domenica 10 ottobre 2021

Fine settimana tra Val di Fiemme e Altopiano di Asiago

Partenza prima delle 8 il sabato mattina: mi aspettano a Molina di Fiemme. Purtroppo il traffico sulla A4 non è d'accordo nel togliersi di mezzo e prendo direttamente la A35 fino a dopo Brescia. Ancora avanti, di nuovo sulla A4, con il traffico spesso troppo intenso. Poi la Brennero su fino a Trento nord, dove faccio benzina. Da qui finalmente comincio un altro viaggio. L'idea sarebbe quella di fare la val di Cembra, da Lavis, ma il navigatore decide che forse è meglio tornare un po' verso sud e prendere l'inizio della SS47 della Valsugana. Mi adeguo e dopo qualche chilometro si va a sinistra, con la SP71 che corre con la montagna sulla sinistra e le gole sulla destra. E' un tracciato pianeggiante, che corre a mezza costa, ma con molte curve che seguono il profilo della montagna. Alcuni tratti all'ombra accentuano la sensazione di freschetto che mi accompagna dalla partenza mattutina e mattiniera. Non ho sbagliato in pieno l'abbigliamento (è inizio ottobre e ho scelto maglietta termica, camicia con maniche ripiegate, pantaloni in tessuto e giubbotto di pelle con le prese d'aria sul petto e sulla schiena aperte), ma diciamo che non ero più abituato a guidare per ore con meno di 10 gradi. Tornando al viaggio: ho scoperto questa strada per raggiungere Molina di Fiemme per caso e devo dire che è davvero bella! Dopo Lases, col suo lago, per un lungo tratto la strada corre parallela al torrente Avisio, che forma più avanti il lago di Stramentizzo. Siamo ormai nei pressi di Molina di Fiemme: ho appuntamento con Nolmar e Dude nei pressi di un bar, ma è chiuso. Ecco che arrivano dopo una decina di minuti: il giro può cominciare davvero!

Visto che siamo intorno a mezzogiorno, decidiamo di spostarci più avanti, a Predazzo, per mangiare un boccone: direi che abbiamo pescato bene!

 

Da Predazzo ci muoviamo sulla SS50 "del Grappa e del Rolle" costeggiando il lago di Paneveggio. Non saliamo al Rolle, ma ci teniamo a sinistra, per andare sulla SP81 del Valles. 


La salita al Passo Valles è uno spettacolo. Ed ancora meglio è scoprire che il traffico è inesistente. Il sole adesso fa il suo dovere e scalda, mentre il cielo è di un azzurro nitidissimo. Nolmar sembra trovarsi davvero a proprio agio col nuovo BMW R1200GS!

Questo punto, appena valicato il Passo Valles a 2.032 metri, regala sempre uno scorcio indimenticabile: la vallata si apre proprio appena scavallato. 

La discesa verso Falcade è lunghissima e molto panoramica. La percorriamo a buona andatura seguendo una Yamaha T700 e una Honda guidata da una ragazza. Abbiamo tutti più o meno lo stesso ritmo e sfiliamo tutti insieme qualche auto che si presenta lungo la strada. Siccome sono in coda al gruppetto, mi godo la vista di un simpatico carosello ad ogni tornante, dove ognuno in sequenza allarga e chiude. Divertente: aiuta anche a darsi un ritmo. Passiamo oltre il bivio per il Passo S. Pellegrino e continuiamo verso Canale d'Agordo. Un cartello ricorda che questo è il paese dove ebbe i natali Papa Giovanni Paolo I (..Papa Luciani..), il cui pontificato durò appena 33 giorni. Ci separiamo ai piedi della salita, a Cencènighe Agordino: noi a destra, loro a sinistra, verso Alleghe. Andiamo svelti fino ad Agordo, dove prendiamo la SP347 e "attacchiamo" la salita per il Passo Duràn. Che dire: un'altra di quelle strade fantastiche di cui è punteggiata la nostra favolosa penisola. Bello il tracciato, coi tornanti; bello l'asfalto, impeccabile; fantastico il panorama.

Arriviamo in cima col sorriso nel casco.

Un caffè, quattro chiacchiere, e ci godiamo il posto davvero incantevole.

La salita al Duràn è una delle mie preferite: la ricollego sempre al giro che facemmo per la prima volta da queste parti nel 2013: ero con la Bonnie, all'epoca.

Scendiamo verso la Val di Zoldo: la parte che sale da Agordo è più bella di quella che scende verso il villaggio di Dont: più stretta, più sconnessa, meno "ritmica". Arrivati a Forno, non possiamo esimerci dall'approfittare del bar dell'Hotel Posta (quello dove abbiamo soggiornato un paio di settimane fa per il CARUGO 2021) per uno spritz!

Il tratto che scende verso Longarone lo facciamo con il sole alle spalle, e sono quella ventina di km che ti godi proprio alla grande: strada che sfila, asfalto a posto e ritmo giusto. Solo la parte finale ce la perdiamo un po' per via di alcune auto che procedono troppo lentamente. Il tratto dritto per poterle sorpassare arriva solo quando ormai siamo nei pressi della galleria sopra Longarone.

Prendiamo la A27 passando sopra il Lago di S. Croce e il Fadalto, e a Vittorio Veneto ci avviamo lungo la SP635. Ora il contesto sono le dolci colline venete, in direzione di Cison di Valmarino. Stiamo guidando tra le colline del Prosecco, con scenari ormai celebrati come tra quelli italiani più belli e riconoscibili. 

 

Sulle colline, diretti a Valdobbiadene, la strada si snoda nella bella luce del tardo pomeriggio: ai lati della strada si susseguono le cantine che danno l'opportunità di degustare ed acquistare il vino. Noi preferiamo fermarci in un'osteria per il nostro meritato calice.

 

Ora si che si può rientrare a valle: 544 km, la seconda parte di giornata veramente bella e goduta!!! 

Ecco il giro di oggi:

TRENTO-VAL DI FIEMME-PASSO VALLES-PASSO DURAN-LONGARONE-VALDOBBIADENE

E non è finita: la serata con una bella cena al Ristorante "Colombo" di Breda di Piave per festeggiare Dude!

All'indomani, domenica mattina, la prendiamo con comodo e ci avviamo lungo il Piave sulla SR348 "Feltrina". La temperatura non è proprio mite: ci saranno 6 gradi. Sul corso del Piave, dalle parti di Quero e Vas, ci tuffiamo nelle nuvole di nebbia! Passiamo da Seren del Grappa e anche nei pressi del bivio che porta verso Lamòn e Canal S. Bovo, dove avevamo trascorso una bella giornata a casa di Andrea in occasione del fine settimana di META' LUGLIO AL RIFUGIO CALTENA.

Poi iniziamo a salire sull'altopiano di Asiago con la SP76: è tutta una lunghissima salita che con tantissimi tornanti prima ci porta ad Enego e poi verso Foza e Gallio. La vista dall'Altopiano è fantastica: peccato esserci fermati poche volte e non aver fatto foto, ma eravamo davvero entusiasti e non volevamo interrompere il momento.

Passiamo al volo nei pressi del grande Sacrario Militare di Asiago, per immortalarlo.. col proposito di tornare con più calma e consapevolezza, magari in un giro dedicato a tutti i sacrari che punteggiano queste montagne, a memoria dei tanti soldati che hanno combattuto e perso la vita su queste montagne che sono da allora nella storia d'Italia.

Resta il tempo per un pranzo, a dire il vero bello "tosto".

 

META' LUGLIO AL RIFUGIO CALTENAEcco il giro lungo il Piave e poi da Enego su per Asiago:


Scendiamo verso Piovene Rocchette passando dalla SP349 verso Roana dove anni fa, mentre eravamo in giro in gruppo, un paio di noi presero una multa. Cose che capitano. La strada che scende su Piovene Rocchette è pienza zeppa di tornanti in sequenza. In alcuni ci sono addirittura dei ragazzini e degli "spettatori" assiepati, come se stessero attendendo una gara. Posso immaginare che non sia raro che su un tracciato come questo diversi "intutati" si sfidino in gare di velocità (ahimè, aggiungo!), come succede ad esempio dalle parti delle Coste di S. Eusebio, nel bresciano.

Saluto Nolmar, che anche oggi è stato un grande compagno di strada, e riprendo nel tramonto la strada verso casa. La Stelvio fa sempre, più che onorevolmente, la sua parte: come se ci fosse bisogno di conferma, ma anche sul misto delle montagne più aspre si dimostra veramente divertente!


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