martedì 14 agosto 2012

13 agosto 2012 @ LuCampagnone

Ieri sera, serata @LuCampagnone approfittando della presenza di vari motocazzari in Abruzzo. Premio per la distanza a Chetene e McQueen. Qualche scatto, per una bella serata mangereccia.









..e grazie a Dopato per l'ospitalità!

domenica 12 agosto 2012

10-11 agosto 2012 - Attraversando il centro Italia: Raticosa, Futa, Croce ai Mori, Castelluccio di Norcia, Forca Canapine

Le ferie sono iniziate venerdì alle 13.. il tempo di passare a cambiarmi e carico la moto. Il rullo che avevo preso da Louis un annetto fa per il viaggio attraverso l'Italia si è rivelato ottimo anche per il Viaggio in Sardegna 2012: dunque andrà benissimo per le esigenze di una decina di gg.
Ho deciso di spezzare il viaggio in 2 tappe, con un pernottamento in Toscana.



Visualizza 900 KM MILANO-RATICOSA-FUTA-STIA-GUBBIO-NOCERA UMBRA-CAMPOTOSTO-VASTO in una mappa di dimensioni maggiori

1° GIORNO:
Mi avvio sulla A1, mettendomi il cuore in pace per essere costretto a percorrere l'autostrada.. Deviazione di una quarantina di minuti per passare da Galli Moto a Pilastrello, uscita Parma: a Dopato servivano dei dischi frizione e glieli porto giù volentieri; poi riprendo il viaggio verso sud. Esco a Casalecchio e lungo i viali di circonvallazione di Bologna, supero i Giardini Margherita e imbocco via Toscana, percorrendola tutta fino a Pianoro. Non mi ero mai spinto così avanti lungo quella strada: Pianoro Nuovo prima e Pianoro Vecchio poi si estendono per diversi km. Via Toscana diventa SS65 della Futa. Basta seguire le indicazioni per il passo. La strada inizia a salire ed è davvero piacevole: perfetto il fondo stradale e godibili le curve, belle tonde. Ho preferito non fermarmi a far foto, perchè non avevo bene idea di quanto tempo avrei impiegato per arrivare alla destinazione prevista per la sera: mi preme però segnalare che è stata la prima volta che in varie curve ho visto i guard-rails con la parte inferiore munita dei dispositivi che evitano ai motociclisti, in caso di scivolata, di finire sotto il pezzo di ferro (che in molte circostanze di cronaca ha rappresentato il vero elemento dannoso, più ancora della scivolata). Grande apprezzamento a chi si occupa della manutenzione del tratto di strada. Man mano che si va verso i 1000 metri, la temperatura diventa sempre più gradevole.
Con un bel ritmo arrivo al Passo della Raticosa: per me è la 1° volta.


Riprendo il viaggio: penso a quelli imbottigliati in autostrada per l'esodo agostano e mi godo ancora di più la strada, che mi porta al Passo della Futa. I tempi sono abbastanza rispettati.


La discesa verso il Mugello è piacevole. Prendo poi verso est la SP97 fino a Borgo S. Lorenzo, dove imbocco la SS651 per Vicchio e Dicomano. Giunto a Sandetole, non posso esimermi da scattare una foto alla bottega del macellaio, proprio al bivio dove inizia la strada Londa/Stia. Nel 2010, mentre eravamo diretti al raduno MC di Assisi, approfittò della nostra sosta davanti al passaggio a livello chiuso per decantarci le qualità della sua carne. Indimenticabile ed omaggio doveroso!



La strada sale attraverso il bosco con una buona pendenza e costeggia il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il fondo stradale alla vista non sembra perfetto, ma mi devo ricredere perchè regge bene e da un buon affidamento. Arrivo in cima, al Valico Croce ai Mori, quando il sole stende le luci arancioni del tardo pomeriggio sulla Bonnie.


Dopo aver attraversato Stia, dove Pieraccioni ambientò "Il Ciclone", e Poppi, arrivo all'antico borgo di Bibbiena che sono da poco passate le 8 di sera. Ho l'albergo, prenotato appena il giorno prima, proprio nel centro storico e i gestori si offrono essi stessi di ricoverare la moto nei locali dismessi che una volta erano adibiti a ristorante. Gentilissimi. Dopo una doccia rinfrescante, mentre in tv trasmettono Italia-Brasile di pallavolo per le Olimpiadi di Londra, esco per visitare il centro storico e mangiare un boccone. Un primo ristorante è al completo, ma un altro poco distante ha posto. Bruschettina, tagliatelle al sugo di cinghiale, salsicce con fagioli per secondo, tutto annaffiato da un fiaschetto di rosso.. poi panna cotta, nocino e caffè. Ottimo, a un prezzo onestissimo: a Milano ci avrei preso una pizza e una birra.. forse!
Qualche immagine..


Il borgo è molto carino, come tutti quelli attraversati.




Ora di andare a nanna: domani i km saranno molti.

2° GIORNO:
"Impossibile trascurare Chiusi della Verna", mi consiglia il tipo alla reception dell'albergo, con trascorsi da Harleysta e da Triumphista... Infatti l'avevo già messo in previsione e mi avvio intorno alle 9 del mattino... la strada sale, non sempre in buone condizioni, alternando panorami e zone ombreggiate. Poi si sbuca in cima dove, sulla collina in alto, si vede il santuario della Verna, sorto lì dove S. Francesco d'Assisi ricevette le stigmate.



Riprendo la SP54, verso Caprese Michelangelo: già il nome rivela che è il paese d'origine di uno dei più grandi geni della storia dell'arte. La strada non è per niente ben tenuta e la discesa non ha nulla che io ricordi. Imbocco la SP47 verso Anghiari: nella pianura sotto le mura del borgo ebbe luogo la battaglia di Anghiari (rappresentata anche da Leonardo in un affresco forse perduto) tra una Lega formata da soldati papali, Veneziani e Fiorentini e l'esercito dei Visconti di Milano.


Dopo 257 km, proprio ad Anghiari, nella piana verso Sansepolcro, è il momento di fare benzina: € 1,87 al litro, a futura memoria...


Evito di percorrere il tratto di E45, che qui fa sostanzialmente le funzioni di un'autostrada, optando per il tracciato che la costeggia. Col trascorrere delle ore la giornata diventa via via più calda: dritto attaverso la pianura, guido da Sansepolcro verso Città di Castello e Umbertide, per poi deviare a est, verso Gubbio, dove arrivo intorno a mezzogiorno. Nella pianura ci sono i resti dell'anfiteatro romano di Iguvium, che poteva contenere fino a 7.000 spettatori.


Percorrendo la Flaminia, sempre su un percorso sostanzialmente pianeggiante, dopo un piccolo scollinamento si para di fronte il bel borgo di Nocera Umbra..


A questo punto, perdo un po' l'orientamento e, con esso, anche un po' di tempo, alla ricerca della strada giusta. La segnaletica non aiuta moltissimo: non vedo che indicazioni per Foligno: nessun altro centro abitato viene menzionato, come se chi ha messo i segnali volesse indirizzare i viaggiatori verso Foligno, appunto. Proseguo dunque sulla Flaminia, ben oltre la strada che avevo messo in programma di seguire. Esco all'indicazione per Capodacqua: finalmente si torna verso i monti e, lungo la SS77, giungo a Colfiorito.



Subito la zona mi sembra familiare.. erano infatti i luoghi percorsi nel giro che avevamo fatto al Raduno MC del 2010.. ecco una foto scattata allora (di schiena riconosco Fanky, KKK che parla al telefono e la splendida 3 cilindri di Valerio)...


..e quella scattata in occasione del mio viaggio quest'anno..


Imbocco la provinciale 96 fino a Pieve Torrina e poi prendo la SS209 della Valnerina.. ovviamente man mano che procedo, mi tornano alla mente i luoghi.. per esempio, passo a Borgo S. Antonio, vicino Visso, dove Maci si procurò l'infortunio.. all'epoca scattai questa foto...


...e quest'anno mi sono divertito a scattare una foto simile.. ma migliore, perchè non c'è Sam che impalla!!


Proseguo per Visso, dove imbocco la SP136. La strada è davvero molto bella e raggiunge l'apice nel punto dove, dalla sommità dell'altura, si gode la vista dei tornanti che scendono nella pianura e poi della strada che, costeggiando il pendìo, risale verso Castelluccio di Norcia, sul cucuzzolo in fondo.

 

Dopo aver superato la piccola piazzetta, la strada ridiscende verso l'immensa pianura oltre l'abitato di Castelluccio: la strada dritta a perdita d'occhio, il terreno riarso dal sole, i cavalli e i camper, le grigliate.. sembra di essere in qualche luogo dell'Arizona o dello Utah.. un posto che vale la pena visitare.


Dirigendosi verso i monti sullo sfondo, si arriva al bivio per Forca Canapine. Quasi in cima, saluto un motociclista col GS fermo a scattare foto: faremo assieme la discesa verso Arquata del Tronto: tantissime curve, con la quota scandita dai segnali stradali di tanto in tanto.

L'idea era quella di andare ad Amatrice e poi verso il Lago di Campotosto. Purtroppo mi rendo conto che ho saltato una deviazione quando ormai sono sulla SS4 Salaria a scorrimento veloce, verso Ascoli Piceno. A malincuore devo rinunciare dunque a quel giro. Decido comunque di risparmiarmi l'autostrada ancora per un po'. Quindi, dopo essermi lasciato alle spalle un paio di Vespa 150 del Vespa Club di Pontedera (..l'ho letto sui loro gilet..), giungo ad Ascoli e, nei pressi delle rovine del teatro romano, seguo per Teramo: un breve tratto di Tangenziale Sud e poi prendo la SS81 per Folignano/Teramo.. bella!! Piacevoli curve, dal raggio non strettissimo, e tanti saliscendi. Almeno, nell'errore, non sono caduto malissimo. Giunto a Teramo, decido di voltare verso est, in direzione della A14: a Giulianova, prendo l'autostrada, diretto al Sud. Purtroppo anche l'appuntamento che avevo con Uccio, Loizz e Chetene, alloggiati a Sulmona, salta perchè rimane troppo fuori mano. 
Che dire: 2 giorni quasi interi di moto attraversando 4 regioni, percorrendo in gran parte strade nuove e rimanendo sempre ammirato dai luoghi bellissimi, sia per le bellezze naturali, sia per i bei borghi antichi attraversati. E poi, come sempre, le persone: a Bibbiena, con l'oste, dopo cena s'è parlato fino a mezzanotte di musica. Fantastico. E qui sotto i km totali. Non male, dai.


I post più cliccati