Proseguo verso Monvalle e Leggiuno, dove i trova il bellissimo Eremo di S. Caterina del Sasso: vale assolutamente una visita! Mi lascio alle spalle Laveno prima e Luino poi, due località molto eleganti che si affacciano sul lago, e raggiungo Maccagno. E' da là che la provinciale SP5 si inerpica, regalando un bello scorcio panoramico.
Con la Stelvio che paciosa borbotta su per la salita, tornante dopo tornante (tutti abbastanza stretti e chiusi!) guadagno quota. La strada si restringe, il fondo stradale diventa sempre più ricoperto di foglie gialle di gusci di castagne.
Entro in Svizzera dalla dogana di Indemini. Nessun tipo di controllo: tutto sembra abbandonato.
La strada non permette grandi andature: in compenso regala scorci molto suggestivi, come queste cascate che escono dal bosco, immerse nei colori gialli dell'autunno.
La strada prosegue ancora seguendo un tracciato abbastanza tortuoso, finchè nei pressi dell'Alpe di Neggia il bosco si dirada e il verde dei prati, dove pascolano paciosamente le mucche, prende il sopravvento. Sullo sfondo si scorge il lago.
Ecco la Stelvio ai quasi 1.400 metri dell'Alpe di Neggia.
Da qui in poi inizia la lunga discesa, in cui si susseguono i tornanti quasi senza soluzione di continuità: come per la salita, anche in questo caso sono abbastanza chiusi. Tuttavia non c'è nessun accenno di traffico e quindi posso impostare la traiettoria un po' come preferisco. Anche qui c'è modo di godere di una bellissima vista che spazia fino a Locarno e Ascona.
Un giro "lento", tranquillo, che si conclude costeggiando il lago da Gambarogno fino a rientrare in Italia dalla dogana di Dirinella. Anche qui, nessun controllo particolare. Alla fine saranno circa 300 km, con grande beneficio per lo spirito. La mototerapia non delude mai!
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