sabato 16 aprile 2016

Le Colline del Prosecco, metà Aprile 2016

Approfittando del compleanno di Jules Winnfield, una bella comitiva di bikers si è spostata al Nord Est, per far festa e godersi un bel fine settimana, col sabato in giro sulle strade del Trevigiano.




Un giro non lungo, ma molto piacevole: sono pochi i km che, partendo da Treviso, portano ai primi saliscendi del Montello: abbiamo "attaccato" il percorso da Nervesa della Battaglia, dopo aver costeggiato il Piave.
Questa strada non è molto larga, ma sale e scende con un tracciato sinuoso. viene buono per levarsi sin da subito lo sfizio di fare due curve. Abbiamo costeggiato il grande Ossario del Montello
che domina dalla collina la vallata del Piave e, in lungo serpentone, siamo arrivati a nord dell'abitato di Montebelluna per immetterci sulla SS348 "nuova Feltrina" che collega Treviso a Feltre.
Ci siamo diretti verso Valdobbiadene attraqverso strade quasi interpoderali, con lo scopo non tanto di fare pieghe, quanto di goderci la vista delle colline ricoperte di vigneti. Siamo nella patria del prosecco: cantine e aziende agricole si susseguono senza soluzione di continuità, illuminate dal caldo sole di metà aprile.
Breve sosta sotto Valdobbiadene.




..il bellissimo K100RS di Lola..


..e primo giro insieme al nuovo GS1200 ADV di Jules Winnfield..


Il giro riprende. Il bicilindrico della Stelvio ruggisce alla ripartenza da ogni tornante: è un gran divertimento! Il gruppo si sgrana un po', ognuno sale del proprio passo. Cominciamo a goderci le strade anche motociclisticamente con la salita che porta verso Pianezze.





La vista sulla vallata di Feltre è stupenda, a perdita d'occhio.


Ne approfittiamo per una pausa..


Generazioni di Triumph affiancate..


..la bellissima Broomhilda di Jules, guidata da Ratman per l'occasione..


..la Stelvio si gode il panorama!


Ecco il lungo serpentone che arriva in cima.


Bicilindrici Frontemarcia on Tour - Pianezze di Valdobbiadene, Aprile 2016

Breve sosta nel piazzale.


La strada che porta al Monte Cesen è chiusa.


Si torna dunque verso valle: la discesa è meno bella della salita. In buone condizioni, ma non priva diqualche insidia: del resto, anche se le temperature sono quasi da fine maggio, non bisogna dimenticare che queste sono strade di montagna, un po' secondarie, che il freddo mette a dura prova durante l'inverno. 
Scendiamo verso Combai e poi sulla SP4 verso Cison di Valmareno. A Tovena una deviazione netta a sinistra, verso monte, segna l'inizio della SS635, la strada che sale al Passo di S. Boldo.
Come ho già avuto modo di raccontare nel 2013 quando passammo di qua, questa strada è celebre per essere stata costruita dagli austriaci in appena 100 giorni, durante la I Guerra Mondiale, dopo la disfatta italiana di Caporetto. In realtà il valico era comunque utilizzato già ai tempi dei Romani.
La lunga fila di una ventina di moto si snoda sulla salita: non la ricordavo così divertente nel tratto iniziale. Si arriva poi in un punto dove un semaforo regola il traffico. Ci sono infatti diversi tornanti tracciati all'interno di tunne dove passa un solo mezzo per senso di marcia. La mia sensazione è che il semaforo duri almeno 5 minuti. La maggiorparte delle moto passa, ma Roger, Stradamax, Parè e io ci fermiamo ad aspettare Pino: la sua Ducati Scrambler fa i capricci e non vuole saperne di accendersi. Dopo aver smontato la sella e verificato alcuni contatti, finalmente il motore torna ad avviarsi. Pino già minacciava la poveretta di venderla all'indomani!
In cima ci aspettano tutti gli altri. L'Osteria La Muda non potrebbe trovarsi in un luogo più strategico: e i ragazzi Veneti hanno organizzato una bella pausa pranzo con tanti prodotti tipici.
Ci godiamo la tranquillità e riempiamo lo stomaco.








La discesa dal S. Boldo riserva uno sfortunato momento: "Lola" per qualche ragione perde il pieno controllo della sua K100RS e finisce in terra. L'andatura era tranquilla e il tratto dritto, nessuno stava facendo il matto. Chissà che cosa è accaduto. Comunque il morale è alto e già scherza: è lo spirito giusto!

Parte di noi prosegue il giro. Scendiamo a Trichiana e poi a Mel saliamo verso Praderadego. Devo dire che a salire è sporco e sconnesso, ma a scendere è proprio rovinato e ce la prendiamo con calma olimpica.. sosta di una mezzoretta una volta scesi a valle (la discesa del Praderadego non è propriamente corta..). Poi riprendiamo la stradaverso Collalto, e di qua rientriamo a Treviso dalla parte di Ponte della Priula. Pronti per la serata nel cascinale di campagna, sul far della sera.



Una bella girata in giornata, fatta con ritmi blandi, da motopasseggiata, con soste e pause mangerecce: è bello stare in compagnia così!

Ah, FESTA ANCHE PER LA STELVIO: ha praticamente 1 anno (era il 9 aprile del 2015 quando la presi con 30.000 km..) e festeggia i suoi primi 50.000 km!


Ecco il Giro sulle colline di Valdobbiadene

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