domenica 25 marzo 2018

Marzo 2018 tra Emilia e Toscana

Tutto si decide al volo la sera prima: tra giorni di incertezze, finalmente arriva il segnale: si può partire e al diavolo il resto. Il tempo dovrebbe assisterci e un altro fine settimana in casa non lo potrei proprio reggere!!
Stelvio e KTM1290. Piacenza Sud e via Emilia fino a Reggio.
Poi lasciamo fare al Tom Tom. Inizialmente selezioniamo "percorso emozionante" che però ci fa fare fin troppi giri. Va moderato un po' nel momento in cui viene programmato.
Facciamo comunque in tempo a girare dalle parti della rocca di Canossa e a vedere i calanchi, caratteristici di queste colline. Da queste parti ero passato in uno dei primi giri con la Stelvio, a maggio 2015.
Se dobbiamo arrivare in Toscana, bisogna che tagliamo un po' certi percorsi. Quindi ridiscendiamo a valle dopo Reggio, verso Modena.
Breve sosta per il punto della situazione e poi "entriamo" verso i monti.
Iniziamo ad affrontare le salite dell'appennino modenese, diretti verso Porretta Terme.
Intorno a noi e al bordo della strada la neve è una presenza costante: è quanto rimane delle recenti nevicate della settimana scorsa, cadute copiose da queste parti.


A Porretta arriviamo che è ora di pranzo: saranno le 13.


Troviamo un pub aperto: hamburger e birra. Ci voleva!
A pancia piena riprendiamo la strada. Sempre tra strade curvose, con la neve e i panorami montani.
Raggiungiamo prima il lago di Suviana...


...poi il bacino del Brasimone.



A Castiglione dei Pepoli si prosegue seguendo le indicazioni per la Futa: lunga discesa verso Roncobilaccio e poi di nuovo su, verso il valico. Finora, nonostante siano state strade di montagna, un po' maltrattate dai freddi recenti, devo dire che le condizioni del fondo stradale sono più che accettabili. Forse un ruolo lo giocano anche le sospensioni della Stelvio, revisionate non più tardi di 1 mese fa. Bene, meglio così!
Finalmente si scavalla in Toscana! L'aria rigida diventa rapidamente più dolce e le colline, con il lago di Bilancino sullo sfondo, ci fanno salire il buonumore!
Nel pomeriggio assolato si corre bene, in direzione di Borgo S. Lorenzo e Dicomano.
A Londa ci fermiamo ad un passaggio a livello.
Come sempre, mi viene in mente quando a settembre 2010 passai di qua la prima volta con Vecchialenza: mi colpì la simpatia del macellaio. Quindi ogni volta che passo, scatto una foto alla sua bottega. Festeggia 50 anni di attività!!


Da Londa si sale per una strada che ho sempre trovato divertente: si passa attraverso il Parco delle Foreste Casentinesi, si supera il valico Croce ai mori, e si ridiscende sull'altro versante, a Stia, con una discesa bella e guidabile.
Finalmente, dopo tante ore in sella e oltre 430 km, raggiungiamo Poppi, la destinazione scelta per pernottare.


Il paese moderno si è sviluppato sulla strada a valle, ma il centro storico è su un altura, sulla quale spicca il castello con la sua torre.


Il nucleo più antico si distende tra il castello dei conti Guidi e l'abbazia di S. Fedele, una struttura benedettina, in stile romanico, che risale all'anno 1000 d.c. circa.


L'interno.


Il paese sembra quasi disabitato, pochissime le attività commerciali, quasi nessuno in giro. Ci sorprendiamo a chiederci dove siano gli abitanti: tutte le imposte sono chiuse, ma è pieno di auto parcheggiate. Misteri!
La torre del castello nel punto più alto della città.


Parcheggiamo le moto e ci sistemiamo in camera. La vista sulla valalta è molto suggestiva.


Il tramonto sui colli verso la Consuma.


Dove alloggiare: noi ci siamo trovati bene all'Albergo S. Lorenzo. E' nel paese alto, proprio sotto il castello. Ottimo rapporto qualità prezzo. Non c'è parcheggio privato per le moto, ma è talmente tranquillo il centro storico che non abbiamo avuto remore a lasciarle nella piazzetta antistante l'ingresso. Cortesia e gentilezza al mattino per la colazione che non mancava di nulla, pur non ostentando chissà cosa.

da Modena verso Porretta e il valico della Futa, fino a Londa




Al mattino la vista sulla valle dal balcone è quasi mistica, con le brume mattutine che aleggiano sulle colline circostanti.


La temperatura è ben rigida: circa 3 gradi, con le selle delle moto ricoperte da una sottile patina di ghiaccio.


Ci prepariamo alla partenza.


Dopo qualche km in direzione sud, voltiamo a sinistra per Chiusi della Verna. La strada corre tra le foreste, per pooi cominciare a salire. il fondo stradale non è mai ben messo: ogni volta che ho fatto questa strada, ho trovato il fondo sempre abbastanza irregolare. Saliamo con la neve a bordo strada fino al monastero di chiusi della Verna. Poco più avanti si raggiunge il Valico dello Spino, a 1.005 m. di altitudine.



La discesa verso Pieve S. stefano è fantastica, con bei tornantie un fondo stradale perfetto. La cosa fantastica è non trovare il minimo traffico. Questa situazione sarà una costante dell'intero fine settimana. Verso Sansepolcro e anghiari, per poi dirigerci verso Arezzo. 
Monte S. Savino, Gargonza, e poi le colline dolcissime del Chianti per risalire verso nord: uno spettacolo per gli occhi e un vero godimento per la guida in moto! E' uno dei parco giochi offerto dalla penisola, come le Dolomiti o certe strade intorno al Gran Sasso o le strade della Val d'Orcia.
Qui siamo nei pressi di Castelnuovo Berardenga.


Il 1290 va a fare un'escursione sulle strade bianche della zona.


Proprio da queste parti eravamo già passati a Marzo dello scorso anno, quando facemo anche alcuni tratti dell'Eroica.
Saranno ormai le 13 passate quando arriviamo nei pressi di Castellina in Chianti. Avevamo in mente di praznare all'Albergaccio, un ristorante dove siamo stati più volte, ma scopriamo che la domenica è chiuso. Breve conciliabolo e ritorniamo un po' indietro, verso Radda in Chianti. Siamo nei pressi della struttura dove alloggiammo in occasione del giro di Aprile 2017
Un rapido gesto d'intesa e parcheggiamo presso il ristorante La Cantina.
Tanto per cambiare, la scelta si rivela felice. Giusto una foto dell'antipasto, per dare l'idea: cinta sensese, pratomagno  e toscano dop: spettacolo!


Arriva il momento di separarci. Io sono praticamente a secco e mi fermo a fare benzina poco più avanti.


nessuno13 prosegue per la sua strada.
A fine giornata la stanchezza si fa sentire soprattutto per via dell'autostrada finale. Alla fine sono quasi 1000 km in questi due giorni. Ma che meraviglia: dopo tante settimane di attesa, finalmente dei km seri, con strade e luoghi fantastici!



220 km In giro tra Casentino e Chianti


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