Nei giorni di festa la pigrizia nell'alzarsi al mattino ha il suo peso, ma già da qualche giorno avevo voglia di approfittare della permanenza in Abruzzo per far girare un po' le ruote della Stelvio per le contrade di questa bellissima regione. Come mi succede spesso, non ho da subito una meta già decisa, complice anche il fatto che sono in giro da solo e non devo, quindi, concordare luoghi e appuntamenti per qualche rendez vous. Mi avvio lungo la SS16 "Adriatica" godendomi la vista del mare sulla destra, mentre la strada si snoda lungo la bellissima "Costa dei Trabocchi" tra saliscendi e dolci curve, dalle quali è possibile ammirare scorci di insenature e spiaggette presidiate da queste tradizionali macchine da pesca definite "ragni colossali" da D'Annunzio ne "Il trionfo della morte". Giunto nei pressi della foce del fiume Sangro, decido di spingermi più verso l'interno, visto il tempo favorevole e il sole che inonda la pianura e illumina la Majella, che si staglia in lontananza, coperta di neve.
Invece di seguire la statale a scorrimento veloce (la SS652) passo davanti alla stazione di Fossacesia e percorro la vecchia strada provinciale Fossacesia/Casoli che costeggia la sponda settentrionale del fiume Sangro, passando sotto al Castello di Septe e immettendomi poi sulla SS84 nei pressi della contrada di Selva Piana, praticamente sotto Casoli. Prendo quindi a destra raggiungendo poco più avanti la fantastica SS81 "Piceno Aprutina" e di qui raggiungo prima la periferia del bellissimo borgo di Guardiagrele e poi, scendendo verso l'Ospedale, seguo le indicazioni per Fara Filiorum Petri. Poco dopo l'immissione sulla SS263 della Val di Foro, andando verso destra c'è una pompa bianca: ne approfitto. Faccio anche un po' il punto della situazione: salgo verso la Majella o continuo sulla SS81, che ben conosco, per andare verso nord e divertirmi con tante curve? Alla fine prevale il richiamo delle salite e della montagna, quindi seguo la 263 verso Rapino e poi la SS539 per Pretoro. Siamo proprio sotto la Majella, le strade sono deserte e il fondo asciutto e ben tenuto. Una vera goduria! Il paesino di Pretoro si vede arroccato sul fianco del monte e proprio poco prima di uscire dal borgo, con una curva secca a destra, si inizia a vedere la neve ammucchiata ai bordi della strada. Nei giorni scorsi il meteo è stato davvero inclemente da queste parti ed è venuta giù parecchia neve. Un paio di km di salita con curve dolci e arrivo al bivio sopra Pretoro, dove si trova la statua di un lupo ululante. A sinistra si sale verso Passo Lanciano e la Majelletta, ma c'è un fuoristrada della Stradale che blocca l'accesso: credo lo abbiano contingentato, perchè probabilmente in molti ambiscono a salire, ma la neve caduta suggerisce alcune cautele. Vado quindi a destra, verso Serramonacesca e Manoppello, sulla SS539: mi fermo nei pressi di una curva per godermi una meravigliosa vista del Gran Sasso innevato.
La SS539 sbuca nei pressi di Scafa, sulla SS5 Tiburtina che collega Pescara a Roma. La strada si snoda piacevolmente costeggiando l'autostrada A25: nei pressi di Turrivalignani si possono ammirare le colline ricoperte di vigneti, poi si raggiunge Piano d'Orta e quindi Tocco da Casauria, dove si produce la famosa Centerba Toro. Dato l'orientamento del sole, per lunghi tratti il tracciato è all'ombra, ma la temperatura si mantiene intorno ai 6 gradi: accettabile. Dopo Popoli, in direzione di Sulmona, passo sotto il bel borgo di Roccacasale, con le caratteristiche mura a guardia della torre sovrastate dal Monte Morrone imbiancato. Quando abbiamo fatto il viaggio del 2011 fino alla Sicilia, qui avevamo soggiornato con Nolmar, Vecchialenza e Terry.
Guidando ho scelto la mia destinazione: raggiungerò Sulmona e salirò verso Roccaraso, situazione stradale permettendo. La SS17 diventa una strada a scorrimento veloce. Passo da Bagnaturo, dove avevo dormito con Peo in occasione di un fantastico giro da queste parti alcuni anni fa, e proseguo verso la montagna. Sulmona a destra, Pacentro e Campo di Giove a sinistra: vado dritto, verso Pettorano sul Gizio. La strada sale molto, ma è molto divertente, larga e con il fondo pulito, pur essendoci la neve ammucchiata ai lati. Il sole (..e il sale..) la tiene asciutta. Sembra una di quelle strade svizzere che pur inerpicandosi verso i passi alpini sono agevoli e divertenti: ricorda un po' la salita al Sempione. Il bicilindrico di Mandello gira rotondo e placido, col suo suono cupo. Dopo un paio di gallerie la strada spiana: un cartello ricorda che ho raggiunto l'Altopiano delle Cinque Miglia.
Come si può vedere, di neve ce n'è in abbondanza!! Infatti le auto che passano di qua trasportano essenzialmente sciatori che vengono a godersi le piste molto ben attrezzate del comprensorio di Roccaraso e dell'Aremogna. Io sono salito, ma la temperatura è scesa: il termometro della Guzzi mi ricorda che siamo a -2 °C
Tuttavia a scaldarsi è il cuore, con la meravigliosa distesa bianca che mi circonda da ogni parte!
La circospezione è d'obbligo, visto il freddo. Diverse piste battute si distaccano dalla SS17 per addentrarsi nei campi circostanti
Però: che meraviglia!!!
Il lungo rettifilo nero porta verso Rivisondoli e Roccaraso, circa 5 km più avanti.
Tuttavia, tornare sulla costa andando in quella direzione - e sarebbe davvero un bellissimo tracciato!! - significherebbe trovarsi a percorrere strade, verso Palena e la valle Peligna, sulle cui condizioni non sono informato: non sono strade larghe come quella da cui sono arrivato, ma strade con molti tratti all'ombra dove l'insidia è ad ogni metro. E in questi ultimi giorni da quelle parti di neve ne è scesa davvero tanta: i social sono inondati di poetici video di Campo di Giove e della stazione di Palena sommersi dalla coltre bianca e attraversati da maestosi cervi, in scenari che ricordano il Canada, Yellowstone o l'Alaska. Meglio evitare. Mentre scendo di nuovo verso Sulmona, posso ammirare la piana sottostante con i monti del Massiccio del Sirente sullo sfondo.
Il rientro è più o meno sulle stesse strade e dopo essere passato da Bocca di Valle e Guardiagrele, mentre le ombre cominciano ad allungarsi, colgo l'occasione per un ultimo scatto, questa volta in riva al mare.
L'Abruzzo è incredibile: in pochissimo tempo sono passato dalla neve e dai 2 sotto zero di Roccaraso ai 14 gradi e alle calme acque dell'Adriatico.
Qualche centinaio di km che portano la Stelvio oltre i 198.000 km e mi hanno regalato una giornata bellissima e spensierata. Ce n'è in abbondanza per spiegare perchè non mi piace sospendere l'assicurazione in inverno!
Ecco il giro di oggi: Vasto - Altopiano delle 5 miglia, Abruzzo
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