domenica 24 giugno 2012

23 giugno 2012 - MC in Val Trebbia e Val d'Aveto

Finalmente un fine settimana che, almeno al sabato, sembra promettere bene.. con Skyblue si decide, visto che sui passi non ci si può arrischiare, di tenerci la voglia di Alpi per le prossime uscite riproponendoci, invece, di mantenerci sul limitare del fronte piovoso, andando a Sud Ovest e costeggiandolo lungo il lato meridionale...


Il caldo è comunque intenso, anche mentre percorriamo la SS412 della Val Tidone: i campi di grano cominciano a mostrarsi riarsi dal sole. Dopo aver preso la SP33 (la deviazione è sulla sinistra, appena dopo un'ampia curva..) all'altezza dell'abitato di Borgonovo Val Tidone, percorriamo tranquilli i tratti tra le prime colline piacentine, forse cadendo nell' "imboscata" di un autovelox. Anzi, se avete intenzione di dare un po' di gas in quel tratto, fatevi passare le fregole: è pieno di macchinette. Che funzionino o meno, però, lo ignoro. L'arrivo ad Agazzano ci suggerisce di approfittarne per una sosta refrigerante. Caffè in piazza. Si riparte lungo la SP76 fino a Belvedere di Statto. Poi a destra, sulla SP40 per arrivare a Travo, in Val Trebbia. Le strade non sono particolarmente spettacolari, fino a questo punto, ma sono piacevoli i saliscendi collinari.
A Travo imbocchiamo la SS45 della Val Trebbia. Superiamo Bobbio, col suo lungo rettilineo, e giungiamo a Marsaglia. Qui, si imbocca la SP586 della Val d'Aveto. Questa strada l'ho fatta per la prima volta con Sam il Cinghio e Doccerri per andare verso la Toscana, nel viaggio in Sardegna. Era fine maggio.
Questo aspetto però perde importanza al confronto di un ben più illustre predecessore che nel 1945, inviato di guerra al seguito di un'autocolonna militare, attraversando queste vallate affermò "..oggi ho attraversato la valle più bella del mondo!". Si trattava di Ernest Hemingway!
La strada è piacevolissima, affatto trafficata, e corre dentro delle strette gole..


A un tratto ci imbattiamo in un piccolo altare, al margine della strada. C'è un piccolo slargo e lo spazio per sedersi. Incuriositi, ci avviciniamo e scopriamo che si tratta dell'altare della Madonnina del Roccione. E' molto suggestivo questo tocco mistico incastonato tra le valli.


Parcheggiamo le Bonnie e approfittiamo anche per bere qualche sorso di acqua fresca da una fontanella.


La strada prosegue con molte curve, sempre suggestiva, e superiamo Rezzoaglio. L'aria è più fresca e questo non può che farci piacere. Si arriva agli 875 metri del Passo della Forcella.



Godiamo di una vista bellissima che si affaccia sulle vallate che discendono verso la Liguria e il mare.

Intanto però comincia ad essere primo pomeriggio, e non abbiamo ancora toccato cibo.. va bene che siamo qui per girare in moto, ma la vera goduria è andare in giro per trovare nuovi posti mangerecci.
Confidiamo di trovare una trattoria lungo la strada, ma non c'è nulla.. continuiamo per diversi chilometri finchè, nei pressi di Borzonasca, notiamo una deviazione sulla destra, con una strada che, con una curva a gomito, discende attraverso il bosco, con alcni tornanti. La strada è stretta, abbastanza ripida, col fondo quasi coperto da erba tagliata di fresco. Ci fidiamo del cartello che c'era sulla statale, ma non si arriva a nulla.. solo dopo un po' si apre un piccolo altopiano, con la montagna ricoperta di boschi sulla destra e di fronte. A sinistra, verso Ovest, la vallata si apre verso la costa, che però è celata alla vista dall'afa.. a Sud, il monte dietro il quale c'è il Passo del Bocco.
Chiediamo a un ragazzo intento a lavorare nell'orto se è possibile scendere lungo la strada bianca, sterrata, verso i bungalow che si vedono dall'alto. Ci fa cenno di si. Arriviamo all'agriturismo.

 


Esso consiste in una serie di bungalow di legno, dotati di ogni comfort, ciascuno preposto ad una funzione: il bagno con le docce, la cucina, il ristorante, gli alloggi, la saletta con la tv e la libreria.
Sembra quasi un "campo".
Una ragazza ci fa accomodare ad un tavolino fuori, al riparo dal sole. Chiacchieriamo un po', le raccontiamo da dove veniamo e le spieghiamo che siamo abbastanza affamati. Ci propone una serie di pietanze che sembrano buone, anche a guardare quello che mangiano altri avventori.
Oltre all'acqua, con quel caldo una birra ci sta troppo bene. Ce ne propongono una artigianale.
Skyblue apprezza.. guardate il piglio da testimonial professionista!!



Antipasti... ottimo il salame...

..scopriremo poi che per i suoi insaccati questo agriturismo ha ricevuto anche dei riconoscimenti..

Anche la pasta è davvero buona.. con pomodori freschi dell'orto.. cotta bene e dal buon sapore all'uovo..

..e il secondo no? Solo che non ricordo bene cosa fosse.. e le verdure di contorno sapevano di natura! Per uno che è abituato al cibo che "propinano" a Milano... beh, è un sogno!

Insomma: come spesso accade, i posti trovati per caso si rivelano essere spesso molto validi. Sarà la fortuna che nel nostro paese si mangia ad un livello medio più che decente quasi sempre? Meglio così!!

A questo punto della giornata l'idea era di salire al Passo del Bocco e ritornare indietro verso Ferriere e l'Appennino Piacentino. Tuttavia ci basta alzare lo sguardo verso l'alto, verso il monte dove si trova il Bocco, per vedere nuvoloni carichi d'acqua e sentire i tuoni.. dopo un breve conciliabolo, concordiamo che andare a prendere dell'acqua tanto per prenderla non ci va molto, specie su strade curvose e montane.. quindi preferiamo scendere verso la costa e risalire verso nord.

Lasciamo quindi i ragazzi dell'agriturismo e, tornati sulla SP586, seguitiamo fino a Carasco e prendiamo a sin., direzione nord, lungo la SS225 della Fontanabuona. La strada corre parallela alla costa di Levante, un po' nell'interno. A Bargagli torniamo a congiungerci con la SS45 della Val Trebbia Ci porta fino a Genova, dove riprendiamo la A7 all'altezza del cimitero di Staglieno.

Per oggi può bastare, visto che eravamo partiti sotto l'incombente minaccia della pioggia.

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