sabato 13 luglio 2013

13 Luglio - Maloja, Bernina, Forcola di Livigno, Passo di Eira, Forcola, Mortirolo

Visto che stamattina il meteo sembrava molto più favorevole di quanto ci si aspettasse, mi sono avviato verso nord e le Alpi.. avevo bisogno di fresco.. direzione Lecco.. poi vediamo..
Essendomi mosso intorno alle 9.30, ho preferito un po' accorciare i tempi prendendo la SS36 Valassina fino a Lecco, ma optando poi per i tunnel che passano alle spalle del vecchio tracciato lungolago.. sosta a Samolaco per comprare un panino e poi a Chiavenna opto per andare a destra, verso il Passo Maloja. Spettacolare la strada, con tornanti continui e ravvicinati, circondati da panorami meravigliosi. Evito di soffermarmi a scattare foto, essendoci già stato in passato. 
Scavallati i 1.815 mt del Passo del Maloja, inizia la lunga pianura, che si percorre costeggiando il Lago di Segl prima e il Lago di Silvaplana poi: è pieno di bagnanti. Mi lascio sulla destra la strada 3 che sale verso il Julierpass..
Lo spettacolo della valle inondata di sole è bellissimo!
Arrivo a Sankt Moritz lungo la strada 27.. dev'esserci un raduno di auto d'epoca inglesi... eccone una delle tante!


Proseguo lungo la strada 27 fino al bivio che indica il Bernina. La strada 29 sale e mostra spettacoli naturali immensi.


Arrivo prima all'ospizio del Bernina...


..e ho anche occasione di cogliere al volo il famoso trenino rosso dei ghiacciai che passa laggiù, accanto al Lago Bianco..



Poco più su c'è il Passo Bernina.


Che spettacoloooo!!!!


 Dopo la discesa che si vede qui sopra, prendo a destra, e scavalco il Passo della Forcola di Livigno.. si torna in Italia.. 


..ma la benzina costa moooolto meno: 1,16€ al litro quando nel resto del paese siamo ormai almeno a 1,74€.. evvai!

Attraverso il lunghissimo abitato di Livigno, fino a un certo punto dove volto a destra e la strada, la SS301, riprende a salire.. si va verso il Passo dell'Eira.

 
BMW Motorrad a Livigno...


 Breve sosta... con panino con lo speck... e bevo dal ruscelletto...


riprendo la SS301 verso il passo di Foscagno.


Poi è il momento di scendere verso Bormio... un cartello tentatore mi dice che il Passo dello Stelvio è lì, a soli 24 km... ma.. no! Non riuscirei mai a tornare a casa con la luce.. beh: me lo tengo per un'altra volta, come il passo Gavia, indicato poco più avanti..

Scendo lungo la SS38 verso Grosio...


..e da qui, per passare verso Edolo e la Val Camonica, mi inerpico per il Passo del Mortirolo.
Ragazzi: in moto è già una salitona, ma non oso pensare a quelli in bici!!! Pazzesco.. Alcuni tornanti non facevano in tempo a chiudersi che iniziava il successivo!!! Spaccagambe!!!!



Dopo il Mortirolo e la sua discesa piena di tornanti, ad Incudine sbocco sulla SS42 e prendo per Edolo... niente Aprica e, più a valle, niente passo del Vivione: nuvole basse e leggera pioggerellina sconsigliano di salire.. anche perchè salire di là comporterebbe un allungamento sensibile del percorso.. per oggi 460 km circa vanno bene ;)

domenica 7 luglio 2013

5-7 Luglio 2013 MC a zonzo per le Dolomiti Bellunesi

Da qualche settimana si pensava di organizzare qualcosa dalle parti delle Dolomiti e quindi Nolmar e Jules Winnfield non si sono fatti pregare per trovare un modo per impegnare il fine settimana.
Venerdì pomeriggio si prende la A4 verso Venezia. Io e Skyblue verso l'appuntamento al 1° autogrill dopo Agrate. Troviamo LadyB e Christiantilt che ci aspettano. Dopo poco arriva anche Bonnivesp con Luisa. Infine Nessuno13, direttamente da Alessandria! Scambio di saluti e poi ci buttiamo in autostrada. Subito tutto fermo per un paio di incidenti che bloccano la circolazione. Certo, in moto si può avere qualche vantaggio, ma personalmente non sono mai troppo propenso a percorrere la corsia d'emergenza, per una serie di motivi: è una violazione del codice della strada, per quanto una moto non la occupi che in minima parte; è pericoloso, visto che qualcuno potrebbe sempre scartare a destra; infine, potrebbe essere causa di forature, dal momento che la corsia è poco percorsa e tutte le schifezze che vengono sposatate dalla carreggiata finiscono proprio sul bordo della strada.
Quindi ci sparpagliamo un po', perchè non tutti sono dell'avviso di stare nelle corsie di marcia. Del resto, nemmeno si possono biasimare: in auto tutti hanno l'aria condizionata, mentre in moto siamo tutti bardati da casco e abbigliamento protettivo, preda del caldo atmosferico, di quello dell'asfalto, di quello buttato fuori dai motori e di quello del motore delle nostre stesse fide dueruote.. l'unico "sogno" è tirarsi fuori da quella condizione faticosissima il prima possibile.
Comunque passa anche questo momento di fatica e si riprende a marciare bene, verso Venezia e poi verso Treviso, uscita Preganziol. Qui, poco dopo aver superato il casello, Skyblue in una rotonda sente la pedana anteriore sinistra spezzarsi sotto il suo peso... per fortuna si va piano. Con un po' di attrezzi rimediati un po' da tutti, Nessuno13 riesce a montare davanti una delle pedane posteriori. Si può riprendere la strada verso l'agriturismo dove passeremo la serata.
Ovviamente all'arrivo troviamo già parte della compagnia. Non solo Nolmar, ma anche Ogeko, che si è fatto 1000 km dal Salento per esserci con la sua Scrambler! E Fanky, arrivato in mattinata da Oleggio. Arriveranno anche Flu con la sua mucca, Ron e Max da Torino con le loro HD.. e anche Tinapica.. da Roma.. col... si, col treno!!! Ma equipaggiata di tutto punto per poter guidare: figuriamoci!!! A cena si uniscono anche High Voltage, Maci e Letizia.. e poco dopo anche Jules Winnfield si attavola: eroico, nonostante l'influenza pesantissima degli ultimi giorni!
Povera cameriera, a star dietro a tutti... ma alla fine anche lei si fa trasportare dalla simpatia della tavolata!


La serata è una risata continua.. giudicate voi.... della serie "basta che abbia due ruote.."


Tiriamo davvero tardi, tra chiacchiere, risate, birre e battute. Il giorno dopo ci aspetta una gran giornata!
Sveglia di buon ora e si comincia a preparare le moto per avviarci.



Ecco il giro che abbiamo in programma..



Visualizzazione ingrandita della mappa


In marcia, dunque... la colonna si muove come un sinuoso serpentone lungo le contrade del Piave.



Ed eccolo, il Piave, che tanta parte ha avuto nella storia d'Italia...


Il viaggo prosegue...


Passiamo sulla collina da cui il paese di Valdobbiadene, patria del prosecco, domina la vallata, coperta di vigneti. Breve sosta nel punto in cui attacca la salita verso il Passo di S. Boldo...


La salita della SS635 del passo di San Boldo è godibile.. si arriva poi ad un punto in cui c'è una successione di tunnel brevi, al cui interno non c'è illuminazione e racchiudono ciascuno un tornante.. infatti il senso di marcia è alternato..


Da Wikipedia ho preso questa foto, che rende meglio l'idea...


Finalmente si arriva in cima e, 150 metri dopo l'uscita del tunnel, una piccola salitella sulla destra della strada ci porta all'Osteria della Muda, proprio in cima al passo, a 706 metri sul livello del mare. E' antica e arredata come 100 anni fa...




Una foto incorniciata ricorda che la strada che sale al passo venne costruita, per l'ultima parte, in circa 100 giorni dal Genio Militare Austriaco, dopo la disfatta italiana di Caporetto.


Vista l'ora, uno spuntino di salumi e formaggi, accompagnato da prosecco di Valdobbiadene, ci sta a pennello!


La Randagia sul passo...


...e la colonna si rimette in marcia!



..la direzione è verso il Parco delle Dolomiti Bellunesi...

Arriviamo a costeggiare il lago di Mis: la strada è abbastanza sconnessa e improvvisamente si presenta una serie di gallerie non illuminate, al cui interno filtra acqua e nelle quali il fondo stradale è fortemente sconnesso: bisogna prestare un po' di attenzione..


...ma certo il posto è davvero da favola...




..camminando e addentrandosi nel bosco, si arriva alla cascata della Soffia..



Animali... 


Ci sarebbe da fermarsi ore in ogni posto!!
Riprendiamo la SP2 verso Agordo, dove Bonnivesp ci lascia per ritrovarci al rientro, alla sera. Piccola sosta carburante e si approfitta per fare il punto sul percorso che ci aspetta..


Ora si va davvero sui monti! Da Agordo prendiamo la SS346... spettacolo.. i monti ci fanno da cornice...





La strada sale con tornanti secchi e regolari, godibilissimi, tra gli alberi.. salvo l'ultima parte, sull'altipiano, prima di arrivare al Passo di S. Pellegrino (1.918 m. sul livello del mare).





Rimaniamo un po' lassù in alto a goderci le montagne. Passano anche altri gruppi di motociclisti saliti dal versante di Moena.
Scendiamo dallo stesso versante da cui siamo saliti, per arrivare al bivio con la SP81. Lì prendiamo a destra. Passo di Valles (2.032 m.). Siamo un bel po' alti! La strada per arrivarci è bella, ma in cima non c'è nulla di particolare.


Continuando, la discesa è bella e si arriva al bivio con la SS50. Piccola galleria di bikers..










Si va verso Fiera di Primiero.. ma prima, nel mezzo, c'è il Passo Rolle.. 1.984 m..



Le strade perfette procurano un divertimento incredibile... immersi in scenari di monti bellissimi!
Il meteo sembra farsi incerto, sul Rolle.. e qualche goccia già inizia a scendere. Decidiamo di non mettere l'antipioggia, ma certo è il caso di togliersi da qui prima che diventi, come dire, "umido".
La discesa verso S. Martino di Castrozza e Fiera di Primiero ha un sacco di tornanti, alle volte consecutivi ed altre volte intervallati da lunghi tratti dritti.. Jules Winnfield con la sua Thruxton si diverte come un bambino. Un po' di bus e qualche auto rallentano un po' il gruppo, ma alla fine rendez vous in fondo, a Fiera di Primiero, per un caffè e quattro passi nel paesino.
Bella la SP 347 che ci porta verso Mis e di nuovo verso Agordo. Il cerchio viene chiuso e ci avviamo verso la fine del giro.
Non prima, però, di essere saliti al Passo Duràn a 1.604 metri, lungo la stessa SP347. Strada che inizia a salire piano e poi diventa più stretta, ma sfiziosissima. L'asfalto sembra un po'rovinato, ma quasi subito ci si accorge che fornisce il grip necessario per andare su allegri e in sicurezza, sempre prestando attenzione alla larghezza della carreggiata, che ogni tanto si riduce.


Ultima sosta in cima al passo...


...e poi scendiamo verso Forno di Zoldo. 
Un giro bellissimo, su e giù per questa parte di Dolomiti Bellunesi. Ma la giornata deve trovare degna conclusione all'Insonnia, appena un paio di km a valle di Forno di Zoldo, andando verso Longarone.




 


Risate a crepapelle... grazie a Ron che non beve e guida il piccolo van messoci a disposizione dall'albergo dove soggiorniamo per la sera, riusciamo anche a "goderci" come si deve il Carugo! Senza contare la polenta e tutte le altre prelibatezze locali!!! Seratona conclusa a tarda ora sotto le finestre dell'albergo.. mmm..


Il giorno dopo tutti sveglia di buon ora: si torna verso casa.. o no?
Non vedo l'ora di fare un'altra tre-giorni come questa!!!


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