domenica 5 settembre 2021

Chianti e Crete Senesi a inizio Settembre!

Appuntamento con Nolmar alle 16 a Cantagallo, sulla A1, dopo Casalecchio di Reno. L'ho studiata un po'.

A Rioveggio lasciamo la A1 per dirigerci verso la statale della Val di Setta e la SP60, per Monteacuto Vallesee la sP61 in direzione del valico di Montefredente. La strada è sempre molto divertente, il traffico praticamente inesistente e ci si può godere i panorami e la guida. Dopo Pian del Voglio finalmente si entra in Toscana.

La SP59 di Bruscoli è un'altra di quelle che, se posso, piazzo sempre nell'itinerario che mi porta in Toscana: si esce nei pressi del cimitero militare tedesco alle spalle del passo della Futa, prima di scendere verso il Mugello. Ci godiamo la lunga discesa fino al Lago di Bilancino e prendiamo a sinistra, verso Vicchio. Una deviazione proprio nei pressi di Ponte a Vicchio ci porta su una strada secondaria: molto stretta, è una strada di campagna che segue di fatto il percorso del fiume Sieve. Usciamo dopo Dicomano sulla SS67 e proseguiamo in direzione di Rufina. Di qui saliamo prendendo una strada che corre a mezza costa verso i borghi di Casi, Falgano e finisce con l'intersecare la SR70 che scende dal passo della Consuma appena più a valle dell'abitato di Diacceto. La strada è molto curvosa, anche questa abbastanza isolata e quasi di campagna, ma regala dei bellissimi scorci sulle colline ricoperte di vigne. 

Quando ti diverti il tempo vola e in effetti cominciamo a percepire di essere un po' in ritardo sulla tabella di marcia: più che altro perchè a una certa ora il sole cala e girare per colline con l'oscurità non è il massimo della vita. Non arriviamo quindi a Pelago, ma scendiamo con una lunga discesa dalle curve regolari fino alle porte di Pontassieve, da dove percorriamo la SR69 verso Incisa, Figline Valdarno e quindi Montevarchi, luogo di destinazione: sono quasi le 20.

Dove cenare: ci siamo trovati bene al Ristorante Castellucci con un'ottima carbonara, molta gentilezza e cortesia. Occhio che è chiuso sabato e domenica!

Ecco il giro di oggi, a partire da quando abbiamo lasciato l'A1. 

RIOVEGGIO-FUTA-MUGELLO-RUFINA-DIACCETO-MONTEVARCHI

Al mattino ci siamo avviati con calma e la piacevole scoperta è stata la vicinanza di Montevarchi alle strade che portano verso il Chianti. La SP408 da Montevarchi parte quasi subito con un lungo snodarsi di curve su per le colline fino a immettersi sulla SR429 che ci porta verso Radda in Chianti. Poi, saliti su nella piazza di Radda, si scende e riprende un tracciato super-divertente e con l'asfalto perfetto, fino a Castellina e al celebre belvedere col gallo nero, simbolo di questo territorio. Ogni volta ci passo, ogni volta è gradevole ricordarsi di esserci già stato e ogni volta le strade sembrano percorse per la prima volta. Non memorizzo la topografia, ma certo so che posso contare su strade fantastiche!

Qui inizia una giro senza percorsi predefiniti, in cui ci lasciamo guidare dal piacere della guida, nella certezza che qualunque strada andremo ad imboccare sarà un divertimento: scendiamo verso Siena e Arbia, per poi immergerci nello splendido panorama regalatoci dalle Crete Senesi. Scatto qualche foto nei pressi di Asciano.

Panorami più "toscani" di questi è difficile trovarne: è una delle viste toscane più celebri e stampate nell'immaginario collettivo.


Quando si avvicina l'ora di pranzo, non possiamo fare a meno di orientarci verso S. Quirico d'Orcia: uno dei nostri ristoranti preferiti si trova qui e mangiare bene è uno dei piaceri dell'andare in moto. Un cenno d'intesa e saliamo sulla SS2.

Mettiamo la testa dentro, scambiamo quattro chiacchiere per accordarci col titolare e troviamo un buon tavolo all'interno, con l'aria condizionata. Ottima scelta, viste le temperature all'esterno! Intanto una rapida scorsa al menù, tanto per farci venire l'acquolina in bocca!

Ed eccoci serviti, con dei pici con ragù di cinta senese fantastici.

Dove mangiare: un nome, una garanzia, il ristorante Garibaldi a S. Quirico d'Orcia. Spazioso, gentilissimi, si mangia bene, grande varietà, ma non a scapito della qualità sia delle materie prime, sia della cucina. Eccellente! 

Non è facile rimettersi in movimento, ma non possiamo resistere al richiamo delle strade bianche dell'Eroica.

  
 
Qui siamo nei pressi di Radi, lungo una delle numerose piste che attraversano le colline in queste zone.

La Stelvio si disimpegna bene, nonostante la mole.

Anche il GS1150 assicura a Nolmar un gran divertimento.

Qualche foto ai cartelli, per cercare di inquadrare sommariamente le zone in cui stiamo girando.

Rientriamo a Montevarchi dopo una giornata di divertimento assoluto, tra curve, colline, vigneti e strade perfette: la Toscana è una mecca, per chi si vuol godere il turismo anche in moto. A dirla tutta, la batteria della Stelvio a un certo punto comincia a fare i capricci: al momento di riprendere la strada dopo una sosta in un bar per uno scroscio di pioggia, non vuol sapere di riavviarsi. E' chiaramente un problema di batteria. Per fortuna mi viene in soccorso uno dei ragazzi del bar, che recupera da suo padre dei cavi batteria del trattore: li colleghiamo alla macchina e il V90 si avvia e prende a borbottare. Ho benzina a sufficienza per poter arrivare fino in città senza dovermi fermare. Dopo aver parcheggiato la Stelvio, Nolmar mi accompagna col suo GS (prima volta su un GS, ragazzi!!!!!) all'OBI di Montevarchi, dove mi procuro dei cavi batteria e uno starter di emergenza per le batterie. Ora sono molto più tranquillo: l'indomani mi aspetta il viaggio di rientro a casa e non voglio farlo col patema.

Consigli di esperienza: non avevo mai preso in seria considerazione l'acquisto di un avviatore di emergenza, ma questa circostanza mi ha insegnato molto. La batteria può mollarti in qualsiasi momento e disporre di questo strumento fa una bella differenza tra doversi affidare al soccorso stradale, con tutte le incognite e i fastidi del caso, e poter riprendere il proprio viaggio senza pensieri. Questo è l'avviatore che ho preso all'OBI: piccolo come una powerbank, compatto, dotato di cavo per essere ricaricato anche con presa USB, con anche lucette lampeggianti di emergenza, e comprensivo di cavetti.


Dopo aver messo in carica l'avviatore, facciamo una passeggiata per Montevarchi. Ci imbattiamo in una mostra di mezzi d'epoca: auto e moto che hanno fatto la storia, come queste Moto Guzzi "Corazzieri"

..o questa BSA perfettamente conservata.

Poichè il ristorante Castellucci è chiuso il sabato sera, ci accontentiamo di una pizza.

Al mattino riprendiamo la strada per il nord: un po' di apprensione c'è per come si comporterà la Stelvio, ma incredibilmente si avvia al primo colpo! Comunque resta l'apprensione: andiamo avanti il più possibile finchè arriva il momento di fare benzina. E la Stelvio, al momento di partire, non ne vuol sapere. Colleghiamo l'avviatore e fa il suo dovere: la moto si avvia!!!! Ottimo! L'importante è che lo spunto sia sufficiente per un altro paio di ripartenze ancora, prima di arrivare a casa. Procediamo abbastanza rapidamente verso Pistoia e da qui saliamo su per la via Porrettana (che in un primo tratto è la stessa che porta all'Abetone). Ci godiamo i primi chilometri di curve che salgono sopra Pistoia e pranziamo in un altro dei nostri posti preferiti.

Dove pranzare: se siete sulla Porrettana, appena sopra Pistoia fermatevi a pranzo al ristorante "Il signorino". Rapporto qualità prezzo ottimo, servizio con tempi giusti, parcheggio per le moto ampio, solitamente nessun problema nel trovare posto.

Quando si tratta di ripartire, seppur un po' a fatica, la Stelvio si avvia e riprendiamo la Porrettana verso Bologna, quando è il momento di salutarsi con Nolmar. Per evitare di dovermi fermare in autostrada, rifornisco a Casalecchio. La Guzzi si riaccende anche stavolta e da qui a casa faccio tutta una tirata!

A fine giornata, dopo il noioso, finale tratto autostradale, la Stelvio è quasi a 128.000 km. Direi che la sto facendo trottare. Del resto, fino a luglio si è riposata, forzatamente. Comunque, non mi pare che protesti! Domani mi procuro una batteria nuova, che la prossima settimana c'è il Carugo e non posso mancare!


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