domenica 25 febbraio 2024

Zingarata Toscana di fine febbraio

23 Febbraio, 1° GIORNO:
Sono riuscito a ritagliarmi un fine settimana con l'intero venerdì a disposizione per poter partire in tutta tranquillità. Mi avvio con calma verso le 9 del mattino. Borsa Enduristan impermeabile sulla sella, borsa da serbatoio GIVI completamente a tenuta stagna, gomme nuove montate ieri (TKC70, come sempre) e sono pronto a partire.
 
 
La prima parte del viaggio, verso sud, la faccio in statale, passando da Lodi e Piacenza sulla SS9 "Via Emilia" fin quasi a Reggio Emilia. Dal momento che piove copiosamente e la statale è molto trafficata, con i camion che sollevano tantissima acqua, c'è poco giovamento a continuare in statale e decido di entrare in autostrada. In termini di visibilità e di sicurezza è la scelta più sensata. Il proposito, appena entrato, era di uscire a Sasso Marconi e salire su per la Futa, ma la pioggia continua a cadere abbondante e verso sinistra, sulle alture, le nuvole sono basse e non sembra una buona idea avventurarsi per i monti, tra acqua, nebbia e rischi di smottamenti. Proseguo quindi sulla A1 verso Firenze, ma evito la direttissima: dal navigatore sembra che ci sia una coda che si allunga e provo ad evitarla passando dalla Panoramica. In effetti è deserta: ormai credo che non ci si avventuri quasi nessuno. Si sale di quota e si ha la sensazione di solitudine, lassù, verso Roncobilaccio. Poi inizia la lunga discesa. 
Purtroppo la coda che speravo di evitare è proprio poche centinaia di metri dopo che i due tracciati della A1 si ricongiungono: le auto sono tutte incolonnate in galleria e non c'è modo di sfilarle. Mi tocca smontare dalla moto e attendere pazientemente. La cosa buona è che almeno, essendo in galleria, non prendo altra acqua.
Purtroppo la pioggia riprende appena fuori dalla serie di gallerie, in zona Mugello, se possibile in modo ancora più intenso. Proseguo quindi sulla A1, supero Firenze Impruneta ed esco a Firenze sud seguendo per Ponte a Ema: che piova o meno, non ho intenzione di farmi tutto il viaggio in autostrada!
Infatti mi avvio per la SS222 "Chiantigiana" godendomi i saliscendi e le curvette: Strada in Chianti, poi Greve in Chianti e poi seguo le indicazioni per Figline Valdarno.
Proseguo appena a sud di Montevarchi. Un'ultima rampa per raggiungere il piccolo cortile di ghiaia e posso finalmente posare la moto. Il viso della signora che mi accoglie, mentre grondo, è tra lo stupito e il compassionevole. Però devo ammettere che il completo laminato della Rev'it ha fatto il suo lavoro: non è passata acqua. Solo l'imbottitura del casco, purtroppo, è impregnata: ma lì c'è poco da fare. Parcheggio la Stelvio e mi sistemo in camera.
 
Dove alloggiare: Agriturismo Villa le vigne, a poca distanza da Montevarchi, fuori dal via vai della statale, su un piccolo poggio. Ambiente familiare, rustico. Si mangia bene, le stanze sono spaziose, pulite e silenziose, il personale è gentile, socievole e allegro. C'è spazio per parcheggiare le moto all'aperto. Consigliato come base per girare il circondario.
 

Nelle colline intorno il cielo rimane coperto e uggioso, e non accenna a smettere di piovere.


Una bella doccia calda, stendo gli abiti e smonto l'imbottitura del casco per asciugarla sui termosifoni. Inganno l'attesa con una birretta, e quando ormai la sera è già calata sull'agriturismo arrivano Moreno con Dude, e Riccardo.
 

Grandi festeggiamenti! Non era scontato che tutti trovassero la voglia di spararsi centinaia di km con queste prospettive meteo. Ma la fiducia nel miglioramento e la voglia di stare insieme ha prevalso: una bella cena tutti insieme mantiene alto lo spirito.




Tutto ottimo e perfettamente preparato dalle cuoche, che possiamo vedere all'opera dietro le ampie vetrate della cucina. Prodotti genuini dell'agriturismo, vino compreso. Passiamo una bella serata, ristorati dall'ottimo cibo. Il buon appetito, che non ci manca mai, fa felice Marco, che ci ha servito a tavola, al punto che ci invita per una colazione "alla toscana" (come la definisce lui) che si organizza l'indomani nel capanno che ha il suo papà Aldo in campagna. Volentieri accettiamo la sua gentile proposta, sicuri che sarà una bella esperienza.

Il giro di oggi (la parte curvosa): Bagno a Ripoli (A1 FI Sud) - Chiantigiana - Montevarchi

24 Febbraio, 2° GIORNO:
Al mattino una minima colazione nella bella sala posta al piano terreno del cascinale.


Mentre aspettiamo Marco, un piccolo sopralluogo alla struttura: il sole che la illumina la valorizza al meglio.


Marco, gentilissimo, arriva e ci carica in auto: qualche km tra le colline dietro Montevarchi e arriviamo a destinazione. Il papà Aldo, 87 anni e ancora vigoroso, ci accoglie con calore insieme ai suoi 3 amici. Ci guidano nel piccolo capanno dotato di tutti i comfort e tra chiacchiere e battute, ci godiamo un'abbondante "colazione" a base di salumi e formaggi, accompagnati da ottimo pane, olio e vino: che volere di più?!? La gentilezza dei nostri ospiti è una sorpresa che ci da fiducia nell'umanità delle persone e nella bellezza dei rapporti semplici.


Visitiamo anche la campagna, con le galline, il galletto, gli ulivi: che meraviglia!

Dopo questa bella parentesi, Marco ci riaccompagna e prendiamo le moto: ora è il momento di fare un po' di strada, alla ricerca di bei posti e curvette. Infatti saliamo da Mercatale Valdarno verso i ripetitori di Monteluco e ci troviamo nei pressi del Castello di Brolio. La strada che scende al di là del castello potrebbe non essere il massimo, viste le piogge recenti: decidiamo quindi di prendere per il Chianti, verso Castellina prima e Radda poi: che spasso!! Quattro chiacchiere con un negoziante, mentre cerchiamo di capire in quale direzione eviteremmo la pioggia. Di qui, ormai un classico ogni volta che ci troviamo in zona: la SR429 che scende su Poggibonsi (da preferire alla SP130). Fantastica sia a salire, sia a scendere: non perdetevela, se capitate! Da Poggibonsi ci dirigiamo verso S. Gimignano. E' piovuto prima che arrivassimo, ma per parte nostra non abbiamo preso una goccia d'acqua. Ecco le mura e la porta d'ingresso a S. Gimignano: non ci tornavo da una vita!

Poi ci avviamo verso il centro del famoso e caratteristico borgo, famoso anche per le sue torri.

La stretta stradetta lastricata, dopo un breve tratto in pendenza, sbuca nella piazza.

Un gelato, una coca, ancora qualche foto.

Scende qualche goccia, ma nulla di preoccupante. Torniamo alle moto e ci godiamo i dolci pendii e le curve di questa parte di Toscana. Poi si arriva in Val d'Elsa. Monteriggioni, con le sue mura, in lontananza.

Attraversiamo Siena e proseguiamo verso Castelnuovo Berardenga, prima di risalire verso San Gusmè sulla SP73. Nei pressi della pineta di Monteluco prendiamo a destra per Nusenna e Mercatale Valdarno, prima di ridiscendere con alcuni tornanti verso la strada che ci porta all'Agriturismo. 

Al rientro una bella birretta "a tema", visto il nome.

La serata trascorre con un'altra ottima cena, un po' di chiacchiere e poi a nanna. Domani ci sarà molta strada da fare.

Il giro di oggi: Castello di Brolio - Radda in Chianti - Poggibonsi - S. Gimignano - Monteriggioni - Castelnuovo Berardenga - Mercatale Valdarno

25 Febbraio, 3° GIORNO: 

Al mattino ancora sole: noi e le moto ringraziamo! Tutto pronto.

Partiamo risalendo un po' le colline verso Cavriglia e si va verso nord, lungo la S222 Chiantigiana: che bellezza, con il bel tempo e questa bella luce. Decido di passare da Pontassieve e poi salgo verso Fiesole.

Dopo Vetta le Croci scendo verso Borgo S. Lorenzo e il Mugello, per poi risalire verso la Futa passando dalla Fonte dell'Acqua Panna, a Scarperia. Belle curve, senza nessuno: una meraviglia.

Sbuco sulla SS65 della Futa poco prima della sommità, in tempo per la serie di curve e tornanti che precedono la grande rotonda che divide: a destra verso la Raticosa, a sinistra verso il cimitero militare tedesco, Bruscoli e Sasso Marconi. Prendo a sinistra: preferisco sempre questo tracciato perchè non c'è mai nessuno e te la godi alla grande in santa pace.

E la vista sull'Appennino Tosco Emiliano si apre fino all'orizzonte, coi monti innevati.

Poter godere di questi panorami è una delle cose che danno senso al girare in moto: anche se piove, alla fine c'è sempre qualche sprazzo di sereno o comunque qualche scorcio o qualche situazione che ti fa dire "..ho fatto bene a partire!"

Da Sasso Marconi prendo la A1 per tornare verso nord. Ed eccola, l'ultima sorpresa di questa 3 giorni che doveva essere solo pioggia e maltempo: un meraviglioso arcobaleno, con la pioggia che è lontana là in fondo e col sole che la illumina accompagnandomi negli ultimi km.

Il giro di oggi (solo il percorso curvoso): Montevarchi - Fiesole - Futa- Sasso Marconi

Alla fine sono quasi 1.000 km, con la Stelvio che sta iniziando bene la stagione! Alla prossima, non prima di aver ringraziato Ric, Nolmar e Dude per la compagnia e la voglia di girare: grandi!


 

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