domenica 14 aprile 2024

In Toscana, sui percorsi dell'Eroica

Mi avvio nel primo pomeriggio del venerdì.
 
 
Con la fida Stelvio le prime ore in A1 volano senza lasciare traccia, se non la voglia di cominciare a fare curve. Esco a Sasso Marconi e rifornisco al Tamoil non lontano, sulla strada della val di Setta che va verso Vado, dove la benzina è leggermente meno cara: 1,88 al litro (ormai quasi tutti sono da 1,91 a 1,94.. e parliamo del self.. in autostrada siamo, sempre col self, a non meno di 1,99.. ma più normalmente a 2,01: questi sono i prezzi di questi tempi, a futura memoria).
Non ho il tempo materiale per godermi la bellissima strada a sinistra verso Monzuno e Loiano. Proseguo verso Rioveggio e di qui salgo con la SP61 verso Pian di Lama e poi, 200 metri dopo la pompa bianca, salgo a destra verso S. Andrea, col suo inconfondibile campanile che svetta sulla valle. Belle curve, mentre si sale: peccato il fondo stradale davvero messo male. Raggiungo il valico di Montefredente.

Ancora un po' avanti e poi la strada diventa più divertente: dopo Pian del Voglio l'asfalto è meno tormentato, si gode di un'ampia vista sulla vallata e sulle gole dove corre l'autostrada, lontano in basso, con arditi viadotti. Il contesto diventa più montano, con pochi insediamenti e tanti boschi e prati, inondati dai colori della primavera. Oltre al verde, fiori gialli e viola punteggiano i campi. Passo Bruscoli (dove c'è anche un museo della Linea Gustav, che qui passava durante la II° guerra mondiale) e raggiungo il cimitero di guerra tedesco. Poco più avanti, l'immissione sulla SS65 con la rotonda che porta al valico della Futa. Io sono invece diretto verso valle, verso il Mugello e la Toscana. Poco dopo l'inizio della discesa, sulla sinistra, c'è il bivio per andare verso il passo del Giogo, ma non c'è tempo per allungare ancora la divagazione: conto di arrivare intorno alle 19-19:30: Moreno mi aspetta a Montevarchi. Mi lascio alle spalle Monte di Fo e la SS65 della Futa: volto a sinistra e scendo verso Panna (dove c'è lo stabilimento dell'acqua minerale omonima..) e poi verso Galliano. Non c'è nessuno, si viaggia meravigliosamente nei 25 gradi del tardo pomeriggio: perfetto. Torno sulla SS65 nei pressi del Lago di Bilancino, ormai nel Mugello, e proseguo verso Cafaggiolo, fino alla grande rotonda che mi porta in direzione Firenze sulla SR302 Faentina. Lo scopo è quello di evitare di attraversare Firenze e, più avanti, anche Pontassieve. Passaggio da Vetta le Croci e giù a sinistra verso Sieci, dove si passa sotto le arcate di un ponte ferroviario e si arriva sulle sponde dell'Arno. Qui, inevitabilmente, il traffico si fa più lento e sostenuto, ma non potevo aspettarmi qualcosa di diverso. Pazientemente, tra brevi incolonnamenti e semafori, aspetto di tirarmi fuori e riprendere la marcia più speditamente. Dopo Ponte a Ema comincia la SR222 Chiantigiana, alla quale miravo sin da quando ero salito dalla Faentina. Da qui ricomincia il piacere di guidare sui gradevoli saliscendi delle colline del Chianti: Strada in Chianti, Chiocchio e poi Greve in Chianti. Di qui, a sinistra, per andare verso Figline Valdarno. Prima, però, il Passo del Sugame e Dudda. 

Scendendo verso Figline passo vicino al camping il Girasole, dove ormai tanti anni fa era stato organizzato uno dei Rebel di Bicilindrici Frontemarcia. Da Figline è solo tanto traffico, sulla strada verso S. Giovanni e Montevarchi: un grosso incidente ha costretto a chiudere l'autostrada in entrambi i sensi e il traffico è stato deviato sulla viabilità locale. In effetti è un delirio. Per fortuna in moto riesco a procedere abbastanza speditamente: saggia scelta quella di lasciare a casa le valigie in luogo di un più pratico rullo da sella! Sono le 19:30 passate quando, saliti i 100 metri di rampa che portano all'agriturismo, noto che oltre al GS di Moreno c'è anche quello, 40° anniversario giallo e nero, inconfondibile, di Fabio! Grande e gradita sorpresa!!! Ci eravamo sentiti appena il giorno prima e si era detto impossibilitato ad esserci. Ottimo!!!

Mi cambio, mi do una rinfrescata e torno a bordo piscina: noi festeggiamo con il prosecco che Fabio ha portato direttamente da casa, mentre le zanzare si abbuffano col nostro sangue: esseri maldetti! Ho saltato il pranzo e sono abbastanza affamato. Trovo soddisfazione nell'ottima cena preparata dalle cuoche del ristorante dell'agriturismo: già la scorsa volta, nel giro di fine Febbraio, ci eravamo trovati molto bene e anche stasera il vitto è ottimo e abbondante. Perfino la musica di sottofondo che ha messo il cameriere è perfetta! Poi, verso la fine della cena, viene a trovarci anche il nostro amico Leo: non ci si vedeva da un pezzo, ma abita non lontano e appena ha saputo che eravamo qui ci ha raggiunto. Oggi un sacco di belle sorprese!

Sabato mattina ci scaldiamo per un'oretta, con le belle curve che da Caposelvi salgono verso Rendola e Montegonzi, per poi raggiungere Gaiole in Chianti. E si finisce sulle strade dell'Eroica, la gara amatoriale di biciclette famosa per tenersi su strade bianche, di cui la Toscana è piena.

Verso Gaiole in Chianti

L'intera giornata la trascorriamo sul tracciato dell'Eroica, che alterna tratti di strade bianche a tratti asfaltati, che fanno da congiunzione tra i vari "mini-percorsi". Scenari toscani che più toscani non si può!



Il fatto di essere nemmeno a metà aprile fa sì che gli scenari non siano quelli di fine giugno, come suggerirebbero le temperature intorno ai 28 gradi, ma quelli primaverili.


Colori bellissimi, papaveri, fiori gialli nei campi: fantastico!


Ogni tanto mi piace fare foto ai segnali stradali, per dare un po' il senso di dove sono in giro. Le indicazioni dell'Eroica, scritta bianca su fondo marrone, sono sempre ben visibili.

Di tanto in tanto si passa accanto a dei casali o a dei piccoli borghi abbandonati, fatti di mattoni coi tipici colori di queste zone. Intorno, quasi sempre, cipressi e ulivi.

 

Ogni tanto si fa il punto della situazione..


Il fondo stradale è quasi sempre pura strada bianca, con ghiaia, ma duro e stabile. Ci sono alcune parti con pendenze del 10-12%, debitamente segnalati. Di tanto in tanto ci sono tratti più pietrosi dove, specialmente in discesa, il peso della Stelvio mi suggerisce di mantenere un'andatura molto moderata. Tutto comunque si gestisce abbastanza bene.


Verso le 2 del pomeriggio il languore della fame si fa sentire e ci fermiamo a mangiare un boccone. Alla fine dell'anello si rientra a Gaiole in Chianti dopo aver fatto più o meno 220 km. Impolverati in modo indicibile: spesso ero il terzo del gruppo e mi sono "divertito" a prendere tutta la polvere sollevata da chi mi precedeva!


 Le moto sono a dir poco "lerce"!



Una volta tornati a Montevarchi è inevitabile cercare un lavaggio a gettoni per dare una ripulita!


Per giacca, pantalone, stivali e casco ci sarà tempo una volta tornati a casa. Che giornata stupenda però!!! Ci meritiamo una rinfrescata con del buon prosecco, direttamente dalle colline di Valdobbiadene! Per il rosso c'è la serata a cena: l'agriturismo ha una bella scelta di vini toscani e non si può non cogliere l'occasione per provarne un paio: ottimi!!!

Ecco il percorso che abbiamo fatto oggi.

In serata, altra ottima cena all'agriturismo, dove ritroviamo anche Marco con cui avevamo fatto amicizia l'altra volta e che ci aveva invitati a fare colazione nel capanno del suo papà Aldo. Si mangia bene, si beve bene e si fanno tanti piacevoli discorsi. Che bello andare in giro così! 

Domenica mattina si riprende la strada verso casa, non prima di godersi almeno altre 3 orette di curve, dal Chianti verso Firenze, poi Ponte a Ema e Vetta le croci, fino a risalire dal Mugello e da Galliano, per tornare sulla Futa e scendere da Bruscoli e Montefredente fino a Sasso Marconi. A Rioveggio, proprio al bivio per andare verso Vado, ci fermiamo a bere qualcosa in un bar. Un ragazzo con una V100 Mandello ci chiede sconsolato se abbiamo dei cavi per la batteria. Quando gli rispondo "Certo che li abbiamo.. e abbiamo anche un avviatore!" mi guarda tra l'incredulo e il felicissimo! La sua V100 Mandello non vuole saperne di andare in moto. Armeggiamo un po' con la sella, colleghiamo i cavi e, dopo qualche tentativo, finalmente la Guzzi si accende: per questa volta gli è andata di lusso e può tornare a casa, a Reggio Emilia, senza dover chiamare un carro attrezzi. Con Moreno e Fabio ci salutiamo al Tamoil, qualche chilometro più avanti, prima del casello: il prossimo incontro sarà a...??? Stay tuned, come dicono quelli bravi! Intanto, per oltre 1.000 km ce la siamo goduta alla grande!



Dove alloggiare: ci siamo trovati ottimamente nell'agriturismo Villa le vigne a Caposelvi di Montevarchi. Personale accogliente e simpatico, spazio per lasciare le moto, luogo tranquillo con ristorante interno ottimo per qualità e varietà, spazio per rilassarsi all'aperto e camere ampie e spaziose. Consigliatissimo, se si vuol girare il Chianti e spingersi fino alla Val d'Orcia e alle Crete Senesi. L'autostrada, uscita Valdarno, è a pochi km: quindi anche se si vuole raggiungere questi luoghi rapidamente, la posizione è strategica.


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