sabato 5 ottobre 2019

Laghi bresciani e Monte Bondone a inizio ottobre 2019

Un paio di giorni a pensare cosa fare nel fine settimana, poi venerdì sera fai tardi e nel pieno della notte, consapevoli del fatto che non abbiamo il fisico, ci scambiamo messaggi che spaziano dal più dignitoso "facciamo alle 9.30 invece che alle 9", al pensato ma non espresso "..ma dove dobbiamo andare a fare giri che abbiamo tirato così tardi!", fino al definitivo "facciamo alle 10 e facciamo una cosa tranquilla".
La Stelvio è pronta, freme dopo quasi 3 settimane piene di inattività: non si fa, non ci siamo proprio!
Ad Agrate, in attesa di Peo, provo a impostare sul navigatore quello che avrebbe dovuto essere il giro nelle intenzioni di ieri.
Caffè e ci muoviamo.
C'è traffico in A4, tanti guidatori della domenica (..ok, è sabato, ma fa lo stesso..) che fieri del loro cruise control si piazzano in 3° corsia a velocità costante e spengono il cervello: radio accesa, chiacchiere con gli altri occupanti della vettura, magari se sono soli anche un giro sui social (..tanto sono in macchina, non ho niente da fare... devo "solo" guidare"), e sorpassi che durano km, o non avvengono proprio. Ma vuoi mettere l'ebbrezza di stare in 3° corsia?
Lasciamo questo delirio a Ponte Oglio, passando per Adro, costeggiando la riserva naturale della torbiere del Sebino e arrivando ad Iseo, fino all'attacco della salita per Polaveno attraverso l'uscita sulla Provinciale XI, poco oltre la lunga galleria.
La salita verso Polaveno è giustamente  ben conosciuta tra gli amanti delle due ruote ed è sempreun bell'andare. Tra l'altro oggi non c'è nemmeno traffico: si sale bene davvero.

Lo scatto con vista lago da questa curva è sempre spettacolare

Riprendiamo a salire e ce la godiamo davvero tanto: senza traffico così, asfalto buono, si guida rilassati. Tornanti secchi e controcurve continue ci portano verso Gombio, con la lunga e divertente discesa della SP48 verso la statale della Val Trompia. Gardone Val Trompia, Marcheno, Lodrino: è solo un gran piacere andare: davvero ci stiamo prendendo gusto e questo divertimento è alimentato dalla lunga discesa verso Casto prima e Nozza poi.
L'obbiettivo è Anfo e ci arriviamo con la SS237 del Caffaro. Qui è già più trafficato, sia per le auto, sia per le moto che ci sono: molti sono i classici smanettoni intutati, che fanno ogni domenica lo stesso giro e non hanno problemi a cercare il ginocchio a terra su strade aperte al traffico.
C'è chi dice che sanno guidare ed è vero. Certamente non sono da ammirare: io li detesto con tutto me stesso, questi idioti. Purtroppo ci sono alcuni contesti, in giro tra le colline e le montagne italiane, infestati (non trovo altro termine..) da questi poveracci. 
Comunque la statale del Caffaro è molto piacevole, coi suoi saliscendi e le sue curve aperte: peccato il proliferare di colonnine autovelox: qui sono arancioni, ma ce ne sono anche di colore verde vivo. 
La vista del lago d'Idro, sulla destra, sovrastato dai monti che si riflettono sulle sue acque piatte, riempie gli occhi. Superiamo il bivio che porta al Passo Maniva (..da cui tante altre volte siamo scesi..) e ci lasciamo alle spalle il lago d'Idro per voltare a destra subito dopo Ponte Caffaro. 
Solitamente lasciavamo la strada del Caffaro più avanti, nei pressi di Storo, ma il navigatore ha deciso così e se decidi di seguirlo, devi farlo fino in fondo: tanto la SP69 poi si immette sulla favolosa SP240 della Val di Ledro.
Ormai sono diversi anni che ho scoperto questa strada e ogni volta mi diverto come un pazzo: ovviamente questa volta non fa eccezione. Peo si gode alla grande le sue gomme e la Ducati sale che è un piacere.
Costeggiamo il lago, bellissimo e affollato di persone che fanno jogging, trekking o semplicemente si godono la bella giornata di inizio autunno.
Superiamo il birrificio di Ledro, dove ci fermammo con Peo nel giro dell'Ottobre 2018 al Monte Baldo e proseguiamo verso Riva del Garda, che aggiriamo passando da sopra.
Qui i nostri amici Christian e Paola hanno la Birreria Artigianale Fuori Stile e prima o poi è ora che ci fermiamo per una rimpatriata e per bere come si deve.
Stavolta però proseguiamo sulla SS45bis (..di fatto è la prosecuzione della statale Gardesana occidentale..) verso Arco di Trento e nei pressi di Dro incrociamo il bivio per il Monte Bondone.
Si sale, a destra, segueno le indicazioni, ben presenti.
Che dire??? La strada è strepitosa. Sinuosa, in salita, tornanti perfettamente disegnati per seguire le traiettorie senza sofferenza e senza inchiodare con scalate cattive.. è la strada che ti guida verso la traiettoria migliore! E l'asfalto è in condizioni eccezionali.. senti la tenuta, lo vedi che non ti presenta insidie, puoi pensare solo a guidare!
Intorno la vista sulla valle e le montagne, che per certi versi mi hanno ricordato quelle di alcune zone della Sardegna.
Comunque la salita è lunga e favolosa: vale ogni km di quelli fatti per arrivarci!!!


Finalmente una volta in cima, poco prima delle 14, parcheggiamo le moto davanti al rifugio sulla spianata, in località Viote.


Il cartello davanti alla Stelvio ci ricorda che questa è zona di orsi

Ovviamente siamo affamati. Giriamo intorno alla struttura in legno e sul lato esposto al sole ci sono i tavolini all'aperto.


Prendiamo posto al sole, vicino ai lettini...


...e ci godiamo questo splendido panorama: la giornata è strepitosa: limpida, tersa, fresca coi suoi 14 gradi e col sole che illumina l'altopiano!


Lo sguardo spazia verso le montagne: credo sia il versante orientale delle Dolomiti di Brenta.


E davanti a questo spettacolo incantevole, ci godiamo una meritata pausa pranzo con birra, gulasch di manzo con polenta e tiramisù. Secondo voi si sta male??




Peo "imperiale", prima di riprendere la strada. Certo che non ci saremmo mai rimessi in sella!


Decidiamo di rientrare per la lunga discesa piena di tornanti che porta verso Cimoneri e Aldeno, fino al fondo valle dove scorre l'Adige.
A valle facciamo una breve sosta per la benzina e poi passiamo alla sponda orientale dove corre verso Rovereto la SS12 dell'Abetone e del Brennero.
Non male, anche se preferisco la SP90 che corre sulla sponda occidentale.
Superiamo Rovereto ed Ala, e dopo Dolcè "entriamo" sulla superstrada che scende verso Peschiera.
Il traffico aumenta, le code anche e prima di prendere l'A4 ci fermiamo per non rischiare di addormentarci!
Poi è A4, col sole in faccia che si abbassa fino al tramonto.
Alla fine saranno oltre 480 km: alla faccia del giro rimediato all'ultimo!


La Stelvio è prossima al tagliando. Direi che quest'anno si è divertita parecchio!

Iseo, Idro, Garda e Monte Bondone



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