Ancor prima delle 8 del mattino la Stelvio è già operativa.
Sono più o meno le 10 quando arrivo sul Passo Maloja. Il primo confine di Stato di oggi è passato.
Sul Maloja 13°C
Il Lago di Silvaplana si apre dopo il passo: la pianura è inondata di luce!
Costeggio il lago: la strada è filante, si procede con il lago sulla destra. Traffico esiguo. Poco prima di St. Moritz il contrasto tra il verde dei prati e le diverse tonalità di azzurro, del lago e del cielo, creano uno scenario che non si può non immortalare.
Al termine della spianata dopo St. Moritz, al bivio prendo a destra per salire verso il Bernina. La strada è sempre fantastica, specie dopo il primo tratto più dritto.
Di tanto in tanto si interseca il tracciato della ferrovia dove corre il famoso trenino rosso.
Una mezzoretta di strada e si arriva al punto in cui da una delle curve si vede in lontananza il ghiacciaio del Bernina.
10 minuti di curve, fantastiche, aperte, con fondo stradale perfetto, e superato il Bernina Hospitz si arriva ai 2.300 metri del Passo Bernina.
La discesa dal Bernina è estremamente panoramica, e anche svelta. Si arriva in breve al bivio per andare verso Livigno. Il Passo della Forcola di Livigno arriva dopo una strada di collegamento stretta e curvosa, che corre quasi tutta all'interno di una gola rocciosa.
Il confine che riporta in Italia, sopra Livigno
Livigno è vicina: la bella discesa, anch'essa molto panoramica, richiede una quindicina di minuti. Ho calcolato tutto per fare benzina qui, dove non ci sono le tasse!
Prezzo fantastico: 1€, praticamente.
Poco più avanti mi fermo in un bar e mi faccio preparare un panino. Poi riprendo il mio viaggio verso il Passo del Foscagno. Si gira sempre intorno ai 2.300 metri di altitudine.
Arrivare al bivio appena sotto il Passo dello Stelvio è questione di 1 oretta, circa: alle 12:30 devo decidere se andare verso lo Stelvio o verso la Svizzera.
Propendo per la Svizzera e seguo per il Passo Umbrail. Non ci sono mai stato. Praticamente dal bivio al Passo ci vogliono 3 minuti!
Al Passo Umbrail si arriva a 2.500 metri e si rienbtra in Svizzera
Da qui si vede il Passo Stelvio, là in fondo!
La discesa dal giogo di S. Maria (..in pratica l'Umbrailpass) verso S. Maria in Val Mustair e poi verso la Val Venosta si fa in una mezz'oretta: sono le 13:10 circa. Dopo S. Maria la strada spiana e si corre tra colline dolci e verdissime.
Da S. Maria in Val Mustair si arriva a Malles, in val Venosta, rientrando in Italia
Non sono mai stato in moto da queste parti: la cosa mi suscita interesse, la sensazione di vedere posti nuovi e così fuori mano mi piace. Percorrendo la SS40 della Val Venosta si ha quasi la sensazione di non essere in Italia: sembrano panorami che ricordano le prealpi bavaresi, dove sono passato nel corso dell'Europa Tour in Bonnie a luglio.
Il bel castello di Bergusio
Dopo aver lasciato sulla sinistra, arroccato sulle pendici del monte, il castello di Bergusio, sempre alla mia destra costeggio il Lago della Muta, anche detto Haidersee.
Breve sosta all'Haidersee, nei pressi di S. Valentino alla Muta
Ma la sorpresa più gradita arriva poco più avanti quando, costeggiando il Lago artificiale di Resia, nei pressi del paese di Curòn Venosta si rivela alla mia vista il famoso campanile semi-sommerso, visto tante volte in foto e in tv, ma al quale non avevo minimamente pensato.
Il campanile racconta tante storie
A dire il vero, non avevo mai approfondito le ragioni per cui il campanile è sommerso. Ho scoperto solo in seguito le amare vicissitudini delle popolazioni locali che a lungo cercarono di scongiurare la sommersione delle loro abitazioni: purtroppo a fine luglio del 1950 il progetto per la creazione del bacino idroelettrico, iniziato negli anni '20 e interrotto per la guerra, venne completato e solo il campanile emerge dalle acque del lago, che ha sommerso i paesi di Curon e Resia. Vuole la leggenda che le campane del campanile, ancorchè rimosse prima dell'allagamento, risuonino ancora durante i mesi invernali.
Con ancora negli occhi il suggestivo spettacolo, raggiungo il 3° confine del giro di oggi: arrivo al Passo Resia che sono le 13:40. A dire il vero, pensavo fosse un passo di montagna, mentre invece è un banale punto lungo la statale.
La Stelvio al Passo Resia: si va in Austria
Altri 10 minuti dopo il Passo Resia e l'ingresso in Austria e sulla destra, arroccato su un promontorio, si staglia il Castello di Nauders.
Di lì, poco più avanti, un cartello indica la direzione per la Svizzera. Inizia il viaggio di ritorno.
Il confine tra Austria e Svizzera
Lascio la strada 180 in Austria e varco il confine con la Svizzera per percorrere la valle dell'Engadina: una mezzoretta bella gradevole costeggiando la valle del fiume Inn, quando lungo la Strada 27 una lunga coda di auto mi obbliga a sostare: i soccorsi stanno rimuovendo un auto che è uscita di strada.
Davanti a me un bel mezzo a due ruote: non c'è che dire!
Il viaggio riprende nel giro di una ventina di minuti. Raggiunta Zernez, mi prende la voglia di andare al Passo Fuorn (in tedesco Ofenpass, passo del forno), che non ho mai fatto: per me oggi è tutta una scoperta. volto quindi a sinistra e prendo la Strada 28. E' un tracciato bellissimo e divertente! scorrevole, ma con anche curve belle tonde e tornanti ben disegnati: fantastico!!!!
La Stelvio sulla strada 28 dell'Ofenpass
Sono ormai le 15:15 passate quando mi ricordo di aver preso un panino a Livigno: mi viene fame e non potrebbe esserci posto migliore per mangiare e recuperare un attimo le energie.
Pranzo con piedi sospesi sull'immenso
Incontro una bellissima Moto Guzzi V75 di una coppia di bergamaschi: quattro chiacchiere tra guzzisti prima di ripartire: il Passo Fuorn è appena più avanti.
La Stelvio anche sul Fuorn
La Strada 28 torna a S. Maria in Val Mustair: devo risalire al Passo Umbrail e ridiscendere su Bormio. La strada è ancora lunga, adesso: comincio ad avvertire un po' il peso dei km.
Alla fine percorro l'intera Valtellina, fino a Colico e al Lago di Como. Poi la Valassina fino a Lecco e giù fino in città.
Che giornata intensa! Sono un po' stanco: soprattutto gli ultimi 150 km di dritto sono stati pesanti, anche per via delle temperature. Però ho visto tanti posti nuovi, ho fatto su e giù fino a 2500 metri, ho passato un sacco di confini nazionali, ho ammirato scenari meravigliosi e fatto tante, tante curve.
Alla fine saranno 657 km in un giorno, quasi 11 ore in viaggio, con la Stelvio che si avvicina sempre più ai 90.000 km.
Stanco e soddisfatto, pronto per la cena!
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