sabato 11 dicembre 2021

Roncole Verdi a metà dicembre 2021

La partenza è in un'atmosfera glaciale, viste le temperature del periodo.
Attraverso i campi del Lodigiano, le zone del Parco Regionale dell'Adda Sud e intorno a Cremona per passare il Po. 
Tutto intorno i campi sono ricoperti dalla brina, ma procedendo verso sud, nelle zone del Parmense, verso Busseto, non si parla più di pàtina ghiacciata, ma di neve, che ricopre con il suo manto bianco la terra che riposa.
 
Con il cielo azzurro e terso e il sole che fa luccicare la neve, sembra uno scenario quasi siberiano.
 
 
Guido cercando di non sollecitare la tenuta delle gomme, consapevole che con queste temperature bisogna essere molto sensibili e progressivi: nessun movimento brusco nè ricerca di angoli di piega che non siano prudenti. "Dov'è il bello di andare in moto?" potrebbe dire qualcuno. Non pretendo di convincere nessuno, ma personalmente trovo soddisfazione innanzitutto nel prendere la moto e andare in giro, e poi nel cercare il piacere del giro in altri aspetti, come il contesto nel quale si è immersi. "Est modus in rebus" dicevano i latini: anche quando si va in moto, fortunato chi riesce a trovare motivi di soddisfazione non necessariamente nella guida, ma anche nel semplice girare. Io credo di essere tra quelli.

Raggiungo Roncole Verdi e, in attesa degli amici, approfitto per fare benzina. Dopo un po' arriva Nessuno13: non ci vedevamo da un bel po' (mi pare dal giro a Riva del Garda) e festeggiamo con un prosecco nel baretto là vicino. Dopo un po' ci raggiungono anche Nolmar, con Dude e Stella. Ora siamo al completo!
Il locale che abbiamo scelto lo conosciamo bene: ci siamo stati in diverse occasioni e andiamo sul sicuro. Non amo particolarmente il Lambrusco, ma tutto sommato questo si lascia bere e, dopotutto, si sposa bene con le ottime pietanze tipiche della zona che ci vengono servite.


Dove mangiare: noi ci siamo sempre trovati molto bene alla Locanda Ristorante "Alle Roncole", situato nella vecchia Casa del Popolo di Roncole Verdi, borgo natìo di Giuseppe Verdi. Si mangia in modo genuino, rapporto qualità/prezzo ottimo, spazioso (che non guasta in queati tempi di distanziamento), con ampia disponibilità di parcheggio.

Verso le 3 del pomeriggio, dopo il pranzo in compagnia degli amici, è ora di rimettersi in viaggio per tornare a nord. Non mi faccio mancare altri 30 km tra i campi, con il sole che allunga le ombre sulle campagne innevate.

Poi è tempo di mettersi in A1, per fare la parte finale in... "autostrazio".


Il 790 anche con questi climi rigidi non ha mostrato defaillance: le manopole riscaldate sono efficaci anche con temperature molto basse e la tenuta delle Avon Trailrider, che pure cominciano ad avvicinarsi ai 10.000 km, sembra ancora buona.

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