sabato 12 ottobre 2013

12 ottobre 2013 Verso Brallo e poi Zerba, la Val Boreca e il Monte Lesima

A dispetto del nubifragio che ha colpito Milano nella notte tra giovedì e venerdì e delle piogge della sera di venerdì, la fiducia nel meteo favorevole per la giornata di oggi è stata ricompensata!
Ecco la parte più significativa del giro di oggi..
Mi muovo nemmeno troppo presto, verso le 9.30.. SS35 dei Giovi, fino a Pavia e Salice Terme. Proseguo per Varzi e, a differenza della settimana scorsa, anzichè proseguire lungo la SP461 del Passo Penice, proseguo a destra lungo la SP186 della Val Staffora. Tracciato assolutamente gradevole, scorrevole, col fondo stradale in condizioni più che buone. Traffico quasi nullo: le previsioni meteo erano sfavorevoli e dunque in pochi hano scelto di andarsene in giro. Meglio così. Arrivo su fino a Brallo di Pregola e "scavallo" proseguendo lungo la SP186.. la discesa è piacevole, anche se ogni tanto un po' di sabbietta e il gioco di ombre non permettono di rilassarsi come sarebbe bello. Tuttavia la discesa è piacevolissima. Uno scorcio, a valle di Brallo..


Riprendo la discesa e i tornanti non mancano. Arrivo fino alla base della montagna, dove il Trebbia ha scavato il suo corso..


Poco dopo, arrivo all'immissione con la SS45 della Val Trebbia. Non avevo mai fatto questa strada per arrivare in Val Trebbia, ma credo che la percorrerò di nuovo. A questo punto, opto per seguire la SS45 fino a Genova.. do uno sguardo alla mappa che porto con me e riparto. Sono diretto ad Ottone: poi si vedrà. Dopo alcuni km noto un cartello che indica Val Boreca. Mai sentita!!! Però il cartello è uno di quelli marroni, che indiano luoghi di interesse paesaggistico.. mmm.. visto che il giro fino a Genova non è che mi ispiri particolarmente, mi persuado a provare questa nuova strada. Quindi, ripeilogando per chi fosse interessato: percorrendo la SS45 direzione Genova, a un certo punto sulla destra si vede il cartello per Zerba e la Val Boreca. La strada è ben più stretta della SS45, e sale piacevolmente, con tratti in piano e tratti con tornanti. Il fondo stradale è impeccabile, seppure sia una strada sostanzialmente secondaria.
Arrivato subito dopo il piccolo abitato di Zerba, noto in alto, su un monte, un osservatorio astronomico. "Monte Lesima", recita un'indicazione. Dev'essere bello arrivare lassù. Così una svolta secca a destra e la strada si inerpica ripida. Questa è davvero una stradina stretta, ci passa solo un mezzo per volta..


il fondo per alcuni tratti è sgretolato.. ma si sale bene prestando la debita attenzione. Senza contare che si è immersi nella natura....


...e ogni tanto si aprono scorci meravigliosi sulla vallata: ecco la Val Trebbia. Guardando bene, si vede la SS45 che si snoda lungo la costa della montagna, là in fondo..


La strada sale e sale ancora, tra rocce spaccate e fondo stradale da trattare, diciamo così, "con rispetto"..



Poi la strada entra nel bosco.. i colori dell'autunno avvolgono tutto.. e le foglie ormai cadute fanno da ali ai fianchi della stretta carreggiata.. ma che atmosfera!


Il silenzio è rotto solo dal borbottìo dei Toga, perchè l'andatura è doverosamente bassa e l'attenzione a non mettere le ruote nel posto sbagliato è, viceversa, alta..


...incontro solo alcuni guardiacaccia e 4 ragazzi che fanno un'escursione zaino in spalla. Per il resto, il vento è il solo rumore che si ode. Pace assoluta.
Finalmente scollino e si comincia a scendere.. il verde dei prati è vivo e torna a vedersi il sole.


A piani di Lesima inizia la discesa piena di tornanti, che lungo un percorso sempre panoramico mi riposta verso la SP186 e Brallo. Qui, volto a sinistra e riprendo la strada verso Varzi, Pavia e poi Milano.
Giornata bellissima, con la scoperta inaspettata di posti nuovi, dove certamente tornerò a primavera inoltrata: nel mezzo i mesi invernali di nebbia, pioggia, neve e strade bagnate.

domenica 6 ottobre 2013

6 Ottobre 2013 Il Passo Penice e Passo del Brallo

Oggi il meteo non era molto promettente. Del resto già ieri l'estate sembrava aver salutato, e oggi non è certo tornata. Tuttavia in mattinata su Milano non pioveva, per cui ho deciso di montare in sella per andare a fare un giro, un po' a caso.
Alla fine ne è venuto fuori questo:



Visualizzazione ingrandita della mappa


Già ieri, per via del meteo e delle temperature intorno ai 12 gradi, avevo dovuto ritirare fuori dall'armadio la giacca e i pantaloni invernali, con tanto di imbottitura.. oggi è diversa solo la temperatura, leggermente più alta, intorno ai 15 gradi.
Per il resto, giornata uggiosa, ma alla partenza da Milano non piove. Tuttavia, essendo a dir poco fastidioso mettere i pantaloni dell'antiopioggia strada facendo, li indosso sin da subito, insieme al giubboetto impermeabile e fluorescente.
Non sbaglio. Lungo la SS35 dei Giovi inizia a piovigginare. Niente di che, nessun fastidio, ma col sole è meglio!
Passo dalla certosa di Pavia, con un discreto traffico. Noto alcuni distributori, in zona Casarile, con benzina allo straordinario (per questi tempi..) prezzo di € 1,66.. interessante.. a Milano sotto € 1,71 non si trova praticamente mai.
Inizia a piovere in maniera più consistente dopo aver superato Pavia, ma non è fastidioso: per fortuna non è freddo e non c'è vento.
Passo da Rivanazzano e Salice Terme e proseguo verso Godiasco e Varzi. Dopo Varzi, seguendo le indicazioni, un bivio manda verso il Passo del Penice, a 15 km.
Nonostante non sia lontano da Milano, non ci sono mai andato: l'ho sempre considerato pericoloso per via degli smanettoni che ci si affollano nei fine settimana di bel tempo. Non è questo il loro fine settimana, quindi può essere il mio. Inizia a salire. La strada non ha un buon fondo stradale e certo la pioggia caduta non aiuta. Tuttavia ho visto di peggio. La carreggiata è abbastanza stretta e dove a bordo strada finisce l'asfalto, lo scalino è notevole: meglio prestare un po' d'occhio, specie se si è in curva. Inizio a salire senza che piova, ma pian piano comincio ad entrare nella nebbia e la pioggia riprende a cadere. La visibilità cala notevolmente. Ma non ci sono auto, dunque salgo abbastanza tranquillo. Qui in prossimità del passo.



Riprendo ad andare e la nebbia si accentua. Aumentano anche le foglie lungo il tracciato, ma per fortuna rimane una corsia centrale percorribile senza particolari patemi.
Penso a come sarebbe piacevole la salita senza pioggia: le curve sono spesso molto strette, come la carreggiata, e spesso non hanno un raggio regolare, ma si chiudono in svariati modi, non permettendo una grande ritmicità, come invece accade per altre salite. Comunque tra la nebbia arrivo in cima!


Scendere verso Bobbio e la Val Trebbia, proseguendo? Mmm.. non ho voglia di scendere fino alla SS45. Preferisco tornare indietro: ho visto le indicazioni del Passo del Brallo. Non ci sono mai stato, quindi perchè non provare a far entrambi i passi, per oggi? Mi consulto con me stesso e mi approvo.

Quindi torno indietro e seguo la discesa: meglio stare più attenti, dato che nella carreggiata che scende ci son più foglie.
Dopo 3-4 km c' la deviazione a sinistra per andare verso il Passo del Brallo.
La strada è molto rovinata, piena di sconnessioni e con il manto stradale spesso pieno di buche. Inoltre la ghiaietta non manca e le foglie rosse, ormai secche, tappezzano larghe parti del fondo stradale. Comunque, tra curve abbastanza secche e qualche spianata, anche qui non è poi così male. 
La pioggia cade incessante e la nebbia non si dirada, ma non sento la preoccupazione che in passato queste condizioni meteo mi facevano nascere. Meglio così!
Arriva anche il Passo del Brallo. 

    
A questo punto, anzichè andare a ritroso, seguo la bella strada che ridiscende verso Varzi, per poi continuare verso Pavia e quindi Milano, non prima di aver fatto il pieno a Casarile, dove la benzina era fornita a un prezzo interessante.
Giro tranquillo, ma bello perchè ho visto altri due nuovi posti.  

5 Ottobre 2013 E' arrivato l'autunno

Nuvole basse, pioggerellina, strade bagnate, ombre di alberi scuri, campi fangosi. E' arrivato l'autunno. In teoria la stagione del motociclista è sul punto di concludersi, in attesa della primavera. Eppure... c'è voglia comunque di cercare il bello anche in questo periodo. E' un bello diverso, ma comunque c'è voglia di saltare in sella per scovare anche in questo periodo il bello della natura che si addormenta.
 
Lungo il grande fiume, il Po, con la bruma che sale..



...mi avventuro lungo una strada deserta, che costeggia il fiume, per ritrovarmi sopra l'argine maestro, che protegge dalle piene l'operosa pianura.


Un giro che forse non è arrivato a 100 km.. ma che comunque mi ha lasciato solo coi miei pensieri e sul fascino della natura.

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