sabato 8 gennaio 2022

E' gennaio, ma si va al mare con la Moto Guzzi!

Di sicuro la mattina non è delle più invitanti: nebbia e freddo non instillano entusiasmo per lasciare le calde coperte e uscire. Tuttavia, riesco a tirarmi su e mi do come obbiettivo di andare al mare. Certo che l'inizio, per me e per la Stelvio, non è dei migliori. In autostrada, unica via percorribile in sicurezza viste le condizioni atmosferiche, nebbia....
 
 
 
...e -2!

Durante il tragitto l'umidità della nebbia si congela contro il prabrezza della Stelvio e sulla parete anteriore delle valigie. La situazione cambia poco prima di Serravalle Scrivia dove la coltre nebbiosa è squarciata dal sole, per quanto la temperatura resti comunque intorno a 1 °C. Visto che sono diretto verso il mare, sento l'amico stelvista, nonchè grande tifoso genoano, Emilio: in tre quarti d'ora posso essere dalle sue parti e ci mettiamo d'accordo per un saluto. Lascio la A7 a Busalla e mi immetto sulla SP226. La strada è ancora umida, per via di numerosi tratti in ombra, e non è il caso di cimentarsi in andature "allegre", anche se dopo tanti km di dritto l'istinto sarebbe quello. Procedo tranquillo, seguendo le indicazioni che mi ha dato Emilio ed eccolo là che si sbraccia nei pressi di una curva e mi indica dove parcheggiare la Moto Guzzi.

Grandi abbracci e la calorosa accoglienza sua e di Cristina. Qui c'è un bel sole e facciamo quattro chiacchiere in cortile: Cristina ha preparato un bel caffè caldo ed Emilio mi racconta della sua 1000SP. La cosa mi appassiona ed Emilio mi promette di mandarmi qualche foto della mitica Guzzi in azione! Sono più o meno le 13 quando ci salutiamo: mi riavvio con in testa il consiglio di Emilio di essere prudente perchè, pur essendo in Liguria, la zona è comunque montana e non ancora calda come, invece, può essere una volta raggiunta la costa. La strada è anche abbastanza "conciata", con il fondo stradale pieno di buchi e "tormentato": non viene voglia di andare poi tanto spediti. L'ultima parte, prima di arrivare a Laccio ed immettersi sulla SS45 della Val Trebbia è più esposta al sole e anche più guidabile. Un breve tratto di SS45 e la lascio nuovamente: col sole e la temperatura che è salita ho voglia di cercare un po' di curve. Quindi prima di un tunnel prendo a sinistra la SP77 verso Boasi. Anche le condizioni di questa strada non sono ottimali: asfalto asciutto, sì, ma molto rovinato. Mi limito a seguire la discesa per svariati km. Poi le cose migliorano e da Ferriere, dove mi immetto sulla SS225 della Val Fontanabuona, c'è anche più gusto a fare le curve verso Gattorna e poi ancora avanti verso Carasco.

Approfitto dei prezzi della benzina all'Ipercoop di Carasco molto più bassi di quelli di altri distributori per fare rifornimento: la Stelvio, come ho segnalato anche in altri racconti, da diversi mesi è più "assetata" del solito e, se posso risparmiare qualcosa, non mi faccio pregare. 

Alla fine, pur tra il traffico intenso, parcheggio la Stelvio sul Lungomare di Chiavari, brulicante di vita.

Come si legge dal termometro sul cruscotto della moto, qui la storia è completamente diversa!

Mi accomodo ad un tavolino all'aperto di uno dei tanti localini che si susseguono sul lungomare: sono a 20 metri dal mare, con un caldo sole ad asciugare la sensazione di freddo che mi portavo addosso.

Ditemi se non è uno spettacolo! Mentre aspetto che mi servano, mi guardo intorno e rifletto: più che la moto, mi sembra di aver preso una macchina del tempo che, rispetto a stamattina, mi ha portato avanti di due o tre mesi, alla primavera!

Gusto un bel tagliere di focacce liguri, con delle alici e delle olive locali, mentre non ho proprio voglia di spostarmi dal sole che mi accarezza la faccia.

Non è facile decidere di alzarsi e lasciare qusto paradiso, ma devo. Per non rientrare troppo tardi e ridurre al minimo i problemi che potrebbero dare la temperatura e la nebbia (senza contare le giornate corte), devo risolvermi a tornare in sella. Entro in A12 e mi godo il sole che sulla sinistra si avvia a tramontare sul mare. Poi A7 con temperature che dalla zona di Ronco Scrivia cominciano a scendere, sui 3 °C. Poi, da Tortona, è nebbia e 0 gradi fino a destinazione, col sole che ormai è tramontato: sono tornato indietro nel tempo, ahimè!


Comunque il giro di questo sabato mi ha giovato e ho fatto una piccola scorta di caldo, mare e buonumore, in attesa della prossima occasione. Brava Stelvio che mi hai accompagnato!

giovedì 6 gennaio 2022

Giro dell'Epifania 2022

Il giorno dell'Epifania è festivo e approfittando del bel tempo prendo il 790 per girare senza una meta precisa. Mi avvio verso il Ticino passandolo sul ponte di Turbigo. Siamo al confine tra Piemonte e Lombardia. 

Essendo nella zona di Galliate colgo l'occasione per fare visita agli amici Stefano e Chiara nella loro nuova casa. Un caffè, quattro chiacchiere dopo tanto tempo che non ci si vedeva e mi rimetto in sella per sfruttare la bella giornata. Raggiungo Tornavento, proprio sopra il Ticino. La temperatura è rigida, ma il sole meraviglioso regala una vista stupenda del Monte Rosa.

Il borgo di Tornavento è un piccolo gioiello.

Mangio un boccone e mi avvio verso il Lago Maggiore, in direzione di Sesto Calende. Anzichè andare verso Arona, mi tengo sulla sponda Lombarda. Se devo fare una piccola, inutile statistica sulle volte in cui, diretto al Lago Maggiore, ho scelto di stare sulla sponda orientale, avrei un risultato nettamente più sbilanciato verso la sponda Piemontese. Non c'è una ragione, dal momento che anche la sponda Lombarda è ricca di luoghi interessanti. Passo oltre Angera e la sua rocca. Mi è venuta voglia di andare a visitare un luogo del tutto nuovo dove, per qualche involontaria ragione, non sono mai stato.

Quasi nascosto sulla strada provinciale 69 che passa alle spalle di Angera e costeggia il lago, dopo Ispra, c'è la deviazione da cui, con una breve stradina di circa 300 metri, si raggiunge il parcheggio al servizio dell'Eremo di S. Caterina del Sasso, a Leggiuno. La prima struttura risale addirittura al 1100 d.c. con una cappelletta dedicata a S. Caterina d'Egitto da un mercante scampato ad una tempesta e ritiratosi in questo luogo per fare vita da eremita.

Nota per chi è in moto: il parcheggio è gratuito, ma bisogna lasciare la moto e raggiungere l'eremo. Il luogo è molto tranquillo, ma la cosa va tenuta presente per organizzarsi nel caso si abbia un bagaglio non chiuso a chiave nelle valigie.

La vista del sole che si specchia sulle acque del lago è molto suggestiva: di fronte, ai piedi del promontorio controsole, Belgirate e Lesa.

L'ingresso per accedere all'eremo è di 5€. Dopodichè, passato un tornello, si scende lungo un sentiero fatto di scalini di pietra. Sono varie le rampe da scendere, anche abbastanza ripide. Quindi si arriva al piano dove si trova il bellissimo eremo, a picco sul lago. Qui una vista verso nord, con le Isole Borromee di fronte a Stresa e Verbania. C'è una luce magnifica.

Aggiungendo 1€ al biglietto di accesso si può risalire al piano di partenza prendendo l'ascensore: visto che indosso abbigliamento invernale da moto, con tanto di stivali, preferisco servirmene evitando di percorrere a ritroso gli scoscesi gradini che mi hanno portato qui.

In cima, un cartello ricorda che Leggiuno è il luogo che ha dato i natali al ciclista degli anni '70/80 Silvano Contini, ma soprattutto ad uno dei più grandi campioni di calcio italiani: Gigi Riva, indimenticabile bomber del Cagliari scudettato nella stagione 1969-70 e della Nazionale Italiana.

Anche oggi sono riuscito a trovare un senso al giretto in moto: riprendo la strada verso casa, e dopo appena 230 km circa il 790 si avvicina ai 10.000 km. Come si vede, i consumi registrati sono irrisori: più di 25 km con un litro!

Al rientro, è ora di ingrassare la catena.



domenica 2 gennaio 2022

Apriamo il 2022!

Stamattina con molta calma, viste le nebbie che aleggiavano, ho atteso che uscisse un po' di sole e che il cielo si schiarisse. Poi ho preso la Stelvio per iniziare il 2022 su due ruote.
Con la scusa di levare la pàtina dalle TKC70 montate appena prima di Natale, mi sono avviato, ma senza avere una meta precisa. Dal momento che, andando verso sud, appena fuori città la nebbia persisteva, mi sono diretto a nord. Dopo alcuni tratti durante i quali ho viaggiato a 3 °C, a temperatura è diventata più mite e il cielo si è aperto. 
Esco a Civate e faccio benzina al Tamoil all'ingresso di Lecco: solitamente ha prezzi (più) convenienti ed infatti faccio il pieno a € 1,70 al litro, quando tutti gli altri non scendono sotto € 1,77.
Il lungolago di Lecco pullula di gente che si gode la passeggiata domenicale e quindi anche il traffico è un po' bloccato. Comunque attraversata Lecco riprendo la SS36 e decido di andare spedito verso Colico: ho voglia di far girare la Guzzi in modo piu allegro. 
Lascio la SS36 perché voglio provare ad andare a visitare le fortificazioni di Colico. Mi avvio per le stradine di campagna che conducono al sito, ma quando arrivo nei pressi del Forte di Fuentes sembra tutto chiuso. Mi tocca tornare indietro e mi dirigo al Forte di Montecchio.

Purtroppo non ho miglior sorte: anche qui il sito non è visitabile, oggi.

Proseguo allora lungo la strada statale che costeggia il lago. E' ora di uno spuntino e scendo verso l'imbarcadero. Il lago è placido e, nonostante i monti circostanti siano innevati, la temperatura è mite.

Parcheggio la Stelvio e mi comcedo un piatto di sciatt e una birra. Ne ho mangiati di molto migliori, ma per riempire lo stomaco va bene.


Poi riprendo la vecchia statale 36 e mi godo il tracciato filante, lasciandomi di tanto in tanto ammaliare dai fasci di luce che tra le nuvole filtrano e si riflettono sulla superficie del Lago di Lecco. In questa fase del viaggio di rientro guido anche più sciolto, ora che ho "sporcato" le gomme nuove.

 
Bene, un buon inizio di anno: un giretto tanto per non languire a casa. L'auspicio è che sia possibile girare molto di più che nel 2021, senza essere costretti a fare come se la prima metà dell'anno quasi non esistesse.
 

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