martedì 27 maggio 2014

Svizzera di gran moda: 25 maggio ci torno!

Dopo il giro di ieri sento Vecchialenza e si decide di tornare nella stessa zona, ma attraverso vie differenti. Alla fine della giornata saranno 500 km, dopo i 400 e passa di ieri.



Stavolta parto di buon'ora al mattino e alle 9 son già in pasticceria a Varese. Decidiamo di arrivare a Chiavenna nella maniera meno noiosa possibile. Quindi si passa in Svizzera da Stabio e si va verso Mendrisio risalendo poi lungo la parte orientale del lago di Lugano fino ad Arogno, dove la strada si inerpica con dei tornanti secchi e ripidissimi, da 1°. Si tratta, praticamente, di tener su la moto in una stradina stretta stretta. Nella parte inziale della salita la vista sul lago di Lugano è mozzafiato. Poi si rientra in Italia e si girella verso la valle d'Intelvi. Sempre strade strette strette, che servono più che altro a sgranchirsi un po'. Dopo Laino la strada scende con tornanti in sequenza verso Claino con Osteno e la sponda del lago di Porlezza. Si costeggia il lago verso Carlazzo e si segue per Menaggio, dove si sbuca sulla Statale Regina del lago di Como dopo una discesa ed alcuni tornanti. Da qui in avanti, almeno fino a Sorico, in cima al lago di Como, è tutta una colonna di macchine che procedono ad andatura da passeggiata romantica: del resto la domenica tutti si riversano sul lago. Il rischio è di addormentarsi. Per fortuna ci immettiamo sulla SS36 per Chiavenna e arriviamo in zona intorno a mezzogiorno.. ci scambiamo un cenno di intesa e ci accomodiamo ai tavolini dell'Hotel Crimea, sulla piazza. Per chi gira in moto una sosta piacevole per mangiare: noi ci godiamo un piatto di sciàtt' e un piatto a testa di Taròz, piatto tipico valtellinese a base di patate, fagiolini e formaggio.. e burro!! Semplice ed energetico!!
Siamo così pronti per salire su verso il Passo Maloja, che ieri ho fatto in discesa. Benzina poco dopo la dogana da cui si entra in Svizzera (..la super a 95 ottani a 1,56€!!!..). Questa volta giriamo in senso antiorario ed è sempre una gran bella salita: tantissimi tornanti secchi in salita, con strada in ottime condizioni. C'è poco da dare gas, ma è bello perfezionare la tecnica. Una volta scollinato, si va verso il lago di Silvaplana, con il suo tracciato filante. Sulla destra vediamo sul lago i surfisti e diversi paracadute per il kitesurf. Dopo Silvaplana, superiamo anche Sankt Moritz: di qui la strada, sopo una discesa rapida, diventa abbastanza noiosa, con lunghi rettilinei sull'altopiano. Poi all'altezza di La Punt Chameuse una curva secca sinistra immette sull'Albulastrasse. La strada prende rapidamente a salire con bei tornanti alternati a tratti in pendenza che tagliano il pendìo a mezza costa. Ecco la vista proprio all'attacco della salita..


Poi mentre Vecchialenza finisce la sigaretta, mi porto avanti per immortalarlo mentre si diverte un mondo a far pieghe..


...qui saluta...


..e un po' più su arriva sulla spianata..


E si arriva in cima all'Albulapass, 2.315 m. sul livello del mare, con la neve che ancora abbondante ricopre i pendii circostanti..


Foto ricordo..


..e giù per la discesa! La strada non è proprio perfetta, sorprendentemente. Addirittura ad un certo punto manca del tutto l'asfalto e ci troviamo in discesa, per un centinaio di metri, incluso un tornante, su una straa che ricorda una pietraia. Un KTM e un'altra endurona che stanno salendo non se lo fanno ripetere due volte e appena inizia lo sterrato partono a manetta inondando di polvere e brecciolino una Mercedes SLK decapottabile guidata da un giapponese che cercava di guidare a passo d'uomo per non danneggiare la vettura. Scena spassosa, ma se la potevano risparmiare. Continua la discesa, con il fondo stradale non impeccabile, con irregolarità che, per essere in Svizzera, lasciano un po' sorpresi. Giugniamo nel grazioso paesino di Bergun..


...e dopo aver lasciato il centro abitato, non è possibile trattenersi dal fare foto allo scenario "svizzero che più svizzero non si può": giudicate voi!


Quindi dopo Filsur procediamo speditamente verso Tiefencastel dove una svolta a sinistra ad una rotonda fa iniziare la salita dello Julierpass. Da qui, il giro è esattamente lo stesso descritto ieri, fatto con la medesima goduria. La salita allo Julierpass è una delle più belle, dall'inizio alla fine. Anche perchè è lunghissima e presenta ogni tipo di variante. Fondo stradale impeccabile, poi!!
Si riscende a Chiavenna e ripassiamo, per l'aperitivo di fine giro, al bar del pranzo: sono le 18 quando ci rimettiamo in marcia. Nei pressi di Sorico ci salutiamo e mi butto verso Lecco: dopo le gallerie, da Lecco verso Milano traffico impiantato dai milanesi in rientro sulla SS36:tocca fare slalom tra le vetture: andatura bassissima e cento occhi non bastano. Ti stanchi più a guidare così che a fare 400 km di curve. Comunque gran bella giornata e dopo 3 mesi un nuovo giretto con Vecchialenza, gran spacciatore di percorsi!!

sabato 24 maggio 2014

24 maggio 2014 Si va in Svizzera: Splugen, Julier e Maloja


Stamattina verso le 10, dopo aver salutato Skyblue, ora gommato Dunlop TR91, ho messo la Randagia in tangenziale per prendere la SS36 in direzione di Lecco. Ora che hanno finito di fare i lavori in zona Sesto S. Giovanni e Cinisello Balsamo, si fa in un attimo a dirigersi verso nord.
Dopo Lecco e il primo lungo tunnel, prendo subito la strada che scende sul lungolago: non mi va di fare i tunnel, anche se sono più sbrigativi. Costeggio il lago di Lecco: c'è meno traffico del solito. Infatti la strada verso Colico è meno pesante. Ancora indeciso se andare per Sondrio e la Valtellina o per Chiavenna, opto per quest'ultima. Solo che dopo aver superato Dubino, in cima al Lago di Como, e aver proseguito per Somaggia, dopo S. Cassiano prendo la SP9 che passa per Gordona e Mese ed arriva a Chiavenna da un altro punto. E' più piacevole della strada solita ed anche meno trafficata. 
A Chiavenna, supero una rotonda: destra per il Maloja e St. Moritz, sinistra per lo Splugen Pass. Vada per lo Spluga! 
Il fondo stradale attualmente non è proprio in buone condizioni. Tutt'altro. Da subito la carreggiata che sale è attraversata per molti km da un rattoppo di asfalto a seguito della posa di cavi o tubazioni. Questo non aiuta per niente nella scelta delle traiettorie migliori: bisogna tenere l'attenzione sulla sconnessione che si snoda per chilometri e non ci si può divertire come il tracciato permetterebbe. 
Il panorama delle gole scavate dal fiume Levo sulla sinistra della strada è molto suggestivo. Qua e là qualche cascata porta l'acqua giù dai nevai.


Vengono segnalati 10 tornanti.. capirai che problema!!


E' quasi mezzogiorno e mezzo (..quindi un paio d'ore dalla partenza..) e preferisco mangiare prima di entrare in Svizzera. Mi faccio preparare un gustoso panino da una trattoria nei pressi del santuario di Gallivaggio.


I tornanti sono davvero belli, secchi, consecutivi.


Con tornanti così ravvicinati si sale di quota molto in fretta e, guardando a destra e a sinistra, la vallata si comincia a vedere molto presto dall'alto. Dopo un altro po' di strada, il fondo stradale peggiora ulteriormente: il manto di asfalto è stato rimosso completamente dall'intera carreggiata che sale e quindi è come fare dello sterrato in salita. Questo potrebbe anche essere piacevole, ma in tornante non è il massimo della vita. Senza contare che ci sono rivoli d'acqua, dovuti allo scioglimento della neve, che attraversano la strada.
Continuo a salire. Una vecchia casa cantoniera ricorda che siamo sulla SS36 del Lago di Como e dello Spluga..


La spianata dopo la diga di Suetta è interamente occupata dal lago artificiale, in larga parte ancora ghiacciato. Il lago è circondato dai monti innevati..


La strada continua a tagliare la piana e dopo il ponte che passa sopra il lago si arriva all'ultimo borgo prima del passo. Poi riprende a salire con altri tornanti molto divertenti! Lo scenario in cui si è immersi è di rara suggestione!


..tra un tornante e l'altro scorgo un giovanissimo capriolo che sale nella neve con agilità sorprendente: purtroppo non ho fatto in tempo ad immortalarlo.
Giungo in cima al Passo Spluga, dove è posto il confine tra l'Italia e la Svizzera: 2114 m. sul livello del mare.




Dopo aver superato il valico, dal versante Svizzero si domina la vallata: tornanti su tornanti..


...anche da sotto lo spettacolo dei monti innevati che fanno da sfondo è notevole...


Riprendo la strada verso Splugen: nella piazzetta del paese, lastricata con dei blocchetti di porfido, seguo i cartelli che mi portano sulla strada statale, che costeggia l'autostrada. Non ho nessuna intenzione di acquistare la vignetta. Seguo dunque le indicazioni per Thusis e Chur. La strada statale 13 è molto bella: passa di qua e di là sotto il tracciato autostradale. A Sufers, affacciata sul Sufnersee, approfitto per fare benzina..


Riprendo la strada statale, che si allontana dall'autostrada quando attraversa delle gole strettissime e spettacolari.. poco prima di Thusis le indicazioni dicono a destra per St. Moritz e Julier Pass.. aperto!



..la strada che sale al Julier, dopo un primo tratto pianeggiante, con alcune gallerie, comincia poi a salire. E' molto scorrevole, carreggiata larga, curve disegnate in maniera perfetta, anche quando si tratta di tornanti stretti.. guardo i monti prima della salita..


E si arriva in cima. Faccio tutti i tornanti dietro a una FJR con targa italiana. Intorno, ovunque, neve e vette imbiancate. Julier Pass, 2.284 m. sul livello del mare..



...il tipo del Julier Kiosk mi fa notare come in cima vi sia un branco di stambecchi: incredibile come si mimetizzino perfettamente tra le rocce: si fa fatica a vederli!! Scatto una foto: spero siano visibili..


Sono le 16 passate e riprendo la strada. Discesa dal Julier buona: ma la parte bella è la salita da Thusis, indubbiamente.
Arrivo a Silvaplana: bivio per St. Moritz.


La strada corre avendo il bellissimo lago sulla destra. In una mezzoretta sono al Passo Maloja: infatti la strada è molto scorrevole, con curve filanti o belle tonde..


..e la vista è questa!


Dopo essermi un po' sgranchito le gambe, mi avvio per la discesa verso Chiavenna. La particolarità è che se si arriva al Maloja da Silvaplana, non c'è alcuna ascesa: si scende solo. 
La discesa è molto bella, con un sacco di tornanti consecutivi, secchi.. in salita è ovviamente un bell'andare!
Una volta passata la dogana, si giunge a Chiavenna. Di qua, la strada è la stessa fatta all'andata. Unica differenza: faccio a passo spedito le gallerie verso Lecco. Per le 18.30 sono a Milano.


CLICCA QUI PER VEDERE IL GIRO DI OGGI

lunedì 12 maggio 2014

10 e 11 maggio 2014 Una 2 giorni motociclistica in Veneto

Sabato mattina in sella di buon ora, anche se l'appuntamento con Pino e Flu è sulla A4 per le 10.
Alla 1° stazione di servizio dopo l'immissione della A21 da Piacenza ci arrivo quando il traffico è bloccatissimo, anche a causa di lavori in corso nel tratto tra Brescia e Desenzano.
Moltissimi gli autobus che portano gli alpini all'87° raduno nazionale a Pordenone.
Mentre aspetto in autogrill, 3 simpatiche ragazze che stanno andando ad un addio al nubilato non passano inosservate...


Poco dopo arriva Pino con la sua Scrambler. Notare sullo sfondo il traffico dell'autostrada..


Flu tarda col suo "catamarano", per dei problemi di connessione al momento del pagamento al casello. Alla fine comunque ci rimettiamo in marcia verso la A22 del Brennero. A Rovereto Sud arriviamo all'appuntamento coi ragazzi in arrivo da Treviso, che ci aspettano. Antonio, Cristina, Maci e Nolmar. C'è anche Gianluca, direttamente da Pisa. Doveroso rifornimento...


...e ci si mette in marcia verso i monti. 
La strada subito inizia a salire e si susseguono i tornanti e le rampe. Procediamo lungo la SP138 della Borcola. Siamo impazienti!


Decidiamo di arrivare a Valli del Pasubio non lungo la SP46, ma salendo verso il Passo della Borcola: la strada è divertentissima e il traffico davvero scarso. Il serpentone di moto si snoda allegro e frizzante lungo le curve filanti e i saliscendi. La salita al passo è finalmente il modo di scaldare le gomme dopo tanta autostrada. Quattro chiacchiere...


...foto ricordo sul passo...


..e si prende la discesa. Bellissima! Giunti a valle, prendiamo a destra per attaccare la salita del Passo Xomo. Siamo in Veneto, adesso. Altra salita che è un piacere.. sarà stata tutta quella strada dritta per arrivare, ma adesso più curve facciamo e più ne vogliamo fare!
Sulla sommità ci attende il tavolo dove pranzare. Tra una cosa e l'altra siamo alle 2 del pomeriggio, quasi.


 Le moto parcheggiate destano la curiosità dei cicloamatori saliti fin quassù..



Foto sul passo, immancabile..


Dopo esserci ristorati e rilassati un po', riprendiamo la discesa. I tornanti sono numerati.. ne sono 20! Uno spasso. Come non fare 2 scatti ai ragazzi?

 
Giunti a Valli del Pasubio ci immettiamo sulla SS46 (..che avremmo dovuto prendere sin da Rovereto..), ma presto prendiamo a sinistra in direzione di Schio, per poi salire di nuovo, verso Piovene Rocchette. Da qui in avanti, è una giostra!
Secondo me è la strada più bella della giornata.  Fino a Treschè Conca si sale con un'alternanza ritmica favolosa, tra tornanti, rettilinei in salita e curve filanti, regolari, tonde, tra scalate e marce tenute un po' alte. Bellissimo. Nei tratti in curva notiamo un sacco di gente assiepata, come se passasse il giro d'Italia: sono tutti lì per guardare le motociclette che passano e fanno curve. E' incredibile! E se ne incontrano tante!
Bello, bello davvero. Infatti, arrivati in cima ci fermiamo e non possiamo che commentare ammirati quella strada stupenda!



La Bonnie di Maci è bellissima..


Riprendiamo la strada verso Asiago.. ancora bella!! Ci allunghiamo un po', perchè ognuno va del suo ritmo, ma ci si aspetta per non perdere la strada. Prendiamo per Enego e si va verso Feltre. Tra curve e panorami, si può dire che non c'è da annoiarsi per niente! Anche il meteo è favorevole: non fa neppure freddo. Da Feltre scendiamo verso valle: Montebelluna e Treviso. Ci separiamo per ritrovarci verso le 19.30: si va a mangiare a S. Daniele del Friuli: la patria del prosciutto!! Si aggrega anche Jules, che in questi giorni è appiedato e non ha potuto farci compagnia nel giro.

Si consola..


...mentre il prosciutto delizia il nostro palato!


E' indescrivibile quanto sia buono e delicato!! E' proprio vero che bisogna mangiare il cibo dei luoghi dove ci si trova: l'Italia è davvero una miniera di sapori, la Disneyland dell'enogastronomia! Ometto di soffermarmi troppo sulle foto della cena, ma nonno Flu sembra soddisfatto...


Rientriamo sul tardi, dopo una bella serata piena di giovialità!
Al mattino c'è l'incognita del meteo. Sembra negativo ovunque e ci si interroga un po' sul da farsi.
Dopo le curve di ieri, siccome l'appetito vien mangiando, ci dispiacerebbe dover rinunciare del tutto a un po' di curvette. Quindi decidiamo di andare verso Valdobbiadene e Pedavena. Ma Nolmar ci porta prima lungo il Piave e percorriamo il bellissimo circuito del Montello, celebre per il ciclismo, ma divertentissimo per le moto: in un anello di diversi km, tra le colline di Montebelluna e Nervesa della Battaglia, si snodano curve di ogni tipo, saliscendi, contropendenze.. un piccolo luna park. Dopo un tratto veloce costeggiando il Piave, a Pedavena ci diciamo che, visto il cielo nero verso i monti che minaccia pioggia, conviene salire in fretta a fare il Passo Croce d'Aune.
Ed ecco un'altra salita bellissima!! Tornanti e curve a gogò..


Come si vede dalla foto, il meteo non è il massimo.. ma regge..


Io approfitto della sosta, per sostituire la lampadina anabbagliante del faro anteriore, che si è fulminata..


Si torna in sella, in direzione di Castello Tesino. Percorriamo la SP39, che costeggia una vallata da cui si scorgono anche delle cascate. La direzione è quella del Passo Brocòn. Tuttavia, all'immissione della SP39 nella SP40, osserviamo il cielo davvero scuro e decidiamo di scendere verso Castello Tesino. E poi è piena ora di pranzo: meglio fare sosta in una trattoria là vicino. "Al Tastavin", si chiama.


Mangiamo spazzlen, ravioli, carne grigliata, polenta, un po' di vino (..che con la polenta è imprescindibile..), dolce e digestivo.. tutto squisito e casereccio offerto ad un prezzo assolutamente equo! Senza contare la cortesia e la simpatia di chi ci ha serviti.
Nei pressi, ci sono delle bellissime sculture in legno, ricavate dai tronchi...




Riprendiamo la strada: Castello Tesino è pochi km più a valle e seguiamo la strada che scende tra belle curve e tornanti a mezza costa..


Flu con la sua HD danza letteralmente tra le curve, come se invece che oltre 300 kg, la moto pesasse 300 grammi..


Giunti a valle, guardiamo verso l'alto..



Non abbiamo ancora preso acqua, incredibilmente. Salutiamo calorosamente Nolmar, nostro cicerone per queste splendide montagne, nonchè ospite perfetto insieme alla sua famiglia, e ci dirigiamo lungo la Valsugana verso Trento. Qui imbocchiamo la A22 del Brennero immersi in un vento fortissimo e fastidioso. Comincia anche a piovere. Beh, quella pioggia che doveva rovinarci il week end. Ma è arrivata tardi! Ce la siamo spassata alla grande. Antipioggia!


Il cielo è scuro, ma smette di piovere presto e il vento si attenua. Dopo Affi ci fermiamo per salutare Gianluca, che prosegue sulla A22 verso Modena. Noi imbocchiamo la A4, direzione Brescia. Ma il traffico è intensissimo. Ci perdiamo di vista, per ritrovarci quasi in prossimità dell'uscita per la A21. Un cenno di saluto a Flu e Pino e proseguo. Il cielo diventa ancora più scuro. Soprattutto sulla destra, verso i monti, cominciano i lampi e i tuoni. In lontananza, sulle alture, sta già piovendo. Mi fermo e cambio i guanti di pelle con quelli antipioggia. Cielo nero...

 

...e puntualmente arriva la grandine... mi fermo sotto un ponte, insieme ad un paio di altre moto e a un camion. 


D'altronde non c'è verso di procedere speditamente: il traffico continua ad essere sostanzialmente fermo e lo slalom tra le macchine non è propriamente piacevole. Non mi piace, poi, andare sulla corsia d'emergenza. Mentre i lampi illuminano il cielo, lentamente sembra che il temporale diminuisca d'intensità. Mi rimetto in strada e pochi chilometri più avanti smette di piovere e il cielo si apre: proseguo la strada verso Milano nel sole, abbagliato dal rifelsso dei raggi sulla strada bagnata. 
Si conclude dunque con l'acqua un week end che avrebbe dovuto riservare un pessimo tempo ed invece ha riservato solo un bellissimo giro, insieme alla solita manica di amici che si divertono ogni volta come se non si vedessero da una vita. Tutto perfetto!

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