sabato 7 marzo 2020

Ho provato il KTM 790 adv

Come detto nel post di ieri, nella ricerca di un mezzo che possa sostituire la Thruxton oggi con Peo siamo andati a Piacenza a provare il KTM790 adv.


Non ho mai guidato un KTM, quindi la mia curiosità era totale. 
Per la mia statura la moto è della giusta altezza. Non si fa fatica a montare in sella. All'inizio la sensazione è che la sella sia leggermente più larga del dovuto tra le cosce, ma sono dettagli assolutamente ininfluenti ai fini della comodità e della conducibilità della moto, una volta che si è fatta l'abitudine e si è in movimento.
La postura è ottimale: il manubrio è di una larghezza naturale e si ha la sensazione di controllo della situazione. Il display è grande e ricco di informazioni: quello che serve di più, come giri e velocità, sono in bella evidenza, come anche il contamarce.
Non ho pistolato molto coi comandi, perchè non sono abituato: ho sempre guidato moto senza troppi gingilli elettronici, quindi non vado a cercarmeli e non mi mancano. Mi sono concentrato sulle sensazioni di guida. La moto era totalmente nuova, aveva forse 3-4 km: la prima accortezza è stata quindi quella di prestare attenzione alla guida, dal momento che le gomme avevano ancora la cera su e io non vevo alcuna dimestichezza col mezzo.
Abbiamo fatto qualche km tra il traffico, e in quei momenti di primo contatto la moto l'ho sentita subito molto naturale nell'erogazione: anche a bassa velocità, non ho avvertito nulla di poco confortevole o, almeno, non ho mai dovuto pensare tra me e me che su qualche aspetto c'era da prenderci la mano. Quindi, per farla breve, nelle andature imposten dal traffico è maneggevole e molto tranquilla. 
Alcuni dossi rallentatori mi hanno fatto riscontrare una certa rigidità della sospensione posteriore, ma nulla di sgradevole. 
Mano a mano che siamo usciti fuori dal centro abitato anche la velocità è salita e ho potuto riscontrare come la protezione dall'aria è buona, anche se sulla V85 provata ieri l'ho trovata migliore. Comunque anche sul 790 non si avverte particolare fastidio. 
La zona è tutta pianeggiante, quindi la parte su cui ho potuto maggiormente porre l'attenzione sono le doti di velocità e di ripresa e devo dire che il motore spinge parecchio e sale in modo molto progressivo, ma in un attimo ci si trova sui 120. Tra l'altro la  moto che ho provato io doveva essere munita di quickshift, perchè era possibile cambiare in accelerazione: il dubbio mi è rimasto perchè il concessionario, appena me l'ha consegnata, ha rimarcato che non aveva quickshift. 
Fatto sta che la moto saliva di marce che era un piacere. 
Per il suono degli scarichi non sono uno che fa follie: prediligo un suono pieno e corposo allo "sbraaaaap" che preferiscono altri amici di giri e per fortuna sia la Stelvio che la Thruxton hanno queste caratteristiche. Mentre guidavo io, all'interno del casco il rumore dello scarico mi sembrava abbastanza deludente; la percezione è cambiata del tutto quando ho fatto provare la moto a Peo: "da fuori" il suono è bello corposo e rabbioso e quando il cambio snocciola le marce è un bel sentire.

Peo ha provato la moto

Quando la moto ha fatto una trentina di km mi sono sentito anche un po' più sicuro con le gomme e sono tornato avanti e indietro per provare anche qualche curva e vedere come si comporta la moto nei cambi di direzione: mai guidato un 21/18 e devo dire che non ho notato la minima differenza con il 19 che prediligo.

Qui si ha un'idea della postura

La moto è agile e si conduce bene in curva, ed è anche stabile: ha il 43 all'anteriore a fronte del 41 ormai spesso in voga su moto simili (per esempio sulla V85). La Stelvio ha una forcella Marzocchi da 50 che è ancora oggi un riferimento, a mio modo di vedere, ma alle velocità che ho potuto praticare oggi alla luce del tipo di strade e delle gomme nuove devo dire che la sensazione di solidità dell'anteriore c'è tutta.
La cosa che mi ha colpito di più di questa moto è il motore: a me è parso sempre pieno, molto reattivo, ma anche progressivo e privo di strappi. Inoltre in un amen ti ritrovi a velocità importanti.
Per quanto riguarda la fattura, la moto esteticamente non è sicuramente molto convenzionale, o piace o non piace, ma devo dire che dal vivo è meno brutta di quanto sembri in foto: che sia un primo segnale di innamoramento, della serie "ogne scarrafone è bbell' a mamma soie"? Vedremo.
I dettagli sono tutti ben curati, molto semplici e lineari: apprezzo molto questo approccio senza fronzoli.
Quando si è discusso di accessori, a me sulla moto che prenderò, quale che che sia, piacerebbe avere il cavalletto centrale (specie in questo caso in cui c'è la catena da ingrassare) e il cruise control, che non ho mai avuto sulle mie moto, ma sul quale, visto che prendo una moto nuova, mi piacerebbe poter contare nei lunghi trasferimenti autostradali che bene o male mi capitrerà di dover affrontare: di altri aspetti mi interessa molto meno.
Tuttavia devo ammettere che il costo di optional come questi è abbastanza importante e, almeno per gli optional che sono fondamentalmente rappresentati da un software che si carica nella centralina della moto (vedi cruise control e quickshift), anche un filo spropositato.
Sicuramente, oltre alle caratteristiche tecniche e alle sensazioni che la moto mi ha lasciato, dovrò tenere in considerazione anche questi aspetti.



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