domenica 11 dicembre 2022

Dicembrata 2022 - Il giro dei 3 mari

Approfittando della festività di S. Ambrogio e della festa dell'Immacolata, con Nolmar abbiamo messo in piedi l'idea di far correre le ruote. Data l'incertezza sul meteo, abbiamo deciso in anticipo solo la 1° tappa: partenza già la sera del 6 dicembre e appuntamento a Bologna, in un hotel già utilizzato in passato con lo stesso scopo: guadagnare dei km per qualunque fosse stata la destinazione del giorno seguente, da decidere una volta definitesi meglio le condizioni del meteo.
 
1° giorno, 6 dicembre - Bologna
Di tanto in tanto, soprattutto fino a dopo Reggio Emilia, guido attraverso banchi di nebbia abbastanza intensa, ma alzando lo sguardo verso l'alto si vede una luna gialla e quasi piena, che si staglia contro un cielo scuro e nitidissimo. Saggia idea quella di indossare il gilet giallo fluo catarifrangente, per rendermi il più possibile visibile. La temperatura sul cruscotto della Stelvio non supera mai i 3 gradi. Il traffico è intenso solo fino all'inizio della A1 ed è dovuto essenzialmente ai pendolari che rincasano la sera.
Dopo circa 2 ore di viaggio, che scorre liscio come l'olio, lascio la A1 a Casalecchio e l'albergo non è lontano: Nolmar è arrivato un paio di ore prima.
 
Dove alloggiare: non è la prima volta che soggiorniamo presso l'Hotel Calzavecchio - Casalecchio: non lontano dall'autostrada e sulla via per Sasso Marconi e Firenze. Ha la comodità di avere un buon ristorante interno: in questo modo non si è costretti ad uscire, riprendere le moto e cercare dove mangiare un boccone. Ha anche un grande parcheggio all'aperto, chiuso da cancelli: ottimo per chi è in moto.


2° giorno, 7 dicembre - da Bologna a Sabaudia
Partenza con calma, al mattino. Ci siamo persuasi di poter sfuggire al maltempo che sembra insistere sull'intera penisola in questi giorni dirigendoci verso sud ovest. Dopo essere entrati in A1 a Sasso Marconi, volgendo lo sguardo in alto, sulla destra, guardiamo le cime degli Appennini tra Bologna e Firenze nascoste dalle nuvole: sarebbe stato bello salire e far curve svalicando sul Mugello dalla Futa, ma realisticamente bisogna ammettere che avrebbe rappresentato un rischio inutile.
 
Sosta per un caffè a Badia, sul valico tra Bologna e Firenze
 
La temperatura è costantemente intorno ai 5 gradi, ma la temuta botta di freddo sul valico non arriva: con la cosiddetta "direttissima" gran parte della strada è in galleria. Una volta sbucati a Firenze, la lunga cavalcata verso sud vede le temperature salire costantemente e il cielo illuminato da gradevoli raggi di sole. Attraversiamo le pianure toscane e costeggiamo Orvieto e il borgo di Baschi arroccato contro la roccia di tufo.
Si continua verso Roma. Breve sosta per un panino e per sgranchirci un po' le gambe subito dopo Fiano Romano. Decidiamo che una tappa raggiungibile e compatibile con il bel tempo è Sabaudia: troviamo un hotel, chiamiamo e ripartiamo.
Passiamo a est di Roma e poi scendiamo verso Frosinone. Da Ceccano verso la costa, lunghi rettilinei col sole che tramonta ad ovest, fino a raggiungere il litorale. 
Qui ci godiamo la vista delle spiagge e delle caratteristiche dune, inondate dal sole che si abbassa sul mare. 
 

 
 
Ora i gradi sono 20!!! Fantastico!!!
 
 
Ci sembra di aver preso la macchina del tempo e di essere tornati indietro di 2 mesi!
 

 
 
Nemmeno finiamo di scattare delle foto e di farci una doccia e il tempo cambia radicalmente: inizia a piovere in modo torrenziale! 
 
Moto sotto una tettoia del parcheggio, allagato dalla pioggia
 
Anche per questo dobbiamo abbandonare l'idea di vederci con l'amico Salvatore che abita a Ceccano e quella di andare a cercare un posto per cenare a Sabaudia: decidiamo per la cena al ristorante dell'hotel.

Dove alloggiare:  fantastica la sistemazione presso l'Hotel Oasi di Kufra - Sabaudia: bellissima struttura affacciata direttamente sulla spiaggia di Sabaudia, col promontorio del Circeo a sinistra e di fronte le Isole Pontine. Bellissima l'area lounge che scende fino alla spiaggia. Probabilmente in alta stagione i prezzi sono ben diversi da quelli di cui abbiamo potuto godere in questa occasione. Ottimo anche il parcheggio per lasciare le moto.


3° giorno, 8 dicembre - da Sabaudia a Taranto
Durante la serata e fino al primo mattino sentiamo la pioggia che scende abbondante. Abbiamo deciso di andare a trovare il nostro amico Ogeko a Taranto: ci aspettano parecchi chilometri. Dopo colazione saltiamo in sella e percorriamo la litoranea Pontina fino a S. Felice Circeo. 
 
 
Poi la zona della bonifica pontina, Sperlonga e sulla SS213 Via Flacca godiamo della meravigliosa vista di Punta Capovento, prima di scendere sul litorale di Gaeta. 
 
 
Il cielo si è ormai fatto nerissimo e la cosa migliore da fare è indossare l'abbigliamento antipioggia prima di prenderla. Non passa molto prima che i nostri timori trovino conferma! Formia, Scauri, e saliamo verso Sessa Aurunca per raggiungere la storica Teano. La strada la percorriamo sotto un temporale intensissimo, ma la sensazione di fastidio è accentuata tantissimo dalle pessime condizioni del fondo stradale: sdrucciolevole e pieno di buche ricolme di acqua, che ovviamente nascondono insidie se non si guida con cautela. Da Teano, proprio nei pressi della statua che ricorda lo storico incontro tra Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II dopo l'impresa dei Mille, decidiamo di andare a prendere l'autostrada per Canosa. Decine di km sotto l'acqua, fino a Benevento e poi oltre. Finalmente la A16, con il sole che si è riappropriato del cielo! Poco dopo Grottaminarda sostiamo per un boccone e per liberarci dell'abbigliamento da pioggia. Riprendiamo il viaggio e col sole è tutt'un'altra cosa! Anche l'autostrada è molto divertente, con curve e saliscendi, con lo sguardo che spazia sulle colline Irpine, sui cui crinali si snoda una lunga sequela di pale eoliche. Lasciamo l'autostrada dei due mari a Candela e prendiamo la SS655 "Bradanica" verso la Basilicata. Un nastro d'asfalto che si distende per decine e decine di chilometri di rettilinei attraverso i campi coltivati, in mezzo al nulla. Non si vede anima viva e l'unico movimento che varia l'orizzonte è quello delle ventole eoliche. Non una macchina, non un centro abitato: solo qualche masseria. A un certo punto nei pressi di un benzinaio un cartello informa che la prossima stazione di servizio è a.... 70 km!!!!! La guida è resa un po' faticosa da forti raffiche di vento trasversale. Seguiamo le indicazioni per Matera e la aggiriamo per raggiungere il belvedere dalla parte opposta dei Sassi. Purtroppo, rispetto all'ultima volta che c'eravamo stati, hanno limitato l'accesso ai mezzi privati e quindi non potremmo raggiungere il punto panoramico se non dopo una lunga camminata. Il tempo, però, è tiranno ed è il caso di riprendere il viaggio. Mottola e poi raggiungiamo il Mar Jonio. Taranto in lontananza, finchè cominciamo a sentire quell'inconfondibile aria di mare che ci fa stare bene. Ci addentriamo in città, attraversiamo il celebre Ponte Girevole: bellissimo osservare come le persone affollino i locali godendosi l'aperitivo all'aperto, con questo clima mite. Che differenza con il nord!
Finalmente raggiungiamo la casa del nostro amico Ogeko!!! 
 
 
Non ci vedevamo da una vita: grandi abbracci!! 
 
 
E la serata passa alla grande tra cozze, spiedini, qualche bottiglia e un'ottima aglio e olio: non manca nulla per stare bene!






 
Chiacchiere, risate, ricordi: l'amicizia!!
 
4° giorno, 9 dicembre - da Taranto a Vasto
Ci muoviamo con calma al mattino. 
 
 
Salutiamo Ogeko, la sua fida labrador Matilda, e la sua grande ospitalità. Lasciamo Taranto, stavolta passando  dal grande ponte di Punta Penna, sul Mar Piccolo. Costeggiamo la raffineria dell'AGIP e l'immensa struttura dell'ILVA, ma dobbiamo presto fermarci presso un benzinaio per indossare l'abbigliamento da pioggia: inizia a gocciare. Guidiamo verso Massafra, S. Basilio e Gravina di Puglia. Siamo stati svariate volte qui, in occasione di altri giri: purtroppo la struttura dove solitamente alloggiavamo ha chiuso. Aggiriamo Gravina e lasciandoci l'altopiano delle Murge sulla destra, senza salirci, giungiamo fino a Poggiorsini. Ero abituato a vedere questi luoghi inondati dal sole, i campi di grano e il cielo di un intenso azzurro. Ma regalano scenari suggestivi anche in questa stagione: quello che più colpisce è la vista che corre a perdita d'occhio, i rettilinei lunghissimi e quel senso di lontananza da qualunque insediamento umano. Proprio nel mezzo di uno di questi rettilinei prendiamo a destra la SP138 seguendo le indicazioni per Castel del Monte. La strada per salire sull'altopiano descrive curve e saliscendi, in chiaro contrasto con le pianure attraversate finora. Qualche curvetta non può che far piacere e ce la godiamo. Diversi km e su un'altura, al di sopra delle campagne coltivate ad ulivi, comincia a stagliarsi all'orizzonte l'inconfondibile sagoma del castello ottagonale fatto costruire da Federico II di Svevia. Una foto al castello è d'obbligo. 
 
 
Riprendiamo poi la statale fino a Montegrosso e, tra i muretti a secco che delimitano i campi di ulivi, giungiamo fino alla SS16 Adriatica. Corre verso nord con un tracciato rettilineo a due corsie per senso di marcia: passiamo Canosa, Cerignola, aggiriamo Foggia e prendiamo a destra la SP27 verso Casone, S. Matteo e Apricèna. Sulla destra si ergono, imponenti, i contrafforti del promontorio del Gargano. Sembra vicino, sui crinali si riesce a scorgere anche qualche paese coi suoi tipici colori bianchi, ma sembra anche non arrivare mai, mentre guidiamo ad andatura "allegra" verso il mare Adriatico. Raggiungiamo Torre Mileto e da qui risaliamo la strada che porta verso Lesina. Tuttavia non percorriamo la strada nuova, ma la vecchia, che corre parallela. E' abbastanza malridotta, ma è un'esperienza anche questa, dopotutto: con le strade a scorrimento veloce si perde il contatto con il territorio. Attraversiamo il centro del piccolo abitato di Lesina.
 
 
Riprendiamo la strada verso nord: entriamo in A14 a Poggio Imperiale e la lasciamo a Vasto Nord, col tramonto. A Vasto ci accolgono calorosamente i parenti e passiamo una piacevole serata fatta di racconti, partite dei Mondiali e allorino da sorseggiare. 
 
 
Per la cronaca: la Croazia elimina il Brasile dai Mondiali di calcio in Qatar.

5° giorno, 10 dicembre - da Vasto a Torre Pedrera
La prima parte della tappa di oggi in SS16 la percorriamo lungo il tratto di costa dell'Abruzzo meridionale chiamato "Costa dei trabocchi", per via delle numerose strutture caratteristiche presenti sul mare, simili a ragni protesi sulle onde. Adesso una bella pista ciclabile lunga decine di km permette di scoprirla con escursioni in bicicletta. Anche in inverno è molto suggestiva. Poco prima di Ortona comincia a piovigginare: sappiamo che oggi sarà così per tutto il viaggio e ci mettiamo in autostrada con il cuore in pace.
Per 300 km sarà solo pioggia copiosa e vento forte. Arrivamo a Torre Pedrera solo con la voglia di andare in stanza e liberarci dell'abbigliamento umidiccio. Qualunque punto è buono per appendere i vestiti e lasciare che si asciughino con la pompa di calore a tutta forza! 
 
 
Comunque troviamo il modo di consumare una buona cena di pesce non lontano dall'hotel. Per la cronaca: ai Mondiali di calcio in Qatar il Marocco elimina il Portogallo e va in semifinale!

6° giorno, 11 dicembre - da Torre Pedrera a casa
I vestiti, i caschi e i guanti si sono asciugati perfettamente. Sono pronti per una nuova "doccia", nonostante l'arcobaleno che fa capolino sulla spiaggia al mattino. 
 
 
Con Nolmar ci salutiamo prima di entrare in autostrada: mi faccio altri 270 km su 300 sotto la pioggia. Ma faccio anche il consuntivo della bella cavalcata che va a chiudersi. Certo: s'è fatta tanta autostrada, ma è servita comunque per evadere e portarci in tempi rapidi in contesti che ci hanno fatto sentire lontani dalla quotidianità, permettendoci di recuperare energie mentali ed emotive nonostante il chilometraggio importante. Quando c'è giovamento, i km non contano ed anzi sono benvenuti per poter aprire uno squarcio che porta solo beneficio all'anima. Viva la moto!


Alla fine, dopo circa 2.245 km, avremo toccato il Mar Tirreno, il Mar Jonio e il Mare Adriatico: per questo abbiamo deciso di chiamare questa "dicembrata" (il giro di Dicembre che ormai abbiamo fatto per la 3° volta..) "Giro dei 3 mari".

 
 

 

Abbigliamento: ho utilizzato la giacca e i pantaloni invernali pesanti, la maglia termica e la maglia antivento. Inoltre guanti invernali impermeabili e giacca e pantalone antipioggia. Stivali: Toucan in goretex di Alpinestars perfetti: non è passata una goccia di acqua.

Il bagaglio: ho deciso di utilizzare per il vestiario solo una delle 2 borse interne delle valigie rigide. Nell'altra ho messo la giacca e il pantalone impermeabile, lo starter di emergenza, il mini compressore, un'altra trapuntina. In considerazione dell'alto rischio pioggia (poi confermato) ho deciso di portare con me i guanti di riserva: quelli invernali in pelle, quelli estivi se proprio al sud si fossero resi necessari, e i sopraguanti impermeabili. Ho portato anche 2 buff di riserva.

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