mercoledì 31 dicembre 2014

L'ultimo giro del 2014

Dopo un autunno ed un inizio d'inverno particolarmente miti, negli ultimi giorni dell'anno il freddo ha cominciato a "mordere" un po':  molte località del centro e sud Italia sono sotto una bianca coltre di neve, mentre al nord la neve si è appena affacciata, ma le giornate sono per lo più caratterizzate da un cielo terso e limpidissimo. Come non approfittarne dunque per mettere le ruote della Randagia in strada e per salutare il 2014 con un giretto proprio l'ultimo giorno? Detto, fatto. Dopo un passaggio veloce a Verano Brianza per verificare se sia aperto "Millepercento", rivenditore ma anche creatore di fantastiche elaborazioni di modelli Moto Guzzi, lascio la SP36 Valassina e seguo la SP41 in direzione di Arosio ed Erba e poi verso Canzo e Asso. Al bivio non salgo a sinistra verso Sormano lungo la SP44, dal momento che, per quanto il meteo sia ottimale, la temperatura è abbastanza rigida da consentire il formarsi di lastre di ghiaccio impreviste nei tratti d'ombra. Preferisco andare a destra, verso Barni. Poco più avanti mi imbatto nella Chiesa di S. Alessandro, a Lasnigo: un bell'edificio in stile romanico del XIII secolo d.c., con attiguo, piccolo cimitero, che domina la zona da sopra un piccolo rilievo dietro una curva.


Superata Barni, continuo verso il Passo del Ghisallo, dov'è situata la chiesetta della Madonna del Ghisallo, dedicata ai ciclisti. La strada è stata trattata con il sale per evitare il pericolo di gelate: infatti a bordo strada c'è un po' di neve.


Poco più avanti, a Magreglio, la sosta per godersi il panorama del Lago di Lecco è inevitabile.


Un termometro...


Poi inizia la discesa verso Civenna e Bellagio. Ci sono molti tornanti belli stretti. Considerato che in molti casi sono all'ombra, anche se la strada sembra essere in perfetto stato, preferisco essere circospetto e scendere con calma, senza sollecitare troppo freni e pneumatici. Mi godo la vista dei bellissimi scorci costellati dalle montagne innevate verso nord.
A Bellagio, immortalo la Randagia sulle sponde occidentali della penisola, sulla riva del lago di Como, nei pressi dell'imbarcadero.


Qualche minuto di sosta, per riscaldarmi un po'. Poi risalgo verso il monte alle spalle di Bellagio e costeggiando il Lago di Lecco lungo la SS583 arrivo a casa nel volgere di 1 oretta. Nella bella stagione la SS36 è un delirio di traffico, ma ora la si percorre rapidamente.
Arrivederci... nel 2015!

Clicca qui per le zone del giro odierno





sabato 13 dicembre 2014

Finalmente la benzina scende! Dicembre 2014

Dopo anni in cui il prezzo delle verde scalava ogni giorno nuove vette, fino a sfiorare i 2€ al litro, da qualche tempo fare benzina sta diventando un po' meno caro (non oserei dire economico...): rimangono accise intollerabili, ma almeno c'è una piccola boccata d'ossigeno per il nostro portafogli.
Ecco lo scontrino con il prezzo per litro della verde 95 ottani, appena sotto l'uno e cinquanta: € 1,499 a Milano il 13 dicembre 2014.


Con nostalgia riguarderemo questo scontrino, presto o tardi? Speriamo di no!

lunedì 8 dicembre 2014

Immacolata 2014 50.000 Km festeggiati in Svizzera!

Il lunedì con la festa dell'Immacolata quest'anno ha visto un clima relativamente favorevole a fare un buon giro in moto.
A dire il vero, il giro doveva essere daMilano verso sud, magari per arrivare fino alla riviera di Levante, in Liguria, a vedere il mare, ma una volta giunto appena prima di Opera la nebbia era tale da togliere qualsiasi stimolo a continuare. Prendo quindi la tangenziale Ovest e poi la Tangenziale Nord, per imboccare la SS35 dei Giovi verso Meda. La nebbia è notevole anche qui, ma almeno consente di vedere qualcosa. Incombe fino alle soglie di Vertemate con Minoprio, dove approfitto del sole che ora è spuntato radioso e della benzina a 1,51 € (..forse erano 2-3 anni che non la vedevo così bassa!!) per riscaldarmi un po'. Notare il prezzo della benzina!


Proseguo verso Como, ora il sole splende, e mi accorgo che, proprio dove si va ad imboccare la strada che porta verso Erba e Lecco, il contachilometri della Randagia segna 50.000 km!!! Caspita: a marzo del 2013, quando la ritirai in quel di Mestre, chi l'avrebbe mai pensato che prima di fare 2 anni avremmo fatto tanta strada insieme! La ricorrenza va immortalata!


Riprendo la strada verso Erba. La zona di Pusiano e fino alle porte di Lecco è di nuovo immersa nella nebbia. Mentre vado decido di celebrare i km della Randagia con un giro verso Chiavenna. La strada non è poca e le ore di luce, a questo punto dell'anno, sono quelle che sono: non posso che propendere per i tunnel che portano da Lecco verso la punta nord del Lago di Como: Colico. Proseguo poi lungo la SS36 dello Spluga, fino a Chiavenna. A Chiavenna provo a cercare un ristorante dove ero stato con Vecchialenza, ma il mio senso dell'orientamento, già minimo, deve anche vedersela con una serie di divieti per zone a traffico limitato. Per non perdere tempo, visto che il meteo mi assiste, lascio stare Chiavenna. Spluga o Maloja? Lo Spluga è chiuso. Quindi resta il Passo Maloja. Prima però piccola sosta a Piuro per un panino con salame e formaggio e un caffè.
Le auto che scendono dal Passo verso Chiavenna sono pulite: questo lascia pensare che la strada sia in buone condizioni.
Il doganiere svizzero guarda questo motociclista con aria interrogativa e sorpresa "Dove va lei?" Gli spiego che ho voglia di salire a vedere com'è la situazione al passo. Secondo me la salita al passo Maloja è bella tutta, sin dai primi metri, anche se la parte più caratteristica sono ceetemente tutti i tornanti secchi in sequenza verso la fine. Mi ricordano un po' quelli del Passo di S. Boldo. Anche lo scenario dei monti che si parano davanti innevati è spettacolare.
Il ghiaccio dell'inverno ha fatto presa sulle rocce.. 


..la strada che sale al passo è però pulita ed in ottime condizioni.



 Scavallato il passo, la strada spiana e sono tutte curve a vista, filanti, in falsopiano. Paasso il bivio che sale allo Julier Pass: è aperto. Son tentato.. ma non posso allungare troppo il giro..
Il bellissimo scenario del Lago di Silvaplana, che si apre alla vista dopo una curva a destra in discesa..


Il traffico è soprattutto in senso contrario: vacanzieri italiani che tornano a valle dopo il ponte dell'Immacolata, tradizionale inizio della stagione sciistica.
Arrivo a St. Moritz: foto davanti al lussuosissimo Grand Hotel des Bains, attiguo al Casinò


Sono le 13 passate... la strada del ritorno è lunga e devo tenere conto anche del rischio che il traffico al rientro sia congestionato dai rientri dopo questi 3 giorni. Sulla via del ritorno non posso non scattare una foto al suggestivo scenario che "fa tanto Svizzera": torrentello, chiesetta a punta, monti innevati


Ridisceso dal Maloja, coi suoi spettacolari tornanti, è una volata coi tunnel di Lecco fino a Milano, seguendo la SS342 e le indicazioni per Bergamo e Calolziocorte, anzichè le indicazioni per la SS36 Valassina. Per le 16.30 sono di nuovo a Milano, giusto perima che faccia scuro. Giro inventato su due piedi: ci voleva, dopo che gli atri giorni il meteo incerto e piovoso aveva condizionato tutto.

Ecco il giro fino a St. Moritz sulla sponda orientale del lago di Como


venerdì 5 dicembre 2014

Dicembre 2014... trasmissione nuova

Inzio dicembre 2014: con 49.600 km è il momento di procedere a cambiare la catena, inclusi corona da 43 e pignone da 18.
Scelgo il kit della DID, modello 525 VX da 112 maglie.
Ora la Randagia è pronta per riprendere la strada!


venerdì 28 novembre 2014

Giri di Novembre verso il triangolo Lariano

La stagione autunnale avanza tra piogge e temperature ballerine: miti, improvvisamente fredde e di nuovo miti. In questa incertezza al povero motociclista non resta che farsi trovare pronto quando si apre una finestra favorevole nel meteo. Finisce che a quel punto il divertimento è doppio perchè insperato. Un piacere da consumare in fretta, senza starci troppo a pensare.
Qualche scatto del piacevole giro di Ducati, Speed e Bonneville verso il cosiddetto "Triangolo Lariano", quella penisola dalla forma geometrica che si prolunga tenendo il lago di Como a occidente e il Lago di Lecco a oriente e culmina con il bellissimo paese di Bellagio. Alle sue spalle, monti e strade curvose e panoramiche.
Vista verso le Alpi dal belvedere di Brunate..


La sponda occidentale del Lago di Como, con i paesini di Laglio e Carate Urio, visti dalla SS583


Imbarcadero a Bellagio


Dopo Nesso s'imbocca la strada a destra che sale con un percorso divertentissimo, talvolta stretto, pieno di tornanti, con scorci verso destra sul Lago di Como. Anche in questo tardo autunno la strada è in condizioni davvero buone. Sorprendentemente: dell'ultimo passaggio a Febbraio di quest'anno non serbavo un buon ricordo. Si va su verso Zelbio e Piani del Tivano..


Poi si prosegue verso la Colma di Sormano, 1.224 m. sul livello del mare. 


La vista verso est e il monte Grigna è suggestiva, con le nuvole che incombono sulla pianura..


Pausa pranzo... 


...e si scende verso Asso: la strada è ancora estremamente piacevole e scende con bei tornanti. Fondo perfetto.
Dopo Barni, si arriva al santuario della Madonna del Ghisallo, consacrato ai cilcisti. La Randagia contempla i busti dei 3 campionissimi del ciclismo Binda, Coppi e Bartali, posti sul sagrato.


La preghiera alla Madonna dei ciclisti..


Le maglie di tanti campioni del presente e del passato..


La bicicletta con cui Gino Bartali vinse al Tour de France del 1948..


Proseguendo un po', dopo mezzo km si arriva al monumento ai motociclisti caduti..


La vista dal piazzale è irresistibile: dietro le moto il monte Grigna, che sovrasta le gallerie che da Lecco costellano la strada verso Colico e Chiavenna.



Rientro alla sera: dopo qualche ora di moto e una giornata stupenda, un tramonto altrettanto degno, a cui la foto non rende giustizia.


La Randagia è ormai alle soglie dei 50.000 km.. li farà entro quest'anno? Manca 1 mesetto... vedremo!






domenica 19 ottobre 2014

18 e 19 ottobre 2014 in Veneto, tra Monte Grappa, Carnia e Croce d'Aune

18 Ottobre

Partenza di buon ora da Milano: in 2 ore e mezza arrivo a Vicenza nord, subito dopo aver lasciato la A4. Esco dall''autostrada a Vicenza nord, dove mi trovo con Nolmar. Proseguiamo verso Bassano del Grappa e Romano d'Ezzelino. Da Semonzo attacchiamo la salita del Monte Grappa: si sale su con 28 tornanti fino in cima al Sacrario del Monte Grappa: rampa naturale per praticare il parapendio.


La strada ha un bel fondo, anche se occasionalmente si accumulano gli aghi di pino che invitano a scegliere traiettorie più tranquille. Man mano che si sale, entriamo anche in qualche nuvola. Arrivando in quota, la vegetazione si dirada per lasciare spazio ai prati. La strada diventa più sporchina per l'umidità e per dei riporti di fango dovuti anche al passaggio di animali da pascolo. Arriviamo in cima al Grappa e non può non suscitare emozione l'imponente Sacrario ai caduti della Grande Guerra.



Questi monti sono ormai da allora nella storia Patria. Peccato che le nuvole basse e la foschia impedissero di ammirare la vallata verso Quero e Valdobbiadene e il passo di S. Boldo.


Piccolo tratto a ritroso, per iniziare la discesa dalla Strada Cadorna (SP148), sull'altro versante. Da questo lato c'è il sole che illumina la vista sull'altopiano di Asiago. Originariamente era una strada militare che il generale Cadorna fece costruire nel 1916 per portare uomini e mezzi sul Monte Grappa, ritenuto strategicamente importante per fermare l'offensiva austriaca. Discesa lunghissima e fantastica, con molti tratti in costa: si scende a Seren del Grappa, dove si imbocca la SS50 del Grappa e del passo Rolle verso Feltre e poi SS51 Alemagna (che arriva fino a Dobbiaco) da Ponte nelle Alpi fino a Longarone. Qui ci aspetta Jules Winnfield: benzina e si riparte verso Longarone. Poco più avanti si passa il punto in cui il Maè che scende da Forno di Zoldo e il Vajont dalla vallata opposta si congiungono nel Piave e si sale con belle curve in velocità verso Erto e Casso, dove c'è la diga sul fiume Vajont.



Proseguendo un po' più avanti, si vede il punto in cui si è staccata la frana dal monte Toc, che ha generato l'ondata e la devastante alluvione sulla vallata di Longarone. Si prosegue verso Cimolais. Stiamo costeggiando il versante sud del Parco Regionale delle Dolomiti Friulane. Prima di Barcis, passando da un ponte sospeso si accede alla strada che costeggia la sponda meridionale del lago e si ripassa sulla sponda settentrionale dopo essere passati sulla diga. Colpisce il contrasto: a destra acqua torbida, a sinistra acqua azzurra cristallina. Si prosegue lungo la SS63, che è bellissima. Si attraversa la Valcellina scendendo giù verso l'abitato di Poffabbro. Sosta per il pranzo, che sono quasi le 2 del pomeriggio.


Durante il pranzo abbiamo modo di sentire dei dialoghi in dialetto leggermente "coloriti" verso il Padreterno: pare sia una caratteristica del modo di parlare!


Ci rimettiamo in marcia dopo aver mangiato un ottimo pasticcio, che vale almeno 2 caffè!! Si prosegue verso Frisanco e su verso Tramonti. Strade bellissime! Benzina a Tramonti: qualcosa nel serbatoio o nella benzina ha dato problemi alla Broomhilda, che di lì a poco ha cominciato ad andare a singhiozzo.


Tolte le vaschette, erano piene di micro depositi: o qualcosa che si è distaccato internamente al serbatoio, o qualcosa nella benzina ostruiva il flusso di carburante.



Abbiamo dunque fatto un po' da scorta a Jules lungo la Val Tramontina, attraversata dalla strada che sale verso Ampezzo, la SR552. Si passa la Forcella di Monte Rest (m. 1.552 s.l.m.) e varie altre forcelle rimanendo nel bosco. Trionfano i colori dell'autunno, strada ottima: bisogna solo tenersi al centro, perché ai lati sono depositate tantissime foglie rosse, cadute dagli alberi del bosco.



Si sbuca quindi ad Ampezzo, dopo aver scavalcato il fiume Tagliamento. Mai stato in queste contrade: bellissimo scoprirle e scoprire che posti meravigliosi. Siamo molto vicini all'Austria e non lontani dalla Slovenia. Percorriamo la SS52 della Carnia e scendiamo verso Pieve di Cadore, reimmettendoci sulla SS51, ma stavolta in direzione sud. I tempi si sono un po' dilatati: decidiamo di prendere l'autostrada A27 a Ponte nelle Alpi. Di qui in avanti l'oscurità cala sul nostro viaggio ed arriviamo a Treviso intorno alle 19.10, quando ormai è notte. Grandissima giornata di moto!


E domani si gira ancora. 

MILANO-Monte Grappa-Diga del Vajont-Passo Rest-Tramonti di sopra-TREVISO



19 ottobre

Sveglia al mattino: ci troviamo con Jules.


Si va verso Nervesa della Battaglia, costeggiando il Piave e salendo per il circuito che attraversa il bosco del Montello. Saliscendi, curve, tornanti: perfetto per scaldarsi all'inizio dei giri. Ridiscendiamo dal Montello poco a nord di Montebelluna. Salita verso Pederobba e Feltre. Quindi sosta a Pedavena.




Fuori sono parcheggiate delle Ducati stagionate, ma sempre molto belle.



Una VERA Scrambler Ducati.. altro che la schifezza che hanno tirato fuori adesso..


Guardando in alto, le nuvole coprono il Croce d'Aune. Ma decidiamo di salire lo stesso. Sarà una salita di una decina di minuti, ma il tracciato è bellissimo e questa volta non troviamo traffico di sorta: saliamo a meraviglia, con curve, pieghe, tornanti fino in cima al passo. Poi decidiamo di anticipare l'ora del pranzo: per arrivare a Malga Campet c'è un bel tratto di sterrato. Fantastico!


In cima, la malga si rivela essere base di lancio per gli appassionati di parapendio.





Quattro chiacchiere con persone rimaste colpite dalle nostre motorette, con i bimbi come sempre entusiasti! Poi adiamo ancora più su, per goderci un altro po' di sterrato.





Poi decidiamo di attavolarci, presso una trattoria lì nei pressi.









Pranzo abbondante: Antonella e Gigliola ci trattano da re! Ci soffermiamo a lungo, per smaltire.



Poi, siccome la strada è lunga, ci rimettiamo in strada. Scendiamo dalla parte di Faller: strada attraverso il bosco, stretta e un po' rotta, ma a velocità adeguata si può percorrere tranquillamente. Anche questa due giorni motociclistica si è conclusa: probabilmente è stata l'ultima opportunità di fare un giro lungo, per quest'anno 2014: dalla prossima settimana entrerà in vigore l'ora legale, che accorcerà le ore di luce alla sera; anche l'umidità aumenterà e l'incertezza del meteo non permettrerà grossi programmi, senza contare l'abbassamento delle temperature e le implicazioni sulle condizioni del fondo stradale. Quindi è stato un finire davvero in bellezza, con le persone giuste e i posti giusti!


Un migliaio di km in 2 giorni sono una bel chiudere!

Treviso-circuito del Montello-Pedavena-Passo Croce d'Aune-Faller-Milano


I post più cliccati