sabato 22 giugno 2013

22 giugno - Passo Zambla e Passo della Presolana

Stamattina sveglia con calma... mentre facevo colazione, pensavo a dove andare a girovagare.. le montagne bergamasche le conosco poco e così ho scelto di salire da quella parte.. per fortuna non è così caldo come nei giorni passati!
Ecco il giro di oggi:



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Viale Forlanini e un breve tratto di Tangenziale Est, solo per arrivare alla SS11 Padana Superiore, per dirigermi senza autostrade verso Bergamo. Poco traffico, tutto sommato.. arrivo a Vaprio d'Adda epoi verso nord, direzione Bergamo.. poi basta seguire le indicazioni stradali marroni per la Val Brembana. Dalmine, Curno, Ponte S. Pietro e poi inizia la Valbrembo: il traffico per un po' è abbastanza intenso, per non dire incolonnato! Proseguo seguendo le indicazioni per S. Pellegrino fin dopo Zogno.. ad Ambria prendo la SP27 della Val Serina, seguendo le indicazioni per Passo di Zambla... il fondo stradale a dire il vero non è il massimo, ma ho visto di peggio (vedi Valnure) e poi migliora.. o saranno le curve che si intensificano a farmi apprezzare di più la strada???
Supero Oltre il Colle, ma le curve continuano, mentre il traffico è praticamente svanito: ottimo! Arrivo ai 1.264 m. del Passo di Zambla, dove non ero mai stato prima..


..e mi godo una bellissima vista sulle Alpi Orobie!


Riprendo la discesa ed è molto piacevole.. fino a Ponte Nossa. Qui prendo a destra, seguendo le indicazioni per Clusone.. dopo Clusone cominciano le indicazioni per Castione della Presolana e quindi per il Passo della Presolana. La strada è curvosa e piacevole: migliore di quella per salire al Passo Zambla. Arrivo al Passo della Presolana.


Ho un po' fame, ma ci ho preso gusto a fare passi del tutto nuovi per me.. decido di mangiare a valle, sulla strada per il Passo del Vivione. Mi riavvìo, ma non prima di aver immortalato un altro bellissimo scorcio dei monti!


La strada scende con molti tornanti stretti verso il paesino di Dezzo, sulla SP59 del Passo del Vivione. Il passo è aperto, recita un cartello.. guardo in alto ed il cielo non promette nulla di buono.. anzi.. poco prima di Dezzo ho preso qualche goccia.. forse è meglio attaccare subito la salita.. pecccato che fatti un paio di km oltre il paese di Dezzo, inizia a piovere molto forte.. siccome su farà freschetto, se mi bagno potrei sentire addirittura freddo.. decido di tornare indetro e fermarmi in un baretto passato da poco: aspetto che spiova e intanto mi asciugo un po'.. mangio una focaccia (pessima!!!) e dopo una mezz'oretta non accenna a smettere.. a quel punto salire al Vivione non ha senso.. tanto più che anche vari ciclisti sorpresi dal temporale a metà della discesa entravano al bar ben fradici ed infreddoliti... non capisco il dialetto della Val di Scalve, ma non erano belle parole!!
Decido che il passo del Vivione sarà per un'altra volta: monto in sella e ridiscendo la SP59 della Valle di Scalve, in direzione di Angolo Terme e della Val Camonica. La strada taglia una stretta gola, piena di acqua che scorre dalle pareti rocciose e si getta nel torrente Dezzo.. molto suggestiva!
Fine delle curve, per oggi: arrivo a Boario Terme e poi è solo fondovalle SS42 del Tonale e della Mendola, fino a Costa Volpino, sul Lago d'Iseo. Decido di costeggiare il lago: le curve della SS469 Sebina Occidentale sono tagliate lungo scoscese pareti di roccia che si tuffano nel lago.


Chi va in barca, chi fa kite surf... in tanti ne approfittano per prendere il sole e rilassarsi.
Io proseguo fino a Sàrnico costeggiando il lago.
Rientro passando da Palazzolo sull'Oglio e proseguendo lungo la SS573, seguendo le indicazioni per Milano.
Giro non lunghissimo, ma posti in parte nuovi.. devo tornarci, specie per il Vivione... ed oltre!

domenica 16 giugno 2013

16 giugno 2013 - Passo del Gran S. Bernardo... quasi!




Stamattina sveglia neppure troppo di buon ora, ma si parte senza meta.. passo a Castano a prendere Ale e si decide su 2 piedi.. a dire il vero, l'unoca idea era di fare un giro in moto.. presumibile direzione: Ceresole Reale, al Parco Naz. del gran Paradiso.. per la precisione su al Colle del Nivolet. Tuttavia ci sono già stato altre volte.. alla fine si decide di andare verso Ivrea.. 
Inutile rimarcare la noia della SS11 che attraversa tutta la pianura Vercellese e ci porta fino a Santhià. Per fortuna la mattinata non è ancora calda al punto da schiattare!
Ad Ivrea ci piace andare per Aosta, invece che per il Gran Paradiso: qualche valle da risalire si troverà.
Così percorriamo la SS26 che segue il letto della Dora Baltea: tracciato abbastanza anonimo, senza curve e sostanzialmente dritto (.. beh.. del resto è una fondovalle), ma condizioni dell'asfalto ottime. Molte rotonde e nessun rilevatore di velocità.. e da Pont St. Martin la monotonia del tracciato è rotta da qualche saliscendi e dalle belle vette che si stagliano guardando in alto. Anche i castelli sono molto suggestivi. 
Si arriva ad Aosta che sono quasi le 13.. che fare? Beh, saliamo per il Passo del Gran San Bernardo! La SS27 inizia in una rotonda dopo essersi spinti un po' nel centro abitato di Aosta: si prende a sin. ed inizia a salire.. la strada è larga e confortevole, con un tracciato veloce.. a me ha ricordato un po' la salita del Sempione.. il fondo stradale è perfetto. Ogni tanto ci sono un paio di tornantoni in sequenza: alcuni proprio chiusi, altri più rotondi e davvero godibili, in terza con gas a metà.. anche 3/5.. poi comincia ad aprirsi lo scenario innevato dei monti e lo sguardo va verso l'alto, a seguire con gli occhi i contrafforti della strada che sale.. si assaporano i tornanti che si vedono in alto.. col bel tempo è davvero uno spettacolo. E la strada è davvero perfetta.

Purtroppo quando arriviamo ad un bivio che permette di scegliere tra il traforo e la vecchia SS27, leggiamo che il passo è chiuso dal km 23.. peccato!!!! Però un'indicazione avverte i turisti che il ristorante lungo la strada è aperto. 
La fame ormai è cresciuta e dunque scegliamo di salire, anche perchè il tempo è davvero ottimo!!
Continuano le curve e i monti si aprono sempre più innevati: bellissimo!


Finalmente arriviamo al rifugio. Ci sono diverse moto, ma la strada non era comunque affollata: raramente si incontravano auto in senso contrario. Prendiamo polenta concia e un po' di formaggi..


...mentre della gelida acqua cristallina sgorga da una fontana e finisce in un abbeveratoio ricavato in un tronco.


Caffè, inevitabile!!
Poi, altrettanto inevitabile, svaccarsi sul prato invitantissimo, per godersi lo scenario, il sole, ed anche un meritato sonnellino.. mentre lo scroscio dell'acqua di un torrentello vicino fa da sottofondo. Che pace!!


Anche le goccioline d'acqua si godono il sole, al riparo nelle foglie delle piantine del prato...



Alle 15.30 si decide di rimettersi in marcia. Purtroppo impegni a casa impongono di ripartire e scegliere l'autostrada. Un vento tremendo accompagna il viaggio fino a Santhià. Poi... è solo caldo folle.. e mal di sedere: la sella piatta della Bonneville, quella di serie per capirsi, è davvero dura per le distanze lunghe!!!
Vabbè.. alle 18 lascio Ale a casa.. e alle 19, più o meno, lasciato alle spalle il traffico della tangenziale, sono a casa. Pesantuccio.. ma bei posti. Bisogna tornare quando il passo è aperto!

sabato 15 giugno 2013

15 giugno - Appennini Piacentini ed entroterra Ligure




Visto che Vecchialenza era di ritorno dalle ferie al sud, in settimana è nata spontanea l'idea di andare a "recuperarlo" da qualche parte durante il viaggio di rientro.
Decidiamo di trovarci a Varese Ligure.
Al mattino, poco prima delle 9, io ed Exa ci mettiamo in A1.. per via di un disguido coi telepass, ci troviamo direttamente all'uscita di Piacenza Sud. L'idea è quella di evitare la SS45 della Val Trebbia: meglio la tranquilla e meno trafficata SS654 della Val Nure. Il primo tratto è piatto e banale, ma anche quando il tracciato diventa più piacevole, scorrendo a mezzacosta sulle colline che digradano verso il fiume, le condizioni dell'asfalto sono davvero scandalose. Sconnessioni notevoli, sabbietta ovunque, ghiaia a bordo strada tolgono qualsiasi piacere di guida e anche qualsiasi velleità di piega. Un vero peccato. Poi ci si mette anche un po' di traffico veicolare a rallentare il tutto: insomma.. abbastanza una noia.
Dopo Bettola ci dirigiamo verso Ferriere, ma le condizioni della strada non migliorano affatto. Si procede con la giusta circospezione. Tra l'altro, addentrandoci nell'appennino piacentino anche la temperatura comincia a farsi abbastanza "fresca".. sarà anche un po' colpa del giubbetto traforato.
Passiamo ai 1.490 metri del Passo dello Zovallo, e poi il Passo del Tomarlo anch'esso oltre i 1.400 metri.. poi scendiamo verso Anzola e di qui a Bedonia lungo la strada provinciale dell'Anzòla. Al bivio di Bedonia sentiamo Vecchialenza: decide di venirci incontro da Varese Ligure.. noi intanto da Bedonia prendiamo a destra, verso Tòrnolo e Tarsogno lungo la SP24, seguendo la direzione Chiavari, e poi l'indicazione per il Passo di Cento Croci. Strade che continuano ad essere dvvero molto sconnesse: non c'è gusto.. ma i panorami meritano!
Superati i 1.055 metri del Passo di Cento Croci, incrociamo Vecchialenza poco dopo aver iniziato la discesa verso Varese Ligure.. qui la strada sembra in condizioni leggermente migliori: era anche ora. Vecchialenza è raggiante!! E' partito dalla bassa Toscana al mattino e ha già su un bel po' di strada... senza contare quanto se l'è goduta, finalmente in Scrambler, per tutta la settimana appena trascorsa! Però ci eravamo abituati a vederlo sulla mucca!!
A Varese Ligure, che è un borgo davvero grazioso, parcheggiamo le Bonnie e la Scrambly appena fuori dal ristorante "I Fieschi": panigacci al pesto e una tagliata per me. 
Ripartiamo da Varese Ligure: la strada sarà ancora tanta, fino a Milano.. ma figuriamoci se ci neghiamo un altro passo!! Fatta benzina a 1,87 € (ammazza che prezzi!! In Lombardia è tra 1.68 e 1,75!) ci dirigiamo verso il Passo del Bocco, sulla SP26 bis, arrivandoci dopo essere passati per Scurtabò. 



Poi si riparte, direzione Borzonasca, e risaliamo finalmente lungo la spelndida salita che porta fino al Passo della Forcella a 820 metri. Seguo come un'ombra un Goldwing che piega che è una bellezza!! Pausa in alto, e poi passiamo per il passo della Scoglina a 926 metri: nebbia intensa attraverso la foresta sulla strada provinciale di Barbagelata, mentre scendiamo verso Montebruno e la SS45 della Val Trebbia. Anche la temperatura diventa più gradevole!
A Ottone piccola pausa, quattro chiacchiere con un 70enne ex motociclista. Poi si riparte verso Piacenza. Vecchialenza ci saluta alla deviazione verso il Passo del Brallo per Voghera. Io ed Exa continuiamo sulla SS45. Dall'ultima volta che l'avevo percorsa mi è sembrato che il fondo stradale fosse in condizioni migliori.. meglio così! Qualche smanettone, ma tutto sommato traffico disciplinato. Si intensifica man mano che ci si avvicina a Piacenza. Utimo pieno in tangenziale, e poi ci buttiamo in A1 a Piacenza Sud, direzione Milano. 
Giornata pienissima e lunga: tanta moto, tante strade, non sempre gran divertimento moptociclisticamente parlando (ma la salita verso la Forcella me la son proprio goduta!), ma rimane sempre il piacere di girare con gli amici!

lunedì 3 giugno 2013

24 maggio - 2 giugno 2013 MC in Sicilia - "ACROSS RATMAN'S LAND TOUR"

Dopo il viaggio in Sardegna del 2012 abbiamo passato l'intero inverno a buttare sul tavolo proposte per la nuova avventura insieme, quella del 2013. Non c'è voluto molto per concordare tutti su un bel viaggio in Sicilia, per poter finalmente visitare questa terra meravigliosa. Nel viaggio Ride across Italy del 2011 io e Nolmar avevamo potuto visitare solo una minima parte dell'isola e ci eravamo riproposti di dedicarle più tempo in futuro. Detto, fatto: l'inverno è stato lungo, è servito per definire tanti dettagli, ha visto pause organizzative ed improvvise accelerazioni date dall'esigenza di non farsi sfuggire l'occasione di prenotare soggiorni e traghetti, e alla fine il nostro progetto ha preso corpo. Quest'anno qualche new entry, che si è perfettamente calata nello spirito di questi tour che mette insieme passione per la moto, passione per i viaggi, voglia di divertirsi e sentimenti di amicizia: a Giumbolorossonero, Nolmar, Nessuno13, Gianluca PI, Pino, Ratman che c'erano anche l'anno scorso, si aggiungono benvenuti l'esperto ed instancabile Flu, Chetene "il chimico" e "il killer predicatore" Jules Winnfield, con la sua Thruxton Jackie Brown (..difficile non immaginare quale sia la sua passione..). Mai troppo rimpianti, ma assenti giustificati solo per questa volta, il grande Sam il Cinghio e la sua ombra, Doccerri.


Si parte: da Milano a Civitavecchia, per l'imbarco..



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Il periodo non è dei migliori dal punto di vista meteo: per tutta la primavera il tempo ha fatto le bizze e non fa eccezione la mattina della partenza. Ecco la situazione al 1° autogrill della A1, dopo la barriera di Melegnano.


6°C e pioggia che Dio la manda. Se il buongiorno si vede dal mattino... ma il rude biker non può mica impressionarsi: antipioggia e borse impermeabili e "Acqua!!! Nun te temo!!!". Certo che l'appuntamento alle 9 del mattino con Chetene che arrivava da Oleggio salta. Ci ritroveremo ben più avanti, sulla A15 della Cisa.. benzina quasi al passo: sembra febbraio!!


Comunque si procede sulla A15... evitiamo la SS62 della Cisa per via del maltempo che potrebbe essere solo fonte di grane. E in effetti la situazione migliora: arriviamo puntuali per le 13 all'appuntamento con il resto dei compagni di viaggio a Cascina (PI): notare il cielo verso i monti da cui siamo scesi.


Mentre mangiamo un rapido boccone, passa a salutarci anche Vecchialenza, che si trova in vacanza in zona per qualche giorno. Preziosa presenza, la sua. Pino, ovviamente, inganna l'attesa...


Flu sbaglia subito strada, ci perde alla 1° rotonda e fa sapere che ci intercetterà direttamente al porto di Civitavecchia. Si parte: il viaggione è iniziato. Ci aspetta comunque un bel po' di strada. All'altezza di Cecina un inconveniente: ad uno stop un po' strano, andando a 1/2 km all'ora, finisco con l'appoggiarmi leggermente contro lo scarico alto 2 in 1 montato sulla destra della Bonnie di Nessuno13: il profilo affilato taglia chirurgicamente il piccolo condotto sinistro dell'olio del mio radiatore e scheggia le bende paracalore che fasciano il collettore sinistro. Cavolo, no!!! L'olio caldo mi imbratta tutto lo stivale e inonda il motore. Ecco un particolare del radiatore senza raccordino e del motore tutto imbrattato di olio..


Problema.. problema serissimo: roba da non poter proseguire il viaggio!! I tempi sono ridotti: si deve arrivare fino a Civitavecchia per le 19, ora dell'imbarco! I ragazzi vorrebbero restare per darmi una mano, ma li esorto a proseguire senza di me: se riuscirò a sistemare il problema in tempi ragionevoli, li raggiungerò da qualche parte in Sicilia, nei prossimi giorni. Non li riesco a persuadere, se non dopo molte insistenze. Pino mi lascia alcune chiavi inglesi, io do loro tutti i documenti di prenotazione che erano a mio nome. Vecchialenza rimane con me, perchè lui non deve partire: smontiamo il raccordino e lo porta da un meccanico in zona. Per fortuna il tipo è sveglio e in un'oretta riesce a creare un raccordino di fortuna con un tubo di gomma. Con Vecchialenza lo rimontiamo, ma per farlo sistemare definitivamente andiamo direttamente nell'officina che dista un paio di km scarsi..


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Il meccanico, LORIANO CIANGHEROTTI A CECINA, è ragazzo sveglio davvero, che si presta per una cifra ragionevolissima a fare un lavoro che altrove mi sarebbe costato un occhio "Son contento che son riuscito a sistemare il problema: ora va e raggiungi l'imbarco coi tuoi compagni!!" mi dice.
esto cauto sulla tenuta del rattoppo. La scena divertente se la gode Vecchialenza, che si è offerto di scortarmi sulla SS1 Aurelia fino a S. Vincenzo: quando il calore dei collettori torna a salire, la benda paracalore che fascia il collettore destro, intrisa di olio, sprigiona un denso fumo bianco stile Frecce Tricolori. Vecchialenza si rammarica ancora per non aver fotografato la scena.
Sembra che il lavoro fatto a Cecina regga bene: riesco a tenere una buona andatura e Vecchialenza a gesti mi conferma che è tutto in ordine. Lo saluto quando lascia l'Aurelia per dirigersi a S. Vincenzo ed inizio il mio viaggio contro il tempo per arrivare a Civitavecchia. L'Aurelia è piena di autovelox e devo prestare attenzione ovunque. Inoltre, la statale lambisce vari centri abitati dove inevitabilmente l'andatura deve ridursi e l'attenzione, che spesso mal si concilia con la fretta, deve crescere. Però sembra procedere tutto per il meglio: Follonica, Grosseto, l'Argentario, Montalto di Castro e Tarquinia.. passano una dopo l'altra. Di mezzo c'è anche una sosta per fare rifornimento. Sono concentratissimo sul compito da portare a termine e quando comincio a vedere i cartelli stradali che indicano "Porto di Civitavecchia" comincio a crederci. Per fortuna, una volta giunto, trovo degli addetti che mi lasciano percorrere una scorciatoia: i miei amici avevano lasciato detto loro di farmi passare quando fossi arrivato. Finalmente li vedo, in fondo all'enorme piazzale: non dimenticherò mai la loro esultanza, i loro salti di gioia, le loro pacche sulle spalle quando hanno sentito la mia moto e mi hanno visto arrivare!!! Qualcuno di loro mi ha anche fotograto in dirittura d'arrivo dopo la tirata...



Ecco il "lavoretto" fatto dal meccanico.. si vede il raccordino in gomma e il collettore sfregiato..


Cavolo, grandi i ragazzi: han detto chiaro e tondo che non avrebbero fatto muovere il traghetto fin quando non fossi arrivato: ora, tutti insieme, festeggiamo la prima bella cosa del viaggio. Ci si imbarca per la Sicilia sul traghetto GNV. Le onde, oltre la diga foranea, non si nascondono...



Beh... poteva mica mancare il rhum, brindisi augurale di ogni viaggio!!!


...ma qualcuno accusa il colpo... ma no, ma no: è solo il mal di mare!!!


La notte passa comunque abbastanza bene e al mattino i nostri giri in Sicilia ci attendono!!
Il programma prevede di muoverci lungo il perimetro dell'isola in senso antiorario, da Ovest ad Est, non disdegnando talora di lasciare le coste per addentrarci sui monti dell'interno. Il giro, per la sua parte siciliana, si chiuderà col ritorno a Palermo e l'imbarco verso Napoli..



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Ecco l'isola e il porto di Palermo che ci attendono..


Appena fuori dal porto di Palermo ci attende Mic56, con la sua Bonnie bianca e nera: ci ha atteso per almeno 1 ora e mezza, dal momento che il traghetto ha ritardato. Ma ora siamo pronti a muovere. Il traffico di Palermo, in direzione di Monreale, richiede un po' di "adattamento": è tutto regolato da tacite intese e una volta entrati nelle logiche, sicuramente andrà meglio.
Ci inerpichiamo su per la collina fino ad arrivare al celebre Duomo, posto in una piazza presidiata da solerti vigili urbani che non ci permettono di lasciare le moto per visitare il Duomo. Decidiamo allora, a malincuore, di proseguire. Ci dirigiamo verso l'interno dell'isola, con Mic che ci fa da guida. Inizierà ora il racconto di una serie infinita di bellissimi luoghi, di immagini, di situazioni che sono l'essenza unica, vera, intrinseca del concetto di viaggio. Farlo in moto aggiunge ulteriore fascino al quadro emotivo. Andiamo!
Come non rimanere a bocca aperta quando dalla terrazza al bordo della strada si gode della splendida vista sul paese di Castellammare del Golfo?!? Ricordavo questo posto meraviglioso già dal 2011, ma tornarci non ha tolto nulla alla sensazione di meraviglia che regala: anzi, è bellissimo essere di nuovo qui!


...incontriamo perfino dei Veneti, con cui Nolmar e Jules Winnfield scambiano chiacchiere in dialetto!!!
Si prosegue verso Scopello, paesino tutto bianco, un piccolo scrigno, dove io faccio conoscenza con il "pane cunzatu", tipico della gastronomia siciliana.



Ovviamente le moto parcheggiate tutte in fila suscitano la curiosità dei turisti. Ripartiamo rombando e attraversiamo zone bellissime, compresa la zona del Belice, teatro di uno spaventoso terremoto che rase al suolo il paese di Gibellina. Prevale il giallo degli infiniti campi di grano.. non a caso, del resto, la Sicilia era definita dai Romani horrea imperii, il granaio dell'Impero. Qui siamo su una statale nei pressi di Ribera, la città delle arance.


Mic si congeda: torna a Palermo. E' stato ottima (..e veloce..) guida della prima giornata. Ci accostiamo lungo la SS386: è il momento dei saluti.


La giornata si conclude ad Agrigento: non è andata affatto male per essere il 1° giorno.
Nascono le mitologiche qualifiche di "Capo Tella" e "Capo Nolmar", grazie alla simpatica Heidi della reception dell'albergo. Alla sera assistiamo tutti insieme alla finale di Champions League: il Bayern Monaco batte il Borussia Dortmund per 2-1.
Partenza per Caltagirone...

 ..ma prima si impone una sosta per visitare la magnifica spianata, nota come "Valle dei templi", che sotto Agrigento ospita una serie di edifici sacri risalenti al periodo della Magna Grecia: è il caso di dire "profano (in primo piano..) e sacro (..sullo sfondo..)..


Le foto scattate, dettate dall'ammirazione per questo splendido luogo, sono moltissime: eccone qualcuna.. oltre ai templi, anche la luce che illumina la giornata è davvero impressionante. Il contrasto tra il blu del cielo, il verde degli alberi e il colore rossastro della pietra di costruzione esalta ancora di più il contesto!





Cielo, mare, storia, natura.. che spettacolo!
Certo che a pensare che al nord le notizie parlano di piogge pesanti ,maltempo e basse temperature... in Sicilia sembra di essere su un altro pianeta. Certo, non ci sono 30 °C, ma la temperatura, per quanto più bassa dell'ordinario, è più che gradevole. Per noi che giriamo in moto, con giubbotti, caschi, protezioni e stivali, è perfetta!
Ci rimettiamo in sella.
Proseguiamo verso Raffadali, per poi arrivare a Cianciana. Pausa in un baretto, lungo la strada. Appena entrati, ci rendiamo conto che è una pasticceria coi fiocchi!!!
Ne usciamo davvero soddisfatti: ottimi cannoli!!


Si riparte, verso Cammarata... si attraversano le campagne siciliane



...ma ci si inerpica anche sui monti, attraverso la Riserva Naturale del Monte Cammarata.. Chetene scopre di aver viaggiato con un "ospite" nel casco!!



Dopo aver dovuto rinunciare alla sosta un paio di volte, per via delle trattorie affollate da cerimonie varie, finalmente in una stradetta secondaria troviamo la trattoria La Rustica, a Cammarata..
I gestori sono superfelici di averci con loro: hanno anche un Harley e ci ospitano con tutti i riguardi: addirittura ci fanno parcheggiare tutte le moto all'ombra, nel portico esterno.


La gentilezza e la cortesia ci conquistano.. e la nostra fame non va affatto delusa!!!!


..ci rimettiamo in strada supersazi: di strada ne abbiamo ancora per arrivare a Caltagirone, dato che il pranzo è iniziato tardi e si è protratto..


Passiamo nei pressi di un campo eolico.. nel cuore del.. nulla!
Atmosfera surreale e meravigliosa, con queste enormi pale tutte intorno e il silenzio del vento.. ne approfitto per sostituire un fusibile che mi ha spento clacson e frecce..







Si continua verso Mussomeli, Marianopoli... si va verso casa di Ratman: Caltanissetta..


Come si vede dalla foto, comincia a farsi tardi... certo che il tempo vola: una tappa che doveva essere molto breve, alla fine si sta allungando nei tempi.. nessuno di noi ha voglia di arrivare quando il sole sarà già sceso: ricordiamo ancora la lunga cavalcata notturna dell'anno scorso sulle alture del Gennargentu, in Sardegna. Percorriamo un po' a manetta la superstrada SS122 che collega Caltanissetta a Caltagirone. Arriviamo, finalmente,  e siamo abbastanza cotti. Il b&b dove alloggiamo è in una piccola stradina a 2 passi dalla famosa scalinata dove si svolge l'infiorata. Il proprietario, persona gradevolissima, appassionato di Vespe Piaggio, ci fa ricoverare tutte le moto in uno stanzone in disuso al piano terra. Va benissimo.
Piccolo giro per il paese e a nanna.


Al mattino prepariamo i bagagli e salutiamo Caltagirone, dopo una buona colazione consumata nelle tipiche ceramiche...



Prendiamo la strada che ci porta verso Grammichele e Vizzini, per poi dirigerci su Ragusa.. di certo questo duomo non deve risultare del tutto "nuovo", se si è appassionati della serie TV che vede come protagonista il Commissario Montalbano, inventato da Camilleri..


...e proprio sulle orme del celebre commissario continuiamo il giro della giornata: finalmente si torna verso il mare, lungo la SP60 che ci porta da Ragusa verso Santa Croce di Camerina: si viaggia tra campi di grano tagliato, ulivi e muretti a secco per arrivare alla meravigliosa Punta Secca.. familiare, no?



Proseguendo per qualche km lungo la costa, si arriva a Marina di Ragusa. Decidiamo di fare una sosta.. pane cunzatu, ovviamente!!!!!


"Qualche" moto... immersi nel sole, a due passi dal mare: che bella vita!!!


Continuiamo lungo la costa Ragusana..


La luce che c'è è incredibile e particolare ed esalta la luminosità dei colori e i contrasti.. arriviamo a Scicli... impossibile non fermarsi a godere di questo posto magnifico e selvaggio, dominato dai ruderi di un vecchio opificio..





Ci saremmo fermati ore a goderci l'odore del mare, il luccichìo del sole sulle creste delle onde... ma ci aspetta un altro posto meraviglioso da visitare... ci dirigiamo verso nord, per arrivare a Noto, incastonata sul cucuzzolo di un monte.. parcheggio non proprio confortevolissimo, ma la vigilessa ha chiuso un occhio... 



..la celebre Cattedrale, gioiello del Barocco, restaurata recentemente dopo il crollo sofferto nel 1996.. che dire: si resta senza parole davanti al fulgore di questo edificio...


....lasciamo noto per fare rotta verso la meta della giornata che è Siracusa. Un po laborioso trovare l'hotel, posizionato nella riserva naturale protetta del Plemmirio, prima di arrivare in città da sud.
Nolmar il negoziatore rimedia un pulmino che ci porta in città per la serata.. con pochi € troviamo da sederci nella città vecchia e mangiamo pesce. L'occasione è buona per quattro passi nel bellissimo centro storico...


..la città è sorprendentemente ben curata e pulita: davvero una piacevole scoperta rispetto al degrado in cui spesso vengono lasciati i centr storici delle nostre città.. in porto poi sono ormeggiati fior di yacht: eccone uno...


...notare l'elicottero sul ponte!! Vabbè: non è roba per noi!
Il pulmino guidato dal simpatico autista Paolo passa a riprenderci dopo la mezzanotte e rientriamo in hotel.
Al mattino preparativi... Pino ha qualche attrito sulle chiappe!!!!


...ci dirigiamo verso uno dei luoghi più attesi: l'Etna! Eccolo sullo sfondo, visto dall'autostrada Siracusa-Catania..


La salita del vulcano è uno spasso totale dal punto di vista motociclistico... la parte più in basso è caotica e molto trafficata, ma salendo si fanno strade curvose e tenute in maniera perfetta. Forse anche per via delle sistemazioni continue, a seguito delle eruzioni frequenti. Comunque ci divertiamo come matti... qualche scatto del passaggio sull'Etna..


..vista verso Catania e il mare..


..nella zona del Rifugio Sapienza, sullo sfondo..







...si scende...





..punto della situazione...



...da questo punto la strada richiede maggiore attenzione, perchè ai bordi e nel mezzo della carreggiata non è raro trovare delle lunghe strisce nere di polvere lavica accumulatasi col tempo.. meglio evitare scivolate..


Arrivo al rifugio Brunek, sulla strada di Mareneve...


Ci eravamo stati anche 2 anni fa con Nolmar e Salvo Macca: come allora, Michele fa gli onori di casa e prepara panini per tutti..


Ridiscendiamo verso Catania: dopo un po' di girovagare, visto che l'hotel è abbastanza imboscato (..scopriremo più tardi che è in una strada che da problemi coi navigatori..), giungiamo a destinazione e il negoziatore Nolmar non si smentisce: contratta un'ottima cena per un prezzo superconveniente! Ci voleva. 
Intanto le nostre "cavalcature" si godono il meritato riposo nei pressi della piscina: Catania è sullo sfondo.


Il mattino seguente il meteo non è dei migliori.. un po' uggioso. Iniziamo da una perla del Mediterraneo: Taormina... la vista verso sud..


..la vista verso Nord.. verso Messina..


...ed ecco il bellissimo teatro greco, un gioiello che non potevo fare a meno di visitare..

 

...l'Etna, là in fondo..


..dopo che Ratman si becca del "polentone" (!!!!!!!) da una signora per come ha parcheggiato la moto, riprendiamo la strada verso l'interno e i monti.. la discesa verso la costa è curvosa, ma intasata dal traffico dei bus, che procedono lentamente per il tracciato tortuoso: risbuchiamo sulla orientale sicula e ci dirigiamo verso i monti Nebrodi.
La zona montana è bellissima, immersa nel parco naturale. Il tracciato è piacevole e mai noioso. Proprio nei pressi di Randazzo, abbiamo lasciato la SP89 voltando a destra, sulla SS116.
L'orario è quello di pranzo.. saltiamo qualche trattoria lungo la strada col solito ritornello "..dai, andiamo un po' più avanti.. alla prossima ci fermiamo..".
Superiamo anche una trattoria  lasciandocela sulla sinistra.. il fatto è che da quella trattoria arriva un odore di arrosto incredibile.. passiamo oltre di circa 1 km, ma senza nemmeno passarci la voce, una tacita telepatìa ci porta a fermarci nei pressi di uno slargo.. basta un rapido passaggio di sguardi e capiamo che tutti vogliamo tornare sui nostri passi la sosta-pranzo. In 2 minuti siamo davanti alla Trattoria-Macelleria "Trovato" a Ucrìa, contrada Minissale..



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L'odore dell'arrosto veniva da qui...


...Pino non perde tempo per cercare di guadagnarsi i favori del cuoco.. ovviamente, si sacrifica per noi!


L'arietta fresca di montagna ci stimola l'appetito, ammesso che ce ne sia bisogno!


Arrosto spettacolare!!!


...Pino si merita il premio...


.....che posto tranquillo!


Deve pensarla così anche il lama... si, si.. è proprio un Lama!! Come cavolo sarà finito in Sicilia, poi...


La SS116 che scende dai Nebrodi verso la costa settentrionale della Sicilia è davvero bellissima... la Jackie Brown si gode la vista..


...e a metà pomeriggio arriviamo a destinazione, dove abbiamo deciso di pernottare...


..inevitabile, visto il maletempo che intanto imperversa al nord, cogliere l'occasione per godersi il mare.. ci sentiamo un po' come i tedeschi quando scendono in Italia per fare il bagno a marzo!
Flu è giustamente ispirato!


...e non è solo per via del mare luccicante!


Il sole si tuffa nel mare...


..prima di cena ci sta un aperitivo e una passeggiata lungo il corso principale della parte marina di Capo d'Orlando.. ovviamente non possiamo passare inosservati!!!


Coi buoni uffici del proprietario dell'hotel (...siamo riusciti anche a ricoverare al coperto tutte le moto!) ci godiamo una bella cenetta a base di pesce ad un prezzo davvero irrisorio.



Preparativi per la partenza: è l'ultimo giorno di permanenza nell'isola...


..si va verso Palermo... stavolta non ci fatemo scoraggiare dai vigili: vogliamo fermarci almeno qualche minuto per immortalare il duomo di Monreale..
Percorriamo rapidamente il tratto costiero che da Capo d'Orlando porta verso Palermo e, dopo aver fatto sperienza il 1° giorno, affrontiamo il traffico di Palermo con più dimestichezza.. dalla salita si gode una splendida vista della città...


...l'abside del Duomo, sulla collina..





..una scritta di epoca fascista, ormai scolorita dal tempo, su uno dei muri nella piazza del Duomo...


Con Mic56, che è tornato ad unirsi a noi per l'ultimo giro, lasciamo Monreale: sosta poco più avanti per un aperitivo..


Una rapida occhiata alla cartina...



Riprendiamo la strada: prima la SS186 in direzione di Partinico, e poi la SS113 verso Alcamo e poi Calatafimi Segesta.
Abbiamo ancora negli occhi la Valle dei Templi di Agrigento, e ci imbattiamo in un altro sito risalente alla Magna Grecia perfettamente conservato!



Anche le vallate circostanti sono bellissime...



 

I templi non sono l'unica cosa antica presente sul posto.. ci imbattiamo infatti in un gruppo di auto olandesi impegnate in un giro della Sicilia per la Via Flaminia Classic Route 2013








E' tempo di tornare verso Palermo... prima di imbarcarci sul traghetto che ci porterà verso Napoli, ci rilassiamo nei pressi del porticciolo turistico di Palermo...


..quindi andiamo a fare il check-in per l'imbarco...


..in attesa di portare le moto sul traghetto, incontriamo 2 siciliani, uno col Tiger 800 e l'altro col GS1200, diretti al Mugello per andare a vedere la Moto GP.


Ovviamente il viaggio per Napoli non è lunghissimo, ma è meglio premunirsi: non sia mai poi ci dovesse venire fame!!!



...figuriamoci se poteva mancare il dessert: cannoli siciliani freschi!


Ora si che si può partire! Salute!


La notte passa tranquilla, e al mattino ci svegliamo presto, per mettere tutto in ordine e sistemare le moto... l'arrivo a Napoli: siamo tornati sulla terra ferma!



Finalmente ci troviamo coi Borboni: abbiamo atteso per mesi questo giorno e 081 e Catello fanno trovare fuori dal molo Beverello... ci fanno posteggiare le moto proprio alle spalle del Maschio Angioino..


...i ragazzi sono super-ospitali e non si può fare a meno di caffè e sfogliatella per colazione!!!




Capodimonte osserva altero...


..il cielo è sereno, ma il tempo estremamente instabile di questi giorni sull'Italia gioca brutti scherzi.. così giusto il tempo di fare benzina nei pressi dello stadio S. Paolo, che si staglia enorme su Fuorigrotta, e dirigerci verso Bàcoli e Miliscòla e inizia a piovigginare.
Questo non ci impedisce di giungere con la SP panoramica Miliscola/Monte di Procida a godere di una vista magnifica sul Lago Miseno e sul Capo Miseno.. fino a circa 10.500 anni fa era un cratere vulcanico.. il nome del luogo risale al mito dell'Eneide: capo Miseno sarebbe il tumulo sotto cui Enea seppellì il suo trombettiere, Miseno, che aveva sfidato Tritone nel suono della tromba. Questi lo avrebbe poi ucciso precipitandolo in mare..





Ci raggiunge, oltre a Catello, anche G77, in arrivo da Mondragone!
Le MC tutte in fila... sulla destra (..nord..) il Golfo di Pozzuoli e i Campi Flegrei..


La possente Scrambler di 081...


..l'allegra brigata tutta riunita!


I ragazzi della Brigata Borbone ci fanno sentire a casa.. aperitivo al lido di Miliscòla..


Purtroppo le notizie del meteo non sono incoraggianti.. siamo solo all'inizio di una lunga giornata che ci deve portare in montagna, in Abruzzo...
Ecco il piano che avevamo, partendo per tornare al nord una volta partiti da Napoli..



Visualizza 31 MAGGIO: NAPOLI-NORTHBOUND in una mappa di dimensioni maggiori


C'è molta strada da fare e, temiamo, in condizioni disagevoli.. l'idea di passare per l'interno, verso Caserta, salutare Keir, e poi risalire dal massiccio del Matese, viene accantonata. Del resto anche Keir ci dice che non potrà raggiungerci per via delle avverse condizioni meteo.
Decidiamo di andare verso Formia.. salutiamo Catello e 081, veri e grandissimi padroni di casa, mentre G77 ci fa da guida fino a Mondragone, dove ci saluta. Piove e non poco.
A Formia troviamo riparo in un ristorante, dove mangiamo delle ottime cozze a un prezzo irrisorio, anche in questo caso: il Sud si dimostra davvero ospitale anche per prezzi e qualità del cibo!
Dopo pranzo, arriva anche il momento di salutare Gianluca PI, che deve rientrare a Pisa direttamente: noi andremo invece verso l'interno e i monti.. preoccupazione, senza dubbio.

Ci avviamo sotto un'acqua torrenziale lungo la SP229, verso Ausonia e Cassino (..un consiglio: occhio all'andatura, perchè è piena di autovelox!), per poi prendere la SS6 Casilina ed intercettare la SS85, in direzione di Venafro ed Isernia. Di qui, SS17 verso Castel di Sangro. La pioggia scende incessante e abbondante fino a poco prima di arrivare a Castel di Sangro. Di qui la strada sale, verso Roccaraso.. è una superstrada, in pendenza costante, con larghe curve, che si può percorrere a velocità sostenuta. Certo non fa caldo! Proseguiamo per Rivisondoli.
Purtroppo nei pressi di Rivisondoli invece di prendere per la SS84 in direzione di Palena e Lama dei Peligni, da cui avremmo anche potuto ammirare la scenografica vista della "Terrazza d'Abruzzo", imbocchiamo la SS652.. ci porta decisamente ad allungare il percorso e ci troviamo a percorrere, tra varie incertezze di percorso, la fondovalle Sangro fino ad Altino.



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La stanchezza comincia ad affiorare: tante ore in sella e questo imprevisto allungamento di percorso non sono proprio il massimo. Comunque da Altino prendiamo verso Casoli la SS84 (..in pratica imbocchiamo al contrario, dall'altro estremo, la strada che avremmo dovuto prendere in direzione Est a Rivisondoli..) e seguiamo per Guardiagrele. Per fortuna il tempo si è rimesso al bello. Ma il pomeriggio comincia quasi a volgere a sera..



a Fara Filiorum Petri voltiamo a sinistra e saliamo verso il piccolo abitato di Pretoro, arroccato sulle pendici della Majella. Siamo diretti in alto, ai 1.674 di Passo Lanciano. La salita da Pretoro è uno spasso e finalmente arriviamo a destinazione in albergo. Troviamo anche mio padre ed un amico di famiglia che ci hanno fatto la sorpresa di venire a salutarci!!!! Scarichiamo le moto: le ricoveriamo al caldo in un garage. L'aria diventa fredda e il vento fischia forte sulla montagna abruzzese.
La sistemazione non è il massimo, va detto.. ci rifacciamo con del buon sugo di agnello con pasta alla chitarra..


...immancabili arrosticini abruzzesi...


...e tarallucci della zia, portati su da mio padre!


Dunque poche foto della giornata in moto: coperti dagli antipioggia, diventava poco agevole scattare foto.. e dorse, a dirla tutta, eravamo anche concentrati sulla giornata da portare a termine.
Beh: come anche l'anno scorso in Sardegna, possiamo dire che quest'anno questa è stata una giornata più dura delle altre.
Al mattino ci aspetta un'ulteriore salita, in modo da scavallare a Fonte Tettone e scendere dalla parte di Roccamorice.. il meteo non promette nulla di buono: infatti in alto prendiamo della neve..


..la discesa dalla parte di Roccamorice diventa via via migliore, mentre nella parte in alto è decisamente sporca di rami.. il percorso di oggi porterà a L'Aquila.. era in programma il Gran Sasso, ma dovrà per forza saltare: troppo freddo per salire lassù.. peccato: sarebbe stato uno dei luoghi più suggestivi del viaggio e uno dei più divertenti dal punto di vista motociclistico.
Caffè all'Hard Rocc... (!!!!)


..e a Roccamorice scattiamo una foto tutti infreddoliti, dopo la discesa dalla Majella.. beh, dai: il morale è alto, come sempre!


Da Rocca Morice arriviamo fino ad incrociare la SS5 Tiburtina, che percorriamo in direzione di Popoli.. passiamo anche davanti allo stabilimento del mitico Centerba Toro, a Tocco Casauria.
Arrivati a Bussi, ubito prima di Popoli, voltiamo seguendo la SS17, che sale verso l'Aquila.. e proprio mentre la strada sale, inizia nuovamente a piovere in modo torrenziale.. ci facciamo tutta la spettacolare piana di Navelli sotto l'acqua battente.. un vero peccato, anche in questo caso: il maltempo, in questi due giorni, ci ha privato della parte più scenografica dell'Abruzzo.
Giungiamo a L'Aquila... la città porta ancora moltissimi ed evidentissimisegni del terribile terremoto del 2009.. certo, in moltissimi non hanno lesinato energie e dedizione per rimettere le cose a posto, ma molto resta ancora da fare: l'impressione che molte risorse economiche e finanziarie destinate alla ricostruzione siano precate in modo inefficiente è forte.. comunque ci sono cantieri ovunque.. ci ristoriamo un po' bevendo un the caldo all'ingresso della città, e poi ripartiamo.. vorremmo andare verso Sella di Corno e Antrodoco, verso l'Umbria, ma un'interruzione della SS17 per lavori ci costringe a fare un largo giro alternativo... discendiamo attraverso le gole che portano ad Antrodoco ancora con la pioggia, ma poi, per fortuna, le gocce smettono di cadere e prima di arrivare a Rieti ci fermiamo in un baracchino lungo la strada, dall'apparenza accogliente e dalle promesse succulente..


..alle nostre spalle lasciamo le nuvole cariche di pioggia, verso i monti da cui siamo discesi..


....le moto, tutte con borse fasciate negli antipioggia.. il morale è comunque alto!
 

..decidiamo di non dilungarci troppo alla ricerca di strade motociclisticamente valide, perchè il meteo resta un'incognita. Propendiamo per prendere la E45, che si snoda lungo il percorso della SS3 Cassia bis. Giunti a Perugia, seguiamo per il lago Trasimeno, del quale costeggiamo la sponda meridionale. Il tempo, dopo un'ultimo scroscio d'acqua, sembra definitivamente tornato al bello: la parte finale della tappa ci permette di asciugarci. Da Magione proseguiamo verso Chiusi Scalo e poi SS146 fino a Chianciano Terme, arrivo di giornata. Siamo anche di buon umore, perchè l'agriturismo prenotato da Nolmar promette davvero bene..
Chianciano si vede dalle grandi vetrate della sala da pranzo, oltre che dal bel giardino.. qui parcheggiamo le nostre moto..


...anche il gestore de La Pietriccia è un appassionato motociclista..


..e per nostra fortuna, cucina anche molto bene! Intanto chiediamo di affettarci della Ventricina del Vastese, direttamente arrivata dalla tappa di ieri..


...giusto per scaldarci.. poi arriva una minestra squisita e delicata...


...e una tagliata spettacolare!


Tutto condito da ottimo vino rosso..


Finiamo in gloria con un dessert da leccarsi i baffi!


Come ultima serata a cena, prima dell'ultimo giorno, non potevamo chiedere di meglio.. peccato per Pino, che non era nella forma migliore..

Al mattino, salutiamo Chianciano..

...e non vediamo l'ora di goderci la splendida giornata (..era ora: finalmente!!) immersi negli splendidi scenari toscani.. poggi, casali, gli immancabili cipressi ci riempiono lo sguardo, mentre ci godiamo le belle strade curvose di questa zona.. direzione Asciano.
A fine giro, una "carrellata" di MC va fatta..

Chetene e Ratman..


..Jules Winnfield e Pino..


...Nolmar...


...Flu e Nessuno13..



...sosta "tecnica" a Castelmuzio..



...per poi riprendere la strada verso le Crete Senesi.. che spettacolo: dolci pendenze, curve aperte, saliscendi: il paradiso del motociclista!


...sullo sfondo, dietro la Randagia e la bonnie di Nessuno13, si intravvede la torre del Mangia: Siena!!!


Quando siamo nei pressi di Colle Val d'Elsa, arriva il momento di dividere le nostre strade.. ci dividiamo in gruppetti, per fare strada insieme verso le città d'origine...
Nolmar, io, Jules Winnfield e Chetene prendiamo per Firenze e Pistoia..



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...da Pistoia saliamo per la SS64 "Porrettana"... molto divertente! Per pranzo niente di meglio di un baracchino che vende panini e salumi... non passa un'anima.. un po' di relax e aria pura sono quel che ci voleva..

 

Riprendiamo la strada, che scende verso Bologna..



Alle porte del capoluogo emiliano, nei pressi di San Ruffillo, ci prendiamo insieme un caffè... ci salutiamo... Jules Winnfield e Nolmar verso il Veneto, io e Chetene verso Nord.
Fine di un lungo viaggio che ci ha portato fino alle parti più meridionali del nostro paese, lungo strade meravigliose, posti belli e carichi di storia, odori diversi, mille sapori, momenti di risate e battute, stupore per la magnificenza di millenari monumenti, gratitudine per gli amici che ci hanno accolto ed accompagnato in giro per le loro contrade. Sole, pioggia, mare, montagna, pesce, carne, vino, pane cunzato.. ancora una volta la nostra meravigliosa Italia non ci ha tradito.
Un grazie anche a tutti i compagni di viaggio: la nostra cavalcata è riuscita grazie all'affiatamento che abbiamo, che ci ha permesso di amalgamare chi aveva già preso parte ai viaggi passati e chi, pur esperto, si univa a noi per la prima volta.
Grazie per questi fantastici 3.200 km....




Come recita la scritta sul casco di Flu:


Alla prossima avventura, ragazzi!


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