sabato 15 febbraio 2020

Giro di S. Valentino a Brugnello e Monte Fasce

Il sabato di sole non può che essere onorato con un bel giro.
Dopo aver tirato fuori la Stelvio dal garage, decido di scendere lungo la SS412 della Val Tidone per raggiungere Borgonovo Val Tidone e, di qui, Gragnano Trebbiense, dove voltando a destra si percorre la SP7 e poi la SP40 che correndo a mezza costa sulla sponda ovest del fiume Trebbia porta verso Travo. Dopo le foschie dietro cui si nasconde il sole lungo le strade della Val Tidone, in Val Trebbia il cielo si apre e il blu diventa vivo. Limpidissima l'aria, asciutta la strada: in questo periodo è un vero regalo.
Dirigendomi verso Corte Brugnatella, mentre mi godo il passo e il ritmo delle curve, sulla destra, in cima al cucuzzolo, una chiesetta vigila severa sulla valle.


Mi ha sempre incuriosito e oggi che sono in giro senza una meta definita posso soffermarmi cercare la strada per accedere a quel promontorio.
Raggiungo Marsaglia e subito dopo il ponte volto a destra, per seguire le indicazioni per Brugnello: una strada di campagna sale, inindata dalla luce del sole. Raggiungo il piccolissimo borgo, Brugnello, appunto, e lascio la moto in un piccolo cortile.
Poi mio avvio a piedi alla scoperta di questo minuscolo villaggio costruito in pietra percorrendo i piccolissimi vicoli fino a raggiungere la chiesetta di S. Cosma e Damiano. E lei che domina sulla valle.


Da lassù lo sguardo si perde sulle gole della Val Trebbia.

La vista verso Travo

La vista verso Marsaglia

Le gole della val Trebbia, con la strada fondovalle piena di curve




Riprendo la ss45 della Val Trebbia: la strada è perfetta, asciutta, senza il minimo traffico nè di auto, nè di moto: le condizioni ideali per godersela appieno. Supero Ottone e ancora Torriglia, per poi scendere verso Chiavari fino al bivio che sale, a destra, per Lumarzo. Di qui mi inerpico per la SP19 fino a che un  bivio e una secca curva a destra mi guidano verso la SP67 del Monte Fasce.
Pranzo al rifugio Cornùa e riprendo la salita verso la sommità. 
La vista sulle valli che scendono verso il Mar Ligure, su cui luccica il sole, è magnifica.


Più avanti, dal Monte fasce, si vede Genova in lontananza.


Scendo su Genova: la strada che scende dal Monte Fasce, man mano che si scende di quota, finisce col restringersi sempre più, mentre aumenta moltissimo l'urbanizzazione: sono le propaggini più alte di Genova che divengono via via più trafficate: muoversi con la Stelvio tra autobus in salita e auto parcheggiate è un po' come giocare a Tetris.
Per fortuna non è estate e la temperatura permette di gestire questi fastidi con relatva tranquillità: altrimenti tra calore del motore e calore della temperatura, sarebbe stato abastanza esasperante.
Faccio benzina in fondo alla strada. Poi mi immergo nel traffico di Genova, percorro la soprelevata godendomi le strutture del Museo di Galata e la Stazione Marittima. Poi raggiungo Cornigliano e quindi la SS35 dei Giovi, passando proprio sotto le strutture in via di ricostruzione del Ponte (ex) Morandi.
La strada dei Giovi da questo punto non l'avevo mai percorsa: è veramente divertente e curvosa, e il traffico non eccessivo: è un piacere. Una volta scavallato, raggiungo Busalla e risalgo la Valle Scrivia fino a Serravalle.
Poi autostrada, che sono le 18 passate ed è già scuro.
Gran bella giornata: in solitaria, ma me la sono goduta!


Nessun commento:

Posta un commento

Apprezzamenti, consigli e critiche costruttive sono benvenuti!

I post più cliccati