martedì 3 novembre 2015

Inizio di Novembre e si va dagli Appennini al mare: Penice, Val Trebbia e Camogli



Il tempo delle Alpi per quest'anno è finito. Forse ci sarebbe anche modo, visto il meteo, di continuare ad andare su, ma molti passi chiudono con la fine del mese di Ottobre. Perciò a Novembre si torna a guardare agli Appennini per continuare a girare in moto. Le ore di luce sono meno e il raggio si accorcia di conseguenza. Comunque ne vengono fuori sempre dei bei percorsi. Quello qui sopra si fa da Milano in giornata, rientrando prima del buio, anche se 400 km circa non sono poi così pochi.
Partenza alle 8.30 e via verso Opera e la SS412 della val Tidone: la bruma mattutina non si è ancora diradata.


La strada si snoda rapida tra i campi del Lodigiano e del pavese. Dopo Pieve di Porto Morone si passa il Po (..attenzione al velox all'estremità meridionale del ponte..) e si arriva a Castel S. Giovanni. Seguo le indicazioni per la Val Trebbia, ma giunto a Borgonovo Val Tidone, col suo imponente arco, proseguo senza voltare a sinistra: la direzione da seguire è quella di Pianello Val Tidone e del Passo Penice. Peraltro è sempre ben indicato.  La foschia si dirada e si affaccia anche il sole..


.....proseguo ancora in direzione del Penice...


Non c'è assolutamente traffico e la strada è scorrevolissima e ben tenuta. Occasionalmente vi sono delle sconnessioni, va detto, ma il fondo stradale è sempre integro: basta prestare solo un po' di attenzione. Per il resto, è solo un grandissimo divertimento seguire le curve del tracciato e i saliscendi.
Casa Matti, fraz. di Romagnese, non è molto lontana dalla meta...


...ma anche qui, come nei recenti giri fatti, irrompe il fascino dei colori autunnali...



Arrivo al Passo Penice contentissimo per come sta procedendo il giro: la strada è uno spettacolo e anche la Randagia sembra andare via liscia come l'olio. Che queste temperature siano in qualche modo ottimali per la carburazione? Fantastico tutto finora!


...ridiscendo verso Bobbio, tra le foglie rosse che riempiono i due lati della strada. La Val Trebbia sullo sfondo..



La discesa verso Bobbio, distante una decina di km, è divertente e ben tenuta. Breve pausa caffè nel chiosco della stazione dei bus. E il cosiddetto Ponte Gobbo, interessato da numerose leggende un po' come quello di Borgo a Mozzano, il Ponte della Maddalena, incontrato nel viaggio verso la Basilicata di fine giugno 2015 va immortalato.


Ci si immette sulla SS45 proprio a Bobbio. La strada della Val Trebbia è in ottimo stato, con l'asfalto quasi sempre impeccabile. Occasionalmente ci sono dei restringimenti o dei lavori in corso...


....ma il viaggio è godibilissimo, anche per via degli splendidi panorami sulle gole scavate dal fiume Trebbia..


Il tracciato è pieno di curve e saliscendi senza soluzione di continuità e il giro è reso ancora più godibile dal traffico praticamente nullo. Non nascondo che la totale assenza di traffico motociclistico contribuisce a rendere ancora più serena e tranquilla la guida, che peraltro si mantiene "allegrotta".
Dopo Torriglia c'è una galleria e subito dopo lo svincolo di Laccio sulla sinistra c'è l'indicazione per il Passo della Scoffera. Poche curve e si arriva in cima. Definirlo "passo" sembra eccessivo, a dire il vero, ma comunque lo metto nella lista dei passi "fatti".


Proseguo lungo la strada e si ridiscende per un breve tratto sulla SS45. Poco più avanti, sulla destra ci si trova il bar dei motociclisti e sulla sinistra l'indicazione "Chiavari" e un breve tunnel: si imbocca la SP77. La strada è uno spasso totale, indiscesa e salita non c'è mai un tratto noioso. E procede per diversi km sulle scoscese colline liguri. Si arriva a Ferriere immettendosi sulla SS225 e proseguendo verso Chiavari.. alla prima a destra si imbocca la SP19 che va verso Lumarzo (non Gattorna! Ma comunque anche andando verso Gattorna è bellissima..) e prosegue fino a Recco. Ma quante curve prima di arrivare al mare!!! Si passa da Uscio e Avegno, ma facendo curve su curve, attraversando piccoli borghi abbarbicati sulle gole che arrivano fino al mare. Da Avegno si comincia a vedere la costa e si scende fino a Recco. Per Camogli si va avanti fino a trovare una rotonda che indica sinistra. Ci si immette così sulla SS1 Aurelia e si va avanti forse 5-6 km. Gli scenari ricordano un po' quelli della Costiera Amalfitana, vista praticamente un mese fa per il Rebel di Bicilindrici Frontemarcia.
Prendo una strada in discesa a destra e arrivo in una piazzetta alle spalle del borgo marinaro: qui parcheggio la moto: è ora di pranzo e vado a cercarmi una trattoria.
Qualche metro a piedi tra le strette viuzze di accesso, tutte pedonalizzate e inibite al traffico, e si arriva a vedere il mare!!!


...dall'altro lato il promontorio, che credo sia quello di Punta Chiappa, verso sud...


Anche se il cielo è plumbeo, la vista del mare, piatto come l'olio, trasmette una grande tranquillità.
Per il pranzo trovo un ristorantino affacciato sulla piccola spiaggetta di sassi... meglio di così è difficile. Al piatto di spaghetti con le vongole accompagno del vino bianco.. e mi godo il momento!


..se fossi stato in Sicilia, mi sarei sentito come il Commissario Montalbano!!
Dopo pranzo approfitto per una breve visita del caratteristico borgo marinaro...


Un ultimo scorcio caratteristico tra le strette viuzze...


...ed è il momento di risalire in sella per tornare verso casa..


...sulla via che porta verso Avegno, a Recco, si passa davanti al celebre ristorante "Manuelina"... prima scendendo non lo avevo notato..


Una foto, giusto per tenere a mente le centinaia e centinaia di curve fatte. Se possibile, la strada a ritroso verso Avegno, Uscio e Lumarzo è ancora più divertente che all'andata!


Giungo a Ferriere e anzichè proseguire dritto per Boasi, volto a sinistra in direzione di Busalla. In realtà la strada mi riporta poi sulla SS45 della val Trebbia nei pressi di Bargagli. Risalgo dunque la Val Trebbia, ma nei pressi di Torriglia seguo la strada per Busalla, la SS226 della Valle Scrivia. Sia il tratto da Ferriere a Bargagli, che quello della SS226 che passa per Montoggio e arriva a Busalla sono divertentissimi. Dopo aver passato Busalla e valicato lo Scrivia seguendo per Milano, inizia una pioggerellina molto leggera. Tuttavia si accentua nei pressi si Ronco Scrivia..


Devo dire che il ritmo del viaggio non ne risente particolarmente: le Michelin Anakee 3, pur con 14.000 km sulle spalle, fanno ancora un egregio lavoro e non tramsettono esitazioni anche col fondo stradale umido.
Vista l'acqua, decido che ormai di curve ne ho avute abbastanza ed entro in A7 ad Arquata Scrivia: viaggio spedito sotto la pioggia battente. Per fortuna, passata Tortona, l'intensità della pioggia cala e poi si quieta del tutto. Arrivo asciutto a casa.
Una giornata nata così, rivelatasi appassionante per le strade fatte e per i luoghi visti: non che non ci fossi mai stato, ma di solito evito questi posti in "alta stagione" e nei fine settimana: troppo affollati da scannati in moto, auto e da troppi agguati delle polizie locali per godersi il giro in moto. In questo periodo invece le circostanze si sono rivelate ottimali e mi hanno davvero divertito!

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