sabato 27 aprile 2019

A fine Aprile 2019 si torna sulle Alpi: Maloja e Julier

Al mattino la sveglia è pigra e la voglia è quella di poltrire a letto ancora un po'. Tuttavia la luce che filtra nella stanza lascia intuire che fuori, forse, non è poi tanto male.
Non passa molto che mi ritrovo in garage a montare il supporto del navigatore su "Esmeralda": grazie al lavoro di fino fatto da Nolmar, adesso con la sfera da 1 pollice forata posso fissare con una vite M6 dalla testa a brugola il supporto del navigatore al semimanubrio sinistro.

Grazie a Nolmar il navigatore è sistemato

La strada verso la Svizzera la conosco a memoria: qui si tratta solo di sperimentare la tenuta del supporto RAM montato.
La prima parte di viaggio fino a Lecco scorre bene, ma una frana di alcuni giorni fa rende non sicura la SS36 Valassina. Bisogna lasciare la superstrada dopo Lecco, ad Abbadia Lariana, e percorrere la costiera orientale del Lago di Como fino a Bellano.
Tutto il traffico deviato su questa vecchia strada intasa il flusso: code lunghissime e tanto tempo perso, anche se in moto pian piano risalgo le code e riesco a rientrare a Perledo.
Un altro po' di strada fino a Colico, benzina all'Iperal di Fuentes dove, pur a € 1,54 al litro, è più economica che altrove.
Proseguo poi verso Chiavenna: breve sosta da Moreschi, per un panino, e sono le 12.30.
Supero il cartello che indica il Passo Spluga chiuso e vado a destra, verso la Svizzera: passo la cascata dell'acqua Fraggia, a sinistra, e dopo qualche km di curvette raggiungo la dogana a Castasegna. Nessun controllo. Posso finalmente cominciaere a divertirmi sulla salita verso il passo Maloja: prima con bei tornanti guidati, poi con dei falsipiani, dove la neve comincia a fare capolino, infine con i tornanti secchi della parte finale, prima del passo. Sulle pareti di roccia pendono ghiaccioli e la temperatura è decisamente diversa rispetto a Chiavenna.

Sul Maloja

Le montagne intorno sono abbondantemente innevate: guido circondato da questa cornice imponente e bianca, che riserva scenari suggestivi.

Il lago è per gran parte ancora ghiacciato

Scatto qualche foto per gli amici e proseguo. Il traffico è molto scarso, anche perchè il cielo coperto non è particolarmente invitante per una gita post-pasquale fuori porta.
Giunto quasi nei pressi di St. Moritz, una rotonda e la salita verso il Passo del Giulia (o Julierpass, in tedesco). Una breve galleria, nella parte iniziale, e poi la salita rapida, con tanti bei tornati, verso il valico.

 Scenari decisamente invernali

Sullo Julier il chioschetto dove solitamente in estate ci si ferma a bere qualcosa è sommerso da almeno 2 metri di neve. Scatto qualche foto, ma la temperatura rigida, probabilmente di poco sopra lo zero, non invita a trattenersi troppo a lungo. Indosso i guanti traforati estivi Sand3, presi la scorsa settimana da Holeshotmoto, e i pantaloni estivi. Sotto al giubbotto di pelle, giusto la maglietta di cotone.


Immortalo Esmeralda in questo scenario

Fatto il mio "dovere", posso tornare a valle.

Il lago ghiacciato scendendo dallo Julier

La via del ritorno diventa mano a mano più gradevole, la temperatura si alza e dopo essere rientrato in Italia, mi fermo a Piuro in un baretto dove solitamente sosto e prendo una bella cioccolata calda con panna: ci voleva!
Il rientro lungo la Valassina è noioso come sempre. A Bellano devo lasciare la superstrada e decido di passare dall'interno, percorrendo la SP62 verso Primaluna, Balisio e scendere su Lecco. Questa strada è molto spettacolare, corre sul fianco del monte, costeggiando delle gole, passando dentro diverse gallerie scavate nella roccia.

Vista dalla SP62 a Bellano

Raggiungo Lecco e la zona dell'ospedale, per poi riprendere la Valassina e la Tangenziale fino a destinazione.
Alla fine nemmeno 400 km, ma piacevoli. E soprattutto, ho rotto il ghiaccio con le Alpi per il 2019!

Esmeralda comincia a far km

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