domenica 18 giugno 2017

Due giorni sui passi svizzeri, metà giugno 2017

Da un po’ di tempo stavo provando a organizzare un giretto che permettesse ad alcuni degli amici che non ci arrivano facilmente di girare in Svizzera.
Alla fine in un giro pensato letteralemente in quattro e quattro otto ci siamo tolti la soddisfazione con Nolmar e nessuno13.
Appuntamento il venerdì sera nei pressi di Chiavenna, in modo da poter iniziare il giro senza perdere tempo il sabato mattina.

Dove alloggiare: il soggiorno all’agriturismo “Al palaz” a Prata di Camportaccio, 4 km a sud di Chiavenna lungo la SS36 dello Spluga. Posto davvero ben tenuto, camere spaziose, tranquillità totale, gentilezza e disponibilità del personale, colazione ottima a base di prodotti propri. Per mangiare c’è una pizzeria a 50 metri o un ristorante a 1,5 km, lungo la SS36.

Al mattino direttamente da Alessandria ci raggiunge instancabile nessuno13!!! Grande, si può fare il giro in 3!!!
Meteo meraviglioso al mattino del sabato. I secchi tornanti dello Spluga sono impegnativi se fatti a passo d’uomo o quasi per via delle auto che si piantano quando si incrociano. Poi la situazione traffico migliora e si può pensare solo a godersi il giro.

Passiamo dalla diga di Suetta e il lago è uno spettacolo. Sullo Spluga siamo sui 12 gradi, ma alla fine la temperatura è graditissima: tanto la giornata è tersa.


La vecchia pietra miliare che segnava il confine del 1865.


Il vessillo tricolore garrisce al vento sul passo.


Tanti tornanti secchi per scendere dallo Spluga verso Splugen e strada 13 verso Hinterrein. Saliamo al bivio per il S. Bernardino. Salgono secchi anche questi tornanti, nella parte bassa. Più in alto il percorso è più guidato.
In cima tante moto e il lago di un blu intenso.



Lunga e molto bella la discesa: tanti tornanti e ben tracciati. Lungo la strada facciamo benzina al Socar all’imbocco dell’autostrada. Poi scendiamo ancora, girando per Airolo poco prima di Bellinzona.
Qui lungo tratto dritto. Poi ad Airolo una rotonda e si va a sinistra verso il S. Gottardo. Salita bellissima, che in vari tratti presenta ancora il selciato tipico della strada storica. Volendo si può percorrere quella, ma noi seguiamo la statale.


Dai tornanti perfetti si gode anche una vista spettacolare sulla vallata di Airolo...


..e sui tornanti della vecchia strada.


In cima tante moto e solita temperatura “fresca”.


Il lago in cima è ancora circondato dalla neve. In alcuni punti è ghiacciato.



Scendiamo a vale per prendere poi la salita verso il Furkapass. Lunga e spettacolare tra le massicce montagne.


Ne approfittiamo per mangiare un panino prima di superare il passo.



Poco più a valle, in località Belvedere, a 2.300 metri, si gode la vista sulla vallata che porta al Grimselpass.



Si possono vedere anche le sorgenti del fiume Rodano e il ghiacciaio del Rodano, appunto.



Bella la discesa verso Gletsch, e svolta secca a destra per la salita del Grimselpass. Fantastica, anche troppo: non poche moto, ma soprattutto alcune auto la affrontano come se fosse una pista.
Infatti in cima puntuale una pattuglia della polizia svizzera riscuote il suo dazio.
In cima al Grimselpass.



Discesa lungo la strada 6 giù verso il grosso Hospiz del Grimsel costruito con vista sul lago artificiale.


Inutile ripetersi sulla bellezza degli scenari naturali che ammiriamo durante la guida: ci sarebbe da fare foto ogni due metri!
A valle, a Innertkirchen, si volta a destra per la fantastica salita del Sustenpass. Breve sosta e Coca cola made in Switzerland!



Secondo me la salita al Sustenpass è una delle più belle e ogni volta me la godo appieno!
La Stelvio sale che è una bellezza!
Anche sul Sustenpass la neve non manca.



Proseguiamo e si scende verso Wassen. Benzina e si va a destra verso Andermatt.
Poi Passo Oberalp, coi suoi tunnel in pietra e il caratteristico faro rosso nei pressi del lago.




Facciamo due conti: ancora parecchia strada per arrivare a Chiavenna. Guardando la app "Here to go" e anche google maps non si riesce a capire come mai non traccino il passaggio dallo Spluga, ma facciano fare giri ben più lunghi! Sarebbe un vero problema, visto che manca ancora tanta strada per rientrare e avere altri 200 km in più vorrebbe dire non dormire a Chiavenna, dove abbiamo lasciato i bagagli!
Si torna verso Chur con la strada 19 e poi a destra verso Thusis lungo la strada 13, fino a Splugen. “Attacchiamo” lo Spluga intorno alle 20.20. Ci vestiamo un po’ più pesanti, prevedendo che in cima possa essere abbastanza fresco.
La salita dalla Svizzera prevede tornanti secchi e se ci sono auto in senso contrario non sempre si va su agevolmente. Poi la lunga discesa verso Chiavenna. Siamo in hotel verso le 21.15.
600 km oggi (nessuno13 anche di più!!!!): giornata fantastica, che si conclude in ristorante con cena a base di pizzoccheri e salsicce.

Domenica mattina partenza sempre verso Chiavenna, ma stavolta si va ad est: saliamo verso il Maloja. 
Per fortuna non c’è il delirio di traffico che temevo: si va su abbastanza agevolmente. Bellissima la prima parte della salita al Maloja, mentre la parte finale, coi tornanti secchi che si parano davanti, ricorda un po’ il Passo di S. Boldo in Veneto.
In cima la vista è sempre spettacolare.


Come lo è lo scenario del lago di Silvaplana circondato dai monti innevati! Uno scenario che più “svizzero” non potrebbe essere.
Meraviglioso.




Prima di St. Moritz saliamo a sinistra per lo Julierpass: si guida tra montagne imponenti, spoglie, senza vegetazione, fino al chioschetto in cima al passo.



Cerchiamo anche se sul monte di fronte ci siano degli stambecchi, ma stavolta non ne vediamo.
La discesa dallo Julier è lunghissima e bella, si vede anche il bel lago di Marmorera. Vista? La “solita”: abeti, baite in pietra, prati verdissimi e mucche al pascolo. Piccola nota: la salita allo Julier da Innertkirchen (dunque in senso contrario) mi piace molto di più.
Giunti ad Albula, una secca svolta a sinistra ci porta sulla Albulastrasse che sale spettacolare, tra gole e ponti della ferrovia, fino al passo Albula. Filisur e Bergun paesini meravigliosi. Man mano che si sale la carreggiata è più stretta, tra la gola a destra e la roccia a sinistra: se si trova un camper bisogna andare al suo passo, anche se si è in moto.


Al passo Albula.




Discesa verso La Punt Chameuse e svolta a destra, per seguire le indicazioni per il Bernina.
La strada è molto confortevole, e veloce. E le curve tante e ben disegnate. Da alcuni punti si vede il bellissimo ghiacciaio..


..mentre di tanto in tanto la strada interseca la ferrovia dove corre il celebre trenino rosso.
In cima al Bernina.


Ricordo altre volte in cui era tutto coperto di neve.
La discesa dal Bernina è lunghissima e presenta un panorama quasi lunare.
A un certo punto si volta a sinistra per Livigno: si rientra in Italia dalla dogana svizzera di La Motta e dal passo della Forcola di Livigno, qualche km più avanti.


La discesa verso Livigno è lunga e permette di ammirare tutta la vallata.
Pranziamo rapidamente.


Benzina a 0,98€ e riprendiamo la strada salendo dal Passo dell’Eira, sulla via che porta verso Trepalle e il Passo Foscagno.
Poi la lunga discesa verso Bormio, che aggiriamo seguendo per Sondrio. A valle l’aria è molto più calda e pesante e la strada dritta contribuisce a rendere molto meno entusiasmante il viaggio. Ci separiamo: nessuno13 e Nolmar vanno verso Aprica ed Edolo, io proseguo lungo la Valtellina.

Due giorni pieni di km, con infiniti passi e tantissimi panorami negli occhi. Non si può volere di meglio!

Clicca QUI per il link ai giri di questi 2 giorni in Svizzera



sabato 10 giugno 2017

Moncenisio, Iseran e Piccolo S. Bernardo a Giugno 2017

"Allora sabato dove si va?... Ho voglia di Mostro!" All'altro capo del telefono TriplePeo è determinatissimo: vuole le Alpi Francesi!
Io non ho ancora spruzzato mezza goccia d'acqua sulla Stelvio dopo il rientro a metà settimana da Igoumenitsa: l'Aquila sta 'na chiavica!.. Sono dubbioso, ci penso a lungo... dopo 3 secondi e mezzo di profonde e ponderate considerazioni gli rispondo "Dimmi ora e luogo dove trovarci domani!"
Ci troviamo nei pressi di Novara e dopo poco meno di 200 km facciamo una breve colazione alla stazione di Susa.



Deciso! Si sale al Moncenisio! Salita lunga e dai numerosi tornanti, non molto ritmica: faccio un po' fatica a prenderle le misure. Peo va su alla grande.
In cima lo spettacolo del bacino artificiale circondato dalle montagne ancora innevate.


Passata la piramide e il rifugio sul lago, trovo l'indicazione della sommità..


Anche la discesa è lunga e "tornantosa". La temperatura è ottimale: siamo in giro col traforato.
Facciamo il punto.


Forse sia le gomme di Peo che le mie cominciano ad accusare un po' i km: soprattutto le anteriori.
Si segue per Bonneval sur Arc e quindi la salita del Col d'Iseran.


In cima ci sono molti ciclisti..



Chiacchierando scopriamo che hanno aperto il passo proprio al mattino. Addirittura due ciclisti arrivano da Toronto, Canada!
La vista sulle cime circostanti.


C'è ancora molta neve: spesso si corre tra due pareti di neve alta 3-4 metri.



Lungo la discesa troviamo un posto vicino a un ruscello...


Sosta e paninazzi... l'acqua la prendiamo direttamente dal fiume: è gelida!


Relax!


Scambiamo quattro chiacchiere con quelli del gruppo faceboom classic bike italia: anche loro amanti delle MC.. sono in giro per 4 giorni con le Bonneville..
Poi ripartiamo verso Val d'Isere..


Il paesino, molto molto grazioso, caratteristico per i suoi edifici in pietra, nota località sciistica, è completamente deserto: tutto chiuso, non un'anima. Capisco che non sia stagione, ma ci sembra quasi una situazione post atomica.
Proseguiamo per Bourg St. Maurice e saliamo verso il Piccolo S. Bernardo.
La salita è mokto bella: qualche sconnessione di troppo, ma asfalto che da affidamento.
Vista magnifica!


E siamo in cima!
Confine Franco/Italiano..


Lungo la discesa vorremmo fermarci per un caffè da "Heidi", al ristorante Riondet, ma è chiuso. Scendiamo allora con numerosi tornanti verso La Thuile e una bella figliola ci fa caffè e gelato.
Poi via verso Prè St. Didier, Aosta, Bard.

Dopo 12 ore in sella siamo a casa..


Gran godimento! E grazie a Peo per avermi esortato a muovere le chiappe!

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