proseguo dritto fino a Lecco, evitando le gallerie. Costeggio il lago, passo accanto al chioschetto dove già qualche motociclista è in sosta prima di iniziare il suo giro, e proseguo per Mandello del Lario uscendo ad Abbadia Lariana. Ci vado? Ma si, ci vado: alla rotonda di Mandello volto a destra, passo sotto il ponticello e approfitto per scattare una foto alla T120 davanti ai cancelli della fabbrica della Moto Guzzi. 
 
 
Come sempre, ci sono delle persone in "pellegrinaggio", tra cui anche diversi stranieri: faccio 4 chiacchiere con dei francesi, prima di riprendere la strada che costeggia il lago, fino a Colico. C'è poco traffico e quindi me la godo con piacere, seguendo il tracciato sinuoso. Ecco una panoramica da Bellano.
 
 
Valtellina o Chiavenna? Alla fine decido per Chiavenna e, come di consueto, mi fermo al punto di ristoro di Moreschi per un caffè. Ne approfitto per farmi preparare un bel panino col formaggio: sarà il mio pranzo, per oggi.
Riparto verso Chiavenna, ma invece di fare la via che mi fa attraversare il ponte, volto a sinistra poco più avanti e arrivo alla rotonda del bivio tra Spluga e Maloja dalla strada secondaria. Non si può dire che il cielo sia soleggiato. Indosso una camicia di cotone a maniche corte sotto il traforato e la temperatura è abbastanza fresca. Dopo Chiavenna la strada sale piacevolmente, con belle curve. Mi lascio sulla destra le cascate dell'acqua Fraggia e proseguo verso il confine di Stato. Passo in Svizzera e mi avvio per la Val Bregaglia. Grossi lavori in corso sulla carreggiata: è stata creata una variante proprio nei pressi della zona dove anni fa scese a valle una grossa frana. Devo constatare per l'ennesima volta che quando gli svizzeri si mettono a rifare le strade, lo fanno con grande scrupolo e padronanza: infatti esse sono sempre impeccabili. Continuo la lunga salita con curve filanti che si alternano a tornanti. È sempre particolare ammirare le volute e la salita che si snoda per ascendere rapidamente al passo Maloja.

Non sono uno che soffre il freddo, ma quassù la sensazione della bassa temperatura si è ulteriormente accresciuta: ne approfitto per acquistare una felpetta sottile nel negozio di articoli sportivi in cima al passo. Costeggio il lago godendomi la vista sulle montagne circostanti.

Comincia a delinearsi un'idea di percorso: invece di salire subito allo Julierpass, vado verso il Berninapass. Poco prima di St. Moritz faccio benzina: contando i litri e i km percorsi, scopro con soddisfazione che, oltre a farmi divertire, la Bonnie ha fatto i 25 km/L! Passo St. Moritz e volto a destra. Bellissima la vista che da un tornante scopre il ghiacciaio del Bernina.

La strada è larga e molto filante, per raggiungere Diavolezza: sulla destra la funivia. Dritto, la strada riprende a salire, mentre di tanto in tanto incrocia i binari delle Ferrovie Retiche, quelle del celebre trenino rosso. Prima del passo c'è l'Hospitz, pieno di moto. Non mi fermo: voglio arrivare 300 metri più avanti, al Berninapass.

Fotografo la vista sulla valle, con le nuvole che aleggiano: non è propriamente una bella giornata.

Torno indietro, sui miei passi, fino al bivio per St. Moritz: prendo a destra verso Samedan. Poco più avanti, alla Punt Chameuse, una deviazione secca a sinistra attacca la strada per il passo Albula. Ora il cielo si è aperto e il sole scalda un po' la temperatura: va già meglio. Bellissima l'albulastrasse, coi suoi spazi aperti! Uno stambecco (..in legno!) veglia sul percorso.

Ed eccomi al passo Albula: anche se c'è il sole, un vento teso e fresco spazza l'altipiano.

Qualche residuo delle nevi invernali resiste là in cima, mentre inizio la lunghissima discesa. Traffico zero, pochissime moto, si guida davvero in sicurezza e rilassati, mentre tutto intorno si aprono gole, prati verdissimi e cascate. Arrivo al caratteristico paesino di Bergün: tutto molto "svizzero".

Mentre guido mi scopro a pensare che mi sto davvero godendo il giro. Filisur e poi Tiefencastel, per voltare a sinistra riprendere a salire, sulla strada cantonale 3. Mi accodo a 2 BMW GS e ad una V100 Mandello, e li seguo nelle curve, curioso di carpire ogni possibile indicazione di come si comporta la nuova tourer di Moto Guzzi. Uno sguardo alla Mandello e uno ai bei panorami circostanti, con il lago di Marmorera e la diga. Le curve si snodano guidate e sinuose, per farsi poi più secche e chiuse nell'ultimo tratto prima di raggiungere lo Julierpass.

La discesa verso Silvaplana è veloce, qualche tornante nel finale, ma si arriva abbastanza in fretta sul lungolago. Giro in tutto relax: non posso non perdermi uno scatto a questi magnifici cavalli nei pressi di Sils.

Un ultimo sguardo dal Maloja.

Mangio il panino col formaggio che avevo comprato al mattino, mi godo l'aria fresca e stavolta i tornanti sono a scendere. Qualche scatto ancora, tra i campi della Val Bregaglia.

La grande diga, sullo sfondo.

Si torna verso Chiavenna, un ultimo caffè da Moreschi e via di nuovo, costeggiando tutto il lago di Lecco. Alla fine saranno 485 km e tanto gusto per le zone visitate e per il piacere della guida che queste strade sempre regalano!

Clicca qui per vedere il GIRO SVIZZERO di oggi.







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