venerdì 9 agosto 2019

Appennino fino in Abruzzo

Parto senza fretta al mattino, diretto a Modena nord.


Tutto pronto

Km a inizio viaggio

Lascio la A1 alla volta di Maranello.

Ecco la Stelvio davanti ai cancelli della Ferrari

Non fa particolarmente caldo, per fortuna, quindi fin qui il viaggio procede bene.
Ho impostato il navigatore per portarmi tra le montagne dell'Appennino Modenese: belle strade, isolate, non sempre in buone condizioni di asfalto, ma le Hyperpro della Stelvio assolvono egregiamente il loro compito.

Il bivio per Zocca

Passo da Zocca, paese conosciuto anche per aver dato i natali a Vasco Rossi, scendo verso Tolè e Rodiano per poi passare dove già ero passato a Luglio.


Tra Vergato e Grizzana Morandi approfitto per mangiare un boccone, dal momento che vengo sorpreso da un violento temporale.

Piove abbondantemente

Aspetto che spiova, ma non sembra voler smettere.
Indosso quindi l'antipioggia e scendo verso la stazione di S. Benedetto Val di Sambro.
Da Grizzana Morandi si vede, in lontananza, la A1, con i suoi viadotti e il suo traffico. 
Risalgo verso Bruscoli e raggiungo il passo della Futa: ha smesso di piovere, praticamente.
Mi fermo e fotografo il memoriale dei soldati tedeschi che durante la 2 guerra mondiale combatterono qui, sulla Linea Gotica.

Sulla Futa c'è un cimitero militare tedesco

Ridiscendo verso il Mugello, costeggio il Lago di Bilancino e passando da Vicchio e Dicomano raggiungo Rufina: questa volta anzichè prendere la consueta Londa-Stia scendo fino a Pontassieve e imbocco da là la strada del Passo della Consuma. Per me è una novità, ma è favolosa!

La Stelvio per la prima volta sulla Consuma

La vista dal valico della Consuma

La discesa è lunga e mi porta fino a Poppi e poi Bibbiena. Seguo le indicazioni per Chiusi della Verna: come sempre strada divertentissima, e ancora di più a scendere dal Valico dello Spino verso Pieve Santo Stefano.

 Sullo Spino arrivando da La Verna

Le nuvole all'orizzonte dal valico dello Spino

Da qui tiro dritto verso sud: prima la SP77, dove costeggio il Lago di Madonnuccia.

 Bellissima la vista sul lago di Madonnuccia

Il viaggio sulla SS3bis Tiberina procede spedito, in questo tratto: Sansepolcro, Città di Castello, Umbertide, Perugia.. e poi Assisi e la suggestiva Spello. Lascio la E45 a Foligno, seguendo le indicazioni. Siamo sul far della sera e mi aspetta Montefalco, borgo cinto da mura su un'altura.


Montefalco

A Montefalco non sono per caso: avrei potuto scegliere qualsiasi altro bel borgo in zona. Ma qui voglio andare a cena in un posto particolare: "Alla via di mezzo", da Giorgione.
Menù fisso per 30€, antipasti freddi e caldi a buffet, assortiti e gustosi; 2 primi, caserecci, come le taglietelle con pajata e gnocchetti al sagrantino; faraona in salmì e porchetta; 3 dolci differenti, rosso di Montefalco. In più tanta cortesia, gentilezza e, aggiungo, simpatia: questo è quello che mi ha fatto pensare che è valsa la pena.

Giorgione Barchiesi, persona di grande umanità e simpatia

Paesino, Montefalco, davvero bello con le sue mura, i suoi vicoli e le sue taverne aperte! E' tutto imbandierato per il palio. Passo una piacevole serata apprezzandone la vivacità!

Concerto blues in piazza a Montefalco

La discesa verso la porta del borgo, affollata di locali e turisti

L'interno della chiesa

Vado a dormire molto contento, soddisfatto di questo primo giorno di viaggio.

Appennino Modenese, Futa, Passo della Consuma e Spino


All'indomani alle 8 sono pronto. Scambio due chiacchiere con il gestore del b&b e lascio Montefalco: le pendici dell'altura su cui sorge il borgo sono ricoperte di vigneti.

Vigneti su tutte le colline circostanti

Poco più a valle raggiungo le fonti del Clitumno, menzionate anche ne "Le odi barbare" di Carducci.


Ecco le fonti del Clitunno

Dopo essere ripartito dalle Fonti del Clitunno, che avevo visitato nel lontano 2011 insieme a Vecchialenza, prseguo lungo la SS3 "Flaminia" quasi fino a Spoleto, per poi seguire le indicazioni per Norcia e Cascia, sulla SS209 della Valnerina. Molto bella, alcuni tratti tra le gole. Peccato che la presenza di alcuni camion costringe a percorrerla a velocità davvero bassa.

Cerreto di Spoleto

Poco più avanti il bivio per Cascia mi porta sulla SR471. Strada molto godibile fino a Roccaporena e a Cascia, le zone della vita di S. Rita. Ero stato da queste parti tantissimi anni fa.

L'abitato di Cascia

La parte ancora più bella di questa strada arriva da qui in avanti. Intanto il bel paese di Leonessa.



Il borgo di Leonessa

Dopo Leonessa la strada porta al Terminillo. Sarei tentato, ma mi porterebbe troppo a ovest, troppo fuori direttrice rispetto alla mia destinazione.


Poi il tratto stupendo per tracciato e panorami che porta verso Posta. La SR471 è incredibile: nessuno in giro, sulla sinistra gole e monti ricoperti di boschi, saliscendi e tanti tornanti a scendere.

Da Posta verso Antrodoco la SS4 Salaria corre svelta.

L'abitato di Antrodoco visto dalla SS17

Proprio ad Antrodoco inizia la SS17 che sale con bei tornanti larghi e veloci.

Poco più avanti, uno dei tornanti storici della 1000 miglia.

Si raggiunge il valico di Sella di Corno, che segna il confine tra Lazio e Abruzzo.

Il Valico di Sella di Corno sulla SS17

La strada prosegue verso l'Aquila e nei pressi di Barisciano volto a sinistra per salire sul Gran Sasso: ci sono sotto e non andarci mi sembra veramente un'occasione persa. Salgo verso S. Stefano di Sessanio per raggiungere Rocca Calascio. Solo che per qualche ragione sbaglio strada e proseguo la salita. Ho capito dove sono: ci ero stato ad agosto 2018 con Nolmar, per incontrare Alessandro, Giulio e Claudio. Salita isolata, lunga, con alcuni tratti estremamente suggestivi.

Sullo sfondo il rifugio del Lago Racollo e, più in là, il Corno Grande e Campo Imperatore, avvolti dalle nuvole.

 Mandrie di cavalli al pascolo: sembra il West.

Riprendo la strada verso Fonte Vetica, nell'immensità della pianura. Poi la breve risalita verso Capo la Serra.


Quindi il passaggio verso Rocca Calascio.

Si notano la vecchia rocca e la chiesa di S. Maria della pietà, più a sinistra.

Dopo aver scavallato, scendo verso valle, sulla SS153, che corre dritta come un fuso fino a Bussi, sulla SS5 Tiburtina. Di qui autostrada fino a Francavilla, dove con la SS16 percorro la meravigliosa Costa dei Trabocchi, da Ortona a Vasto.


Non poteva esserci miglior finale per questi 925 km di cavalcata attraverso mezza Italia, sulla cresta degli Appennini, attraversando alcuni degli innumerevoli paradisi di cui è costellata la nostra splendida penisola. Le vacanze iniziano molto bene, non c'è che dire!

Montefalco, Leonessa, Antrodoco, Gran Sasso, Bussi




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