domenica 17 agosto 2014

17 Agosto 2014 Giro in Puglia: Castel del Monte e Parco Naz. dell'Alta Murgia

La domenica mattina inizia con l'aria fizzantina del giorno dopo la pioggia. 
Dal viadotto Histonium si vedono i raggi del sole riflessi sul mare Adriatico.


Appuntamento alle 8.30 al benzinaio nei pressi di Vasto Sud. Io arrivo "benzinato" dalla Esso, dove costa meno: lo dico subito a Vincenzo, che trovo già lì ad aspettare in compagnia del gestore dell'AGIP... ehm.. 
Cesare arriva dopo poco. Disperata ricerca di un bar aperto: non ne troveremo uno lungo la SS16 fino a Campomarino! Oggi si fa un po' di strada insieme a Vincenzo diretto in Salento.

VASTO-ALTAMURA il percorso di oggi


"La Puglia è lunga!" dice sempre Ogeko. In effetti lo è, ma non ci facciamo scoraggiare e decidiamo di attraversarla seguendo le strade statali. SS16 fino a dopo Campomarino dove, al semaforo, prendiamo a sinistra in direzione di Serracapriola. Siamo diretti verso la SS16 ter, che poi sarebbe il vecchio traciato della SS16 "Adriatica". La strada è divertente nel tratto da Serracapriola a San Paolo di Civitate. Ci sono diversi tornanti e parecchi saliscendi, ma anche lunghi rettilinei delimitati ai due lati da filari di pini marittimi. Mi fa un certo "effetto nostalgia" vedere, di tanto in tanto, le vecchie case cantoniere dell'ANAS abbandonate, diroccate, col caratteristico colore amaranto delle pareti ormai scrostato. Si legge ancora il km della statale al quale ci troviamo. Il traffico è molto scarso e arriviamo rapidamente a S. Severo. Saltiamo inavvertitamente la deviazione per la cironvallazione e ci troviamo, dunque, ad attraversare l'abitato, che appare abbastanza degradato. Proseguiamo seguendo le indicazioni per Foggia e Cerignola. Quindi per Canosa di Puglia. La SS16 presenta quasi sempre carreggiate molto larghe, quando addirittura non è divisa in 2 carreggiate per senso di marcia. Ai lati, di tanto in tanto, notiamo complessi immobiliari davvero orribili, figli di un modo di costruire case popolari tipico degli anni '70 che ha generato solo alienazione in chi le abita. 
La temperatura per fortuna si mantiene gradevole e freschetta. Ottimo!
Dopo Canosa ignoriamo le varie deviazioni per Minervino Murge e Spinazzola: voltiamo a destra all'indicazione per Montegrosso. In realtà giunge abbastanza improvvisa e si corre il rischio di perdersela. E' la SP149.
Da qui inizia la strada che taglia da nord a sud l'altopiano nel quale sono stati ritagliati i confini del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. La strada è poco frequentata, attraversa campi di ulivi e vigneti. Spesso ci sono muretti a secco, molto caratteristici. Sia a destra che a sinistra si vede una pianura a perdita d'occhio, priva di qualsiasi segno di urbanizzazione, eccezion fatta per alcuni rari casolari agricoli. La strada, pur essendo dritta, caratterizzata da lunghissimi rettilinei, non è comunque noiosa grazie al panorama di ampio respiro e al fondo stradale, ottimo, anche se con alcuni tratti, molto brevi, sconnessi o ghiaiosi. Si possono tenere velocità considerevoli.
Guardando a destra in lontananza, su un'altura a qualche km si può scorgere la sagoma inconfondibile di Castel del Monte, fatto costruire da Federico II di Svevia e sede di una delle corti più illuminate del Medio Evo. Un rapido cenno d'intesa e al bivio voltiamo a destra per andare ad ammirarlo da vicino.
Con le moto possiamo arrivare ai piedi del piccolo rilievo su cui si erge l'antico monumento.


Risaliamo il breve pendìo che porta alla fortificazione e possiamo ammirarla in tutta la sua maestosità e bellezza. 




Foto ricordo..


Tempo per una pausa..



Ci rimettiamo in marcia.
Scendiamo verso Andria, a 18 km dal castello, per fare benzina: abbiamo fatto 210 km. La discesa è molto divertente, con belle curve tonde. La segnaletica le indica come curve tornanti, ma in realtà sono curve molto normali, ad ampio raggio: si vede che nell'abitudine alle strade dritte, questi piccoli cambi di direzione vengono percepiti come clamorosi! 
Benza e risaliamo verso il castello. Lo superiamo e torniamo sulla via che taglia in due il parco. Voltiamo a sinistra per continuare a percorrerla verso sud. 
Dopo un breve tratto sulla SP39, una svolta secca a destra immette sulla SP238 che, con belle curve alternate a lunghi rettilinei e piacevoli saliscendi, porta dritta ad Altamura, tra campi di grano fino all'orizzonte e qualche bosco di pini marittimi. 


Anche le greggi di pecore sono un elemento caratteristico.
Altamura, intorno alle 14 del pomeriggio, ci appare come una città sonnolenta nel caldo sole di Puglia, ma comunque interessante dal punto di vista architettonico, coi suoi vicoli lastricati e la pietra bianca della chiesa in centro.


Cesare compra un po' di pane, prodotto tipico di Altamura. Assaggiamo anche qualche panzerotto. Poi cerchiamo dove placare i morsi della fame. Non potremmo capitare meglio. Nel ristorante "I tre archi" la gentilissima proprietaria ci fa accomodare e ci descrive con sorriso e dovizia ognuno dei piatti a disposizione. Molto apprezzata la franchezza con cui ci anticipa di non servire orecchiette con cime di rape che sono fuori stagione. E molto apprezzato anche il pranzo che ci sottopone. Usciamo intorno alle 16, sazi e avendo pagato un prezzo molto onesto. Ci fa un po' senso sentire la signora che ci considera "..del Nord".
E' il momento di ritornarci, al nord. Salutiamo Vincenzo che prosegue verso il Salento e riprendiamo la strada verso l'Alta Murgia, seguendo le indicazioni per Corato. 
Giunti nei pressi di Cerignola, prendiamo la SP77 diretti verso la costa: l'idea è di andare verso Manfredonia e Monte S. Angelo, per poi passare da S. Giovanni rotondo e scendere su S. Severo. 
Ecco il promontorio del Gargano visto da sud, dalla SS159, tra Zapponeta e Manfredonia.

Solo che alcune deviazioni dovute a lavori e il fatto di esserci trattenuti troppo ad Altamura ci fa decidere per non salire su. Ritorniamo verso Foggia seguendo una parallela della SS89 e ci immettiamo in A14 per tornare a casa: arriviamo in 50 minuti, mantenendo un passo forse fin troppo alto.
Totale km percorsi: 542. Non male!
Bella giornata grazie anche alla compagnia di Cesare e Vincenzo, dal quale è nata l'dea. E sono contento di aver finalmente potuto apprezzare la Puglia, a differenza di quanto accaduto nel viaggio in Salento di giugno a causa del maltempo persistente.
Sicuramente quando dovrò andare al sud prenderò in seria considerazione di fare quate strade, ottima alternativa alle congestionatissime autostrade.

martedì 12 agosto 2014

12 agosto 2014 - Tommy e Fritz sul Gran Sasso d'Italia

Due chiacchiere in trattoria alla sera e decidiamo per  un giro sul Gran Sasso.
Appuntamento l'indomani alle 9.00.. si.. beh.. quasi.. più o meno.. ma alla fine ci siamo tutti: 3 mucche di varia taglia, ma con accento bolognese, e un'inglese che porta bene i suoi km.


Un piccolo inconveniente alla posteriore della F800 Adventure: va rimossa una vite infilatasi nel battistrada. Decidiamo per l'autostrada A14 perchè abbiamo perso un po' di tempo e sarebbe un peccato limitarsi una volta in cima. Gran caldo in questa settimana di agosto!
Lasciamo la A14 a Pescara Ovest e seguiamo per Popoli, lungo la SS5 "Tiburtina". Il primo tratto è un raccordo autostradale molto scorrevole. Poi si restringe e diventa una normale strada statale. Comunque il traffico è scorrevole e percorriamo il fondovalle dell'Aterno, assistendo ad almeno un paio di "fantasiose" manovre automobilistiche da parte di un suv e di un autoarticolato.. lasciamo perdere che è meglio! Sono belle le colline disseminate di viti coltivate a capannone. Qui si producono tanti ottimi vini abruzzesi.
A Piano d'Orta ci fermiamo ad attendere i ragazzi con la F800: Emanuele è riuscito a ripartire con rapidità dopo aver avuto rassicurazioni dal gommista che la gomma non era affatto compromessa. Ottimo per loro. E anche per noi: una sosta ristoratrice ci voleva, con questo caldo.

Riprendiamo la Tiburtina verso Popoli e, superato l'accesso all'autostrada di Bussi, proseguiamo per 1 km circa. Alla rotonda prendiamo a destra: un breve tunnel rappresenta l'inizio della SS153 della Valle del Tirìno. La strada sale snodandosi rapidamente, fino a giungere a un lungo altipiano, sul quale si affacciano molti bei paesini: ognuno sarebbe meritevole di una sosta: Bussi, Capestrano, S. Pietro ad Oratorium. Benzina in una stazione di servizio che non prende nemmeno il bancomat (pazzesco: ancora a questi mezzucci stanno!!!) e poco più avanti lasciamo la SS153 per dirigerci verso Ofena. Tuttavia dopo 1 km circa voltiamo a sinistra, per entrare sulla SP98 delle Vigne.
La strada dopo una prima rampa prosegue tra le campagne senza particolari caratteristiche, anche se l'andatura resta moderata: la ghiaietta sul fondo stradale, in questo tipo di strade rurali, è sempre un rischio incombente. Poi la strada inizia a salire lungo il costone della montagna e si susseguono tratti dritti che terminano in tornanti secchi. Si sale rapidamente e voltandosi si può godere della bellissima vista sull'altopiano, con le abitazioni che diventano sempre più lontane e piccole. 
Passiamo nei pressi di Rocca Calascio, col suo castello diroccato che è stato impiegato come sito di molti film di ambientazione medievale, e scendiamo verso destra in direzione di Castel del Monte. La rocca ci osserva sulla destra, dall'alto. L'asfalto è molto bello, granuloso, garantisce un'ottima tenuta.
All'ingresso del paese una svolta  sinistra e si riprendono i tornanti per salire verso il Valico di Capo la Serra, a 1600 metri s.l.m. La vista è bellissima, come si può leggere in quest'altro racconto. Ci fermiamo poco più a valle ad ammirare i monti circostanti. 


Poi la strada scende  e le curve si fanno più strette ed irregolari, ma il divertimento è assicurato.




Finalmente, con la piana di Fonte Vetica davanti e la corona di monti tutt'intorno, a perdita d'occhio, raggiungiamo il grosso capanno metà del nostro giro odierno. 


Centinaia di moto, decine di camper ed auto private fanno da corona ad un'area riservata al pic nic.
I ragazzi acquistano carne, birra, acqua, formaggi, pane presso lo spaccio. Quindi tutto finisce nelle griglie e sulla brace delle decine di fornacelle predisposte.
Braciolette...


Arrosticini prima..

...e dopo!


Tanta sete..


Gran bella giornata: sempre bello tornare da queste parti, soprattutto con un'ottima compagnia!

Per chi avesse interesse, ecco il giretto di oggi.


Cliccando QUI il dettaglio.

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