sabato 20 febbraio 2021

Per le colline dell'Oltrepò pavese a febbraio 2021

La giratina nasce al volo con un breve scambio di messaggi ieri sera e stamattina alle 10.30 siamo sulla SS412 della Valtidone. Uggioso e umido, ma temperatura ottimale per stare all'aperto: siamo oltre i 10 gradi, tanto che indosso addirittura i pantaloni estivi.
Oggi è l'Aquila di Mandello a portarmi su e giù per le colline dell'Oltrepò pavese. 
Abbiamo deciso di andare verso Varzi, ma preferiamo inventarci direttrici alternative per raggiungerla, cercando di evitare lo sconfinamento in Emilia: non è ancora consentito, anche se il colore delle regioni è giallo. Da lunedì l'Emilia diventerà arancione.
Con Peo ci vediamo abbastanza frequentemente, ma con Skyblue non si girava da una vita e finalmente riusciamo a metterla in piedi.
Nella prima parte del giro la strada corre tra le brume che avvolgono le pianure del lodigiano. Il nastro nero di asfalto taglia dritto come un fuso tra i campi, verso Corteolona e Belgioioso. Sui campi dissodati si alzano di tanto in tanto bianchi aironi, spaventati forse dal rombo delle marmitte; cumuli di concime fumante qua e là; filari di alberi a rompere la vista dell'orizzonte; staccionate per governare cavalli placidamente intenti a ruminare biada.
Passiamo il Po nei pressi di Spessa e da qui in avanti, dopo Arena, da Cardazzo la SP189 ci porta per belle curve e sinuose colline prima a Santa Maria della Versa, poi fino a Rovescala e, ancora, a Crocetta. Breve sosta per un caffè.
 
 
Con la simpatica ragazza della trattoria "La verde sosta" a Crocetta chiacchieriamo diffusamente di moto: ne capisce parecchio e dalle sue parole è chiaro che vive molto l'ambiente delle due ruote: Harley e Guzzi su tutte, con un occhio strizzato anche a Triumph.
Le colline circostanti sono ricoperte di vigne: che spettacolo sarebbe stato se ci fosse stato il sole!
Ecco i nostri tre gioiellini: non potrebbero essere più diverse, come moto, eppure convivono nel nome della passione per le due ruote.


Proseguiamo: in parte la strada si snoda sulla cresta dei clivi, in parte scende nelle piccole vallette e risale con sinuose curve che seguono il profilo collinare. A tratti purtroppo l'asfalto va trattato con maggiore attenzione: brecciolino in traiettoria, continui avvallamenti dovuti al fondo stradale che ha ceduto, umidità di stagione e in generale sporcizia per fanghiglia o residui di terra portata da mezzi agricoli a lavoro.
Comunque, anche per via della grande voglia di andare in moto, ci godiamo i km con molta tranquillità, senza strafare e apprezzando ogni scorcio ed ogni respiro di aria aperta e libertà.

 
Si aggiunge alla collezione il Passo del Carmine, nel paesino di Colliverdi: mai sentito prima!
Lungo la SP201 andiamo verso Zavattarello e, orientandoci un po' a senso, saliamo e scendiamo dalle colline, finchè le indicazioni per Varzi ci rassicurano che siamo sulla giusta strada. Passiamo anche il passo di Pietragavina (mai sentito neppure questo!) e con bei tornanti scendiamo verso Varzi. Proviamo a contattare alcune trattorie, visto che ormai è l'una passata, ma senza successo: non rispondono, anche se, stando a google, dovrebbero essere aperte. Proseguiamo e poco prima di Ponte Nizza troviamo un baretto: ci sembra possa andar bene e parcheggiamo nel piccolo piazzale antistante.
La simpatica proprietaria ha anche lei la passione per le moto e ci parla di quanto le sia rimasta nel cuore la "Multistrada". Poi, inevitabilmente, la fame ci porta a lasciar scivolare il discorso sui salumi, per cui Varzi è rinomata. Qualche battuta e alla fine ci arrivano dei gustosi sfilatini, con salame e coppa: impossibile non accompagnarli con un bicchiere di rosso.


Chiacchiere e facezie: quelle che ci mancano da ormai 1 anno, finchè è ora di rimettersi in strada.
Prima di rincasare, un passaggio al piccolo autodromo di Castelletto di Branduzzo. C'è un sacco di gente! Evitiamo di mischiarci agli appassionati, stando appartati nei pressi di una tribunetta laterale.
 
 
E' il momento di rientrare. Direi che la soddisfazione si legge bene sulle nostre facce! Ci voleva proprio!
 
 
Alla fine saranno circa 200 km.
 
 

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