domenica 24 maggio 2020

Lago di Como, Valle Intelvi e Balcone d'Italia

Le giornate che si stanno susseguendo con un clima eccezionale sono un richiamo irresistibile per riavvicinarsi alle vecchie, care abitudini di andarcene in giro in moto. Vinco la mia notoria ritrosìa a girare la domenica e ci troviamo con Peo e Simona per colazione. A sorpresa spunta anche Francescone che si palesa e ci da la carica con la sua simpatia!


Decidiamo di andare verso il lago di Como, percorrendo la Pedemontana e dirigendoci sulla SS340 "Statale Regina" che costeggia la sponda occidentale del Lago di Como. Ahimè, il traffico ci intrappola inesorabilmente. Il divieto di lasciare la Lombardia per le limitazioni alla circolazione a causa del corona virus contribuisce a concentrare i lombardi nei luoghi più belli della regione. Il risultato è un'unica, interminabile colonna di auto e motociclette che si snoda sulla sponda del lago rendendo complicato e lentissimo procedere verso nord.
In un attimo mi sono ricordato perchè nei fine settimana della bella stagione evito i giri ai laghi come la peste. Non nego che mentre respiravo nelle gallerie i gas di scarico delle auto ho fatto più di un pensiero a mandare a monte tutto e tornare indietro.
Per fortuna almeno il Lago di Como nei pressi di Brienno ha il suo perchè.


Tuttavia, pur lentamente, abbiamo raggiunto Argegno e siamo saliti verso la Valle Intelvi. E' bastato cominciare ad inerpicarsi sulle strade curvose che si snodano a mezza costa del monte per rinfrancare l'animo. I panorami, i colori del cielo e dei boschi e l'aria più fresca, uniti alla possibilità finalmente di guidare (..e non, semplicemente, di avanzare..) godendosi i tornanti anche stretti verso Castiglione d'Intelvi, Pellio S. Fedele fino a Lanzo d'Intelvi  hanno riacceso l'entusiasmo.
A Lanzo abbiamo preso a destra per salire tra il bosco e i tornanti fino alla Funicolare nei pressi dell'Albergo Buffa.
Ero stato quassù ormai diversi anni fa con Vecchialenza, e ricordo che avevo assaggiato una gustosissima polenta concia.
La vista eccezionale sul Lago di Lugano da cui si gode dal ristorante ci convince a sederci.


E non resisto ad assaggiare la polenta con uovo fritto e grana: cibo dietetico ed estivo!


Chiacchieriamo godendoci la vista e il sole: si sta meravigliosamente.
Dopo essermi preso una puntura da una vespa che, mentre pranzavamo, aveva deciso di cercare l'ombra nella manica del mio giubbotto, riprendiamo la strada scendendo nuovamente verso Lanzo. Arrivati al paese, prendiamo a destra e saliamo verso la sommità del monte. La strada è stretta, con un fondo abbastanza rovinato. Ci sono svariati tornanti secchi e stretti e alcuni tratti che attraversano i boschi. Finchè si arriva in cima per raggiungere quello che viene chiamato "il balcone d'Italia".

Siamo a oltre 1.300 metri di altitudine


Garrisce nel sole la bandiera tricolore, ma appena sotto c'è la Svizzera!


Si tratta di un punto panoramico che permette di godere di una vista che va dal Lago di Lugano, proprio sotto il monte, fino addirittura al Gran Paradiso. La giornata è assolutamente perfetta: la nitidezza e la luce meravigliosa permettono di arrivare lontanissimo con lo sguardo.

A sinistra il ramo con Capolago, a destra, in fondo, Porto Ceresio

Nel suo primo giro BVH (..che sta per Bridget Von Hammersmark..) si gode il panorama.


Come si comporta il 790 adv in montagna:
Oggi ho potuto provare la moto anche su un tracciato di vera montagna, con tornanti secchi e pendenze e devo dire che si è confermata estremamente agile e maneggevole: non pensavo che con il cerchio da 21 pollici potesse mostrare queste qualità: evidentemente in combinazione con il peso davvero contenuto, con il baricentro molto basso che le viene conferito dalla particolare struttura del serbatoio e con il manubrio abbastanza largo si riesce a renderla davvero godibile anche in questo tipo di contesti.
Quanto alla protezione dall'aria, oggi ho utilizzato il casco con l'aletta parasole e fino ai 120 orari non ho nulla da segnalare; andando verso i 130 comincia ad accentuarsi la rumorosità del casco, probabilmente anche per via dei flussi d'aria. Niente di insopportabile comunque: non ho riscontrato scuotimenti del casco.

Da Argegno a Lanzo e al Balcone d'Italia




Alla fine saranno 265 km, dei quali pochi di reale piacere di guida. La Valle Intelvi è un gran bell'andare e quando si potrà tornare a valicarla per scendere in Valmara verso la dogana di Arogno sarà bello godersi questo passaggio. Al tirare delle somme, comunque, la giornata è venuta buona per acquisire altre informazioni sul comportamento della moto.



sabato 23 maggio 2020

Il primo giro col KTM 790 ADV


E così ho salutato la Thruxton Esmeralda e inizia la storia del KTM790ADV.. essendo di lingua tedesca, ho deciso di chiamarla Bridget Von Hammersmark.



 La curiosità di guidarla è grandissima. I primo 30 km sono di autostrada. Volutamente ho scelto il casco senza aletta parasole, per non avere fastidi in caso di cattivo riparo dalle turbolenze. Devo dire che però non riscontro fastidiosi vortici, anche se si percepisce una certa rumorosità.
In autostrada mi rendo conto che si viaggia essenzialmente in 5 e 6 marcia e la moto, se si da gas, sale rapidamente di velocità, senza inerzia: è molto pronta.
Poi è il turno delle statali. Purtroppo essendo in una sterminata pianura le uniche situazioni in cui si può cercare un accenno di curva sono le rotonde! 
Proseguo fino a Sesto Calende senza nulla da segnalare: la strada è tutta dritta e non c'è modo di farsi delle impressioni sul comportamento della moto. Posso solo dire che alle velocità sostenute appare molto stabile.
Finalmente mi incontro con Peo: ci eravamo dati appuntamento sopra Luino, al Lago Delio, ma lo incontro che è già ridisceso.
Peo ormai è il capo varo delle mie moto: ogni volta che ne arriva una nuova, mi accompagna o ci troviamo per scambiare le primissime impressioni.


Per tornare verso casa percorriamo la strada lungolago che porta verso Laveno e Angera. Su questi tratti filanti la moto è molto piacevole e nei tratti con curve anche in rapida sequenza è rapida a cambiare direzione e da un grande senso di maneggevolezza. La sensazione è che sia molto ferma nella traiettoria impostata curvando, ma sia altrettanto facile rialzarla per cambiare lato. Trasmette sicurezza. Ho notato che in questi tratti filanti si guida molto in 4 marcia "alta" o in 5 marcia bassa, ma si è quasi sempre sopra i 4.500 giri.
Ho provato alcuni tratti con rapidi cambi di direzione, dove in alcuni casi la 3 marcia gira altissima e il motore reagisce pronto.
La forcella, pur non regolabile, sembra buona e non accuso le irregolarità del fondo stradale come accadeva con la Thruxton. La sella è dura, ma nonostante i km fatti non mi ha dato fastidio.
Le gomme di primo equipaggiamento sono le Avon Trailraider: mai avute, ma mi hanno fatto una buona impressione. Mi sembrano di sagoma abbastanza tondeggiante, come le TKC70 che ho sulla Stelvio. Valuterò a suo tempo la durata e il comportamento sul bagnato.
Mi ha colpito il consumo di benzina, che è veramente basso: credo di essere intorno ai 24,5 km/L.
Appena possibile voglio vedere come si comporta sui tornanti di montagna. Già domani con Peo qualcosa faremo.
Per il momento oltre 330 km molto molto divertenti!


Il quadro TFT è molto ricco di informazioni e permette tanti settaggi. Onestamente non sono stato a smanettare troppo, ma la grafica è chiara e permette di notare le informazioni senza vagare con lo sguardo: la consultazione è rapida a tutto vantaggio dell'attenzione alla guida.

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