domenica 20 marzo 2016

"Gnoccotreffen" a Castelnovo ne' monti e Passo Pradarena, 19-20 marzo 2016

Con ironia Leo Guzzi l'ha definito "Gnoccotreffen", per fare il verso al celeberrimo "Elefantentreffen", grandioso raduno motociclistico che si tiene nelle foreste della Baviera a fine gennaio di ogni anno. E' anche questo a suo modo un "cimento", per quanto intrapreso su un piano gastronomico. Si va alla scoperta delle delizie vantate dall'Appennino Reggiano, dai salumi, ai formaggi, allo gnocco e via dicendo. L'attrazione sembra essere grande, a giudicare dal numero dei Guzzisti con le loro Stelvio che hanno deciso di prendervi parte.
Al sabato mattina prendo la Stelvio e mi avvio tranquillamente sulla via Emilia, attraverso i campi del Lodigiano e del piacentino. Nonostante la scorsa settimana sia stata abbastanza instabile dal punto di vista meteorologico, ora le temperature sono tornate gradevoli: giacca di pelle con leggera trapuntina, maglietta termica e maglietta di cotone a maniche corte sono sufficienti per stare ottimamente. Pantalone estivo e guanti leggeri di pelle completano il mio abbigliamento. A posteriori posso dire di aver centrato perfettamente la scelta, anche se avevo portato con me i guanti invernali, in caso di necessità.
La via Emilia non ha nulla di motociclisticamente emozionante, ma è comunque piacevole guardarsi intorno, vedere i campi, attraversare i paesini coi loro campanili, osservare i cascinali di campagna. Per il resto, se non si ha proprio fretta, è una buona opzione rispetto all'autostrada, dato che è stata sottoposta a molti lavori che ne hanno raddrizzato il tracciato e moltiplicato le corsie: in tal modo in molti tratti è più scorrevole, permette buone andature e aggira i centri abitati maggiori (Lodi, Piacenza, Parma..) con svariate piccole circonvallazioni.
Proprio la circonvallazione di Parma mi porta verso la SS513r, la vecchia Statale della Val d'Enza, che si addentra verso sud ovest in direzione dell'entroterra di Reggio Emilia. Pur essendo abbastanza piatta, ha un tracciato con dolci saliscendi, che costeggia il fiume Enza. Ecco la Stelvio proprio sul confine tra le provincie di Parma e Reggio, nei pressi dell'incrocio con la SP99. Sullo sfondo i primi contrafforti appenninici. Siamo nelle zone di Canossa, celebri per le vicende legate proprio a Matilde di Canossa.

Dopo qualche chilometro la strada diventa più piacevole, cominciando a salire sulle colline.. qualche tornante (finalmente!) e si è abbastanza in alto da potersi godere il panorama. Sullo sfondo, la celebre formazione basaltica della Pietra di Bismantova, citata anche da Dante, dalla caratteristica forma appiattita. Da queste parti ero passato per la prima volta nel 2011, durante il viaggio che mi avrebbe portato fino in Sicilia.


Le condizioni del fondo stradale, anche se un po' sconnesso, non sono malaccio, considerato che stiamo uscendo dall'inverno (in realtà la primavera inizia solo il 21 marzo!): non c'è ghiaietta in traiettoria e l'asfalto sembra garantire una buona tenuta. Anche detriti e fogliame non vengono riscontrati. Nei pressi di Rosano una suggestiva chiesetta domina la vallata.


Proseguo per Castelnovo ne' monti, paese di riferimento di quest'area e luogo designato per alloggiare e cenare. Dopo aver lasciato i bagagli, rimonto in sella e mi dedico ad esplorare un po' la zona. Proseguo dunque oltre il paese, sulla SS63 del (Valico del) Cerreto.
La strada è molto piacevole e finalmente curvosa. E' divertente e in buone condizioni.
Proseguo fin quasi a Busana, dove imbocco la SP18, in direzione di Ligonchio. Lo scopo è di raggiungere il Passo Pradarena: lo stimolo è dato dal fatto che da Castelnovo dista poco meno di 40 km e il tempo di percorrenza è, approssimativamente, di 1 oretta. Questo vuol dire solo una cosa: che ci sono curve, se per fare 40 km ci vuole circa 1 ora! Ecco la Stelvio alle porte del paese che ha dato i natali alla cantante Iva Zanicchi. Come si vede, c'è qualche traccia delle nevicate della scorsa settimana a bordo strada.


Proseguendo, la strada in queste prime ore pomeridiane è più all'ombra. Asfalto umido, ma niente di rimarchevole: si va tranquillamente e si giunge ad un bivio: andando a destra, si sale verso il Passo del Cerreto, dove già sono stato in un paio di circostanze. Come si vede, la neve ai bordi della strada è già più abbondante.


L'indicazione conferma che la direzione per il passo di Pradarena è giusta. La strada inizia a salire e la neve aumenta, ma non è affatto freddo, nonostante diversi tratti siano in ombra. Per prudenza, evito tuttavia di alzare il ritmo e cerco di essere delicato nelle riaperture del gas dopo i vari tornanti che si susseguono. La cautela è d'obbligo: la strada potrebbe essere sporca, o avere dei tratti dove i rivoli di acqua possono essere ghiacciati e, non ultimo rischio, attraversando i boschi potrebbero saltare fuori animali selvatici all'improvviso. In effetti la cautela è fondata: prima trovo un grosso sasso in mezzo alla carreggiata, evidentemente caduto da poco; e qua e là, salendo di quota, piccoli smottamenti di neve che ricoprono parte della carreggiata. 
Ai 1.579 m. del Passo di Pradarena trovo un piccolo assembramento di moto: sono i guzzisti che arrivano dal sud, da Roma, dalla Sabina, da Napoli: salgono dalla Garfagnana.


Ci sono Corazzata Potiomkin, Stefano NTX (con la sua nuova GS 1200 ADV), Superciuk e Konkupino, con rispettive compagnìe..


C'è un sacco di neve lassù!



La cosa bella è che la strada è ottima e fa anche caldo: il massimo! Siamo al confine tra Toscana ed Emilia.


Ci si diverte con le palle di neve!


Stefano NTX si mette a fare il capofila: alla fine impieghiamo 40-45 minuti per tornare giù a Castelnuovo ne' monti. Troviamo il resto della comitiva: quasi tutte Moto Guzzi Stelvio.
Grandi saluti e pacche sulle spalle: c'è gente che arriva da vicino, gente addirittura dal Canton Ticino (come CH-Zep con la sua Norge 8v) e gente che alla fine avrà percorso quasi 1200 km in 2 giorni. 



Mi piacciono un sacco i faretti supplementari a led SW Motech Hawk off road, anche se costano una fucilata e NON sono omologati... forse li terrei più in alto o protetti da una griglietta: a quel prezzo, eviterei in ogni modo il rischio di danneggiarli.


Leo Guzzi ci accompagna a fare un giro in paese e ne approfittiamo per fare scorta di salumi. Alla sera, la cena clou: cibo tradizionale e ottima compagnia. Insomma: una grande famiglia!

Al mattino c'è chi riparte e chi va a far visita a un caseificio in zona, per apprezzare altre specialità locali. E' stato un bell'inizio di stagione!


domenica 13 marzo 2016

Metà marzo 2016: in giro in Val Staffora, Val Curone e Val Borbera

Partenza con la fida Bonneville alle 8.45 dal Carrefour di Assago: nonostante le previsioni annunciassero una domenica di sole, il meteo minaccia pioggia.


Quando arriva Peo, ci incamminiamo per la SS35 in direzione di Pavia.


Il traffico è poco. Passiamo davanti alla Certosa di Pavia, superiamo rapidamente la tangenziale e ci avviciniamo alle colline dell'Oltrepo' pavese, coperte di vigneti. Appuntamento a Rivanazzano Terme, con Nessuno13 e Pino.
Dopo un caffè, ci avviamo verso Salice Terme e Godiasco. Fa strada Nessuno13 e Pino lo segue.


All'altezza di Varzi, voltiamo a destra e seguiamo le indicazioni per Cella di Varzi. La strada si addentra nelle campagne, tra le colline. Il fondo stradale non è proprio perfetto: è a tratti sconnesso, con qualche traccia di ghiaietta in mezzo alla carreggiata. Dai fianchi delle colline attirano la nostra attenzione i grossi calanchi grigi che si susseguono. Intanto il cielo si è schiarito: c'è il sole: meglio così.
Dopo qualche km, la strada si spinge sempre di più verso zone isolate, tra le campagne: seguiamo le indicazioni per il Tempio della Fraternità dei Popoli. Costeggiamo la chiesa e ci fermiamo nel parcheggio. Nonostante il sole, un venticello teso e freschetto spazza l'aria: anche per questo il cielo è limpido. Parcheggiamo le moto all'ombra di un carro armato americano della 2° guerra mondiale


Il tempio è una struttura molto semplice, ma ha una storia molto suggestiva. Lo volle nei primi anni '50 un cappellano militare che, dovendo ricostruire la propria chiesa dopo le rovine della guerra, decise di farne anche un simbolo di fratellanza.



La prima pietra venne dalla Francia, da una chiesa distrutta in Normandia. E altre rovine arrivarono da centinaia di città sparse per il mondo, che avevano sofferto le distruzioni. Altre parti della chiesa vengono da otturatori di cannoni di navi da guerra, o da parti di aerei caduti, o dalle ogive delle bombe che potavano distruzione.




Sopra l'altare, tra le bandiere, è sospesa la bianca tela di un paracadute...


Vicino all'ingresso, a sinistra guardando la navata, una cornice ricorda le epiche gesta del comandante della torpediniera Sagittario, Giuseppe Cigala Fulgosi, che si guadagnò con il suo eroismo la medaglia d'oro al valor militare nelle acque di Creta, il 22 maggio del 1941.


Scendendo lungo una scalinata prospiciente l'ingresso della chiesa si arriva ad un aereo, un caccia intercettore F104.


Il potente reattore, ora smontato e collocato accanto, al jet poteva spingere il velivolo a velocità Mach 2.3!


Prima di ripartire, scattiamo qualche foto.. la KTM990 e la Multistrada 1200 sono due belle bestie!


Foto di gruppo...


Si familiarizza con la Ducati Scrambler..


Riprendiamo la strada verso il luogo individuato per il pranzo, percorrendo la Val Curone. Si passa attraverso un campo da golf per raggiungere l'agriturismo Ca' dell'Aglio a Momperone. Siamo in provincia di Alessandria.


Il rustico casolare si trova sulla cima di una collina. Subito la signora Gemma ci accoglie con grande ospitalità. In attesa del pranzo ci porta delle bruschette e del vino bianco, tutto di propria produzione.


Poi arriva il momento di gustarci le specialità che si susseguono sulla tavola senza risparmio... qualche immagine, ma non è una carrellata esaustiva. Se chi legge capita da quelle parti, si fermi a pranzo perchè la cucina merita e il posto è più che ameno..




Un ultimo sguardo alla vallata, con i bunker del campo da golf.....


Ci rimettiamo in sella: ci aspetta la Val Borbera... strada meravigliosa, con le sue curve, che si snodano lungo le profonde gole scavate dal corso d'acqua! Peo ha anche fatto un filmatino con la sua action cam!



Rientriamo che sono passate le 18... le giornate si stanno allungando, presto cambierà l'orario e  anche i giri in moto potranno essere diversi.. più lunghi e intensi.. oggi è stata una prima ripresa, un debutto stagionale.
QUI il dettaglio del giro di oggi

Qui sotto la mappa. 


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