sabato 19 agosto 2023

Tra Gran Sasso e Majella: gran bei posti in Abruzzo!

Partenza al mattino presto, non sono neppure le 8, per andare svelto in direzione di Pescara. 

Una parte della mattinata la trascorro con due vecchi amici in quel di Pescara. Poi mi dirigo verso l'interno dell'Abruzzo, percorrendo la SS5 Tiburtina. Mentre guido nel caldo abbastanza opprimente di questa giornata, mi chiedo se sia il caso di andare su a sinistra, per Caramanico e la Majella, per salire in quota e godermi una giornata all'ombra fresca di qualche bosco; oppure proseguire e salire sul Gran Sasso: implicherebbe molti più chilometri e non ci sarebbe modo di godersi l'ombra degli alberi. Alla fine mi dico che è sempre giusto cogliere le opportunità offerte dalla permanenza estiva in Abruzzo e quindi Bussi e su, lungo la SS153 della Val Tirino. Deviazione sulla SS602 di Forca di Penne per un breve tratto, prima di voltare a sinistra sulla SP98 delle Vigne. E' una strada che ho scoperto ormai diversi anni fa e, da allora, la scelgo sempre per andare verso il Gran Sasso. Permette di elevarsi sulla estesa piana circostante con tanti tornanti, consentendo allo sguardo di spaziare su tutta la valle e i monti circostanti.

All'immissione con la SP8 si prosegue dritto, per raggiungere il piccolo e pittoresco borgo di Calascio, dominato dalle rovine della celebre Rocca e dalla chiesa di S. Maria della pietà, dalla caratteristica pianta.  Merita assolutamente una visita! Nei giorni più affollati e turistici una navetta porta dal paese al castello, ma si può salire anche a piedi (sono un paio di km in salita..) o con auto proprie (..ma solo in giornate ordinarie).

Mi lascio alle spalle Calascio: girando a sinistra si va verso S. Stefano di Sessanio; vado a destra, proseguendo sulla Sp7 in direzione di Castel del Monte. Intanto, in alto a sinistra, il profilo di Rocca Calascio si staglia contro il cielo azzurro. 

La strada, da quando si prende la SP98, è divertentissima e dall'asfalto grezzo, ma assolutamente ottimo e dalla grande tenuta: mai ghiaietta in traiettoria, trasmette tanto affidamento. Ci si può godere la guida, oltre che il bel panorama. Curve regolari si alternano a falsi piani e tornanti. Il campanile svetta sul piccolo borgo di Castel del monte, mentre in lontananza si vede Rocca Calascio.

Riprendo a salire verso Campo Imperatore: con l'altura l'aria si fa più leggera e la temperatura più fresca e gradevole. Gli scenari del Gran Sasso sono favolosi.

Supero il valico di Capo la serra e la strada scende curvosa verso l'altopiano, che si apre alla vista e si estende a perdita d'occhio, fino al Corno Grande, all'estremo opposto, lontano parecchi chilometri. Questa vista regala sempre grandi emozioni!



La strada si snoda scendendo ancora un po' per poi risalire fino al luogo dove si trovano i due storici punti di ristoro di questa zona: il Ristoro Giuliani, sulla sinistra, e il Ristoro Mucciante, sulla destra. Entrambi sono affollati all'inverosimile, circondati da decine e decine di camper e di moto. Del resto una sosta in uno di questi luoghi per arrostire carne, arrosticini, formaggi fa parte dell'esperienza. Diciamo che, avendola già fatta, evito volentieri di immergermi in quell'allegro caos.

Continuo quindi la mia strada sui gradevoli saliscendi: capita anche di imbattersi in una mandria di mucche che attraversano lentamente e paciosamente la strada, senza minimamente curarsi delle auto e delle moto. Sono loro ad essere a casa, dopotutto.

Supero il bivio del lago Racollo e arrivo al bivio per salire a Campo Imperatore. Di arrivare in cima non ho voglia, anche perchè già mi prefiguro la confusione e l'affollamento per arrivare al piazzale della funivia. Preferisco prendere un panino dal furgoncino che sosta al bivio: pane casereccio, un filo di olio d'oliva, una fetta di prosciutto nostrano tagliato al coltello, un paio di fette di formaggio anch'esse tagliate davanti a me. Non potrei desiderare di meglio. Mentre gusto il panino, decido che invece di proseguire scendendo dalla parte di Assergi tornerò un po' indietro per riprendere la strada del lago Racollo per scendere a S. Stefano di Sessanio. Bellissima sia nella prima parte, con la salita verso il valico, sia nella seconda, dove tornanti in discesa molto panoramici permettono di ammirare la vallata e il caratteristico borgo di S. Stefano di Sessanio dall'alto.

Giunto al paese, prendo a sinistra per Barisciano, dove mi immetto sulla SS17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico. Un lunghissimo rettilineo sull'altipiano porta a costeggiare diversi paesini che meriterebbero una sosta e una visita: S. Pio delle camere, Bominaco, Navelli. Breve sosta per un caffè (sto accusando il caldo..) e riprendo la strada. Passato un piccolo valico, la strada comincia a scendere verso Popoli con un tracciato estremamente panoramico, punteggiato di tornanti. E' questa la strada che fa da teatro alla cronoscalata automobilistica nota come "Svolte di Popoli"

A questo punto si potrebbe anche dire che di svago ce n'è stato e si può dirigere il muso verso casa. Invece sulla SS5 Tiburtina dove sono sbucato vado a destra verso Sulmona. Passo la rotonda per Raiano, costeggio Roccacasale dove avevamo dormito con Nolmar e Vecchialenza nel viaggio del 2011 attraverso l'Italia e proseguo con la SS17 verso Pratola Peligna e Sulmona. In alto, a mezza montagna sulla sinistra, l'eremo di S. Onofrio al Morrone domina la valle dove si trova Bagnaturo, altro luogo dove avevo fatto tappa nel giro del luglio 2022 con Peo. Proseguo spedito lungo la SS17 che comincia ad arrampicarsi sull'altra montagna abruzzese, la Majella. La carreggiata é larga e con ampi tornanti porta verso Pettorano sul Gizio e Rocca Pia, prima di sbucare da una galleria sull'estesissimo altopiano delle Cinque Miglia. Una striscia di asfalto dritta e deserta si estende per chilometri, tra i campi, i pascoli, le montagne dell'Aremogna, nel comprensorio sciistico di Roccaraso.

Mi fermo per fare benzina: 1,94€ al litro! Ormai è fuori controllo. Decido che rifornirò in quello successivo, ma ne approfitto per una sosta e per bere un altro caffè. Ho già in mente come proseguire. La Stelvio sembra un po' ingolfata: do qualche manata di gas e mi rimetto in strada. Supero la rotonda che porta all'Aremogna e al Monte Zurrone (c'ero stato con la Bonneville la scorsa estate!), faccio benzina all'Eni sotto Rivisondoli (sempre 1,94€ l litro!) e seguo la SS84 Frentana attraverso la piana costeggiando il tracciato della ferrovia Sangritana, a binario unico, fino alla stazione di Palena e al vicino valico della Forchetta. Qui inizia un altro tratto molto bello sia motociclisticamente, che per paesaggi. Si inizia con la discesa tra i tornanti all'ombra dei boschi dove ci sono le sorgenti del fiume Aventino e poi si continua guidando con tante curve filanti su quella che viene definita "la balconata d'Abruzzo": a sinistra la montagna, a destra una profonda gola. Si vedono in basso i paesi di Lettopalena e Taranta Peligna. Molto spettacolare. Si passa accanto alla Grotta del Cavallone, di dannunziana memoria, e su uno spuntone di roccia, a destra, si vede la cappella del Sacrario militare della Brigata Majella. Quindi si raggiunge Lama dei Peligni. Invece di scendere a destra, per il lago di Casoli, tengo la sinistra in direzione di Fara S. Martino, famosa per la Pasta De Cecco e per le sorgenti del fiume Verde, dai colori incredibili.

Cosa vedere: qui c'è solo l'imbarazzo della scelta. Piana delle 5 miglia con le sue immensità; il sacrario del Monte Zurrone, con la sua vista e la sua solennità; le sorgenti del fiume Aventino; le Grotte del Cavallone dove D'Annunzio ambientò "La figlia di Iorio"; il Sacrario della Brigata Majella, che commemora le gesta della liberazione portate avanti da una delle più famose brigate partigiane; le sorgenti del fiume Verde, dai colori eccezionali. Lasciano la moto nello slargo sterrato poco più avanti una camminata di circa 500 metri su un sentiero porta alle vicine Gole di S. Martino, con l'eremo omonimo: assolutamente da non perdere! 

Dopo Fara S. Martino mi dirigo verso Altino e la SS62 Fondo Valle Sangro mi porta di nuovo verso la costa e il mare.

Alla fine sono quasi 410km di giro, davvero appaganti sotto tutti i punti di vista. 


Ecco il giro di oggi: GRAN SASSO E MAJELLA

L'Abruzzo è davvero uno scrigno da aprire e scoprire giorno per giorno, con tanti tesori nascosti. Questo giro ne ha individuati alcuni, ma sulle stesse tratte ci sono tanti altri punti di interesse.

 

I post più cliccati