sabato 21 settembre 2013

21 Settembre 2013 La Francia: Col d'Izoard e Col Agnel

E' questo il periodo in cui il clima può irrigidirsi da un momento all'altro, da un giorno all'altro, dando le prime avvisaglie della fine della bella stagione. Quindi è bene non lasciarsi sfuggire l'occasione, quando si presenta. Ed eccoci in strada, io e Vecchialenza, determinati ad andarcene per montagne un po' fuori mano.. si va verso il Piemonte!
Ci troviamo abbastanza presto, in un'area di sosta per bus lungo subito dopo il punto in cui la A26 interseca la A4 che da Milano va a Torino. Purtroppo, per riuscire a fare il nostro giro in giornata, non si può prescindere da quella che scherzosamente (..ma non troppo...) chiamiamo la "pallostrada". Del resto, la noia che sa infonderti un nastro d'asfalto larghissimo, dritto e pure pianeggiante, non te la trasmetterebbe neppure guardare un filo d'erba che cresce.
Fino a Susa si susseguono diversi pedaggi: sembra di essere tornati indietro di 30 anni, quando i caselli erano un po' ovunque, lungo le autostrade. Giunti a Torino, seguiamo le indicazioni per la A32.
Giunti nei pressi di Susa, lasciamo l'autostrada e ci immettiamo sulla SS24. Il paesino, al centro delle cronache per essere il capoluogo dell'area in cui in questi anni molti si oppongono alla costruzione del traforo ferroviario della liena Torino-Lione, è davvero molto carino. Passiamo un piccolo ponticello sulla Dora Riparia..


...e ci concediamo un caffè in piazza.


Crucca e inglesina: accoppiata anglo-sassone!
Dopo esserci goduti il sole, ancora caldo, sebbene l'aria sia frizzantina, ci avviamo lungo la SS24 della Val di Susa: per il Monginevro allo STOP in cima alla salitella che percorriamo lasciando la piazza, si prosegue dritto: lo impariamo dopo aver voltato a sinistra ed aver proseguito per qualche chilometro. Tornati sulla "retta via", proseguiamo per Chiomonte e Oulx, direzione Claviere. La strada costeggia la Dora Riparia. Poi si comincia a salire verso il confine di Stato: è sempre strano passare i vecchi posti doganali, dove nessuno ti chiede nulla dopo l'eliminazione delle frontiere. Qui a Montgenevre, subito dopo l'ingresso in Francia..


..dopo il paesino di Montgenevre, la SS24 italiana diventa la N94 francese..


...e scende con bei tornanti panoramici.
Dall'alto si gode della vista sulla vallata di Briancon, con la cittadina dominata dalla imponente fortezza di Mont Dauphin, fatta costruire dal Maresciallo di Francia Marchese di Vauban sotto Luigi XIV (..il Re Sole..)..


...in fondo alla discesa, Briancon..


..e le massicce mura della fortezza di Vauban, patrimonio dell'UNESCO..


Mentre Vecchialenza si fuma una sigaretta, io approfitto per sgranchirmi e fare quattro passi nelle antiche vie del borgo: si nota il canale di scolo dell'acqua proprio nel mezzo delle stradine..


Riprendiamo la strada verso la parte bassa di Briancon. Dopo aver fatto rifornimento, voltiamo a sinistra, sulla D902, in direzione del Col d'Izoard. Qui nei primi km dopo l'inizio della salita.


La strada non è particolarmente ripida in questa zona, ma non è affatto noiosa: belle curve scorrevoli e traffico inesistente. Vecchialenza confida di poter mangiare un boccone prima dell'inizio della salita vera e propria, ma purtroppo la trattoria è chiusa.. lo sfondo, comunque, inizia ad essere davvero imponente..


Decidiamo di mangiare più avanti: non è che nel frattempo ci si annoierà.. Vecchialenza saluta..


...ed io ricambio..


...e poi ci si diverte ad inseguire un GS...


Del resto, su curve come queste è impossibile non cercare di spassarsela al massimo!


Decidiamo di fermarci al rifugio Napoleon, alla modesta quota di 2.319 m. sul livello del mare!
Tutto, quassù, contribuisce a ricordare che questa è una salita epica, che ha fatto la storia del Tour de France.. 


 ...e noi italiani abbiamo avuto chi ci ha resi orgogliosi!


Pranzo.. davvero gustoso!



 Una foto al rifugio Napoleon.. cavolo, sembra una giostra, laggiù!


...e si arriva sulla sommità del Col d'Izoard: 2.360 m. Foto ricordo inevitabile!


Il panorama è davvero magnifico.. e la bellezza non si esaurisce nella salita, perchè una volta scavallato, la strada inizia a scendere in uno scenario che si può definire "lunare", verso la Casse  Deserte... qui la vista è verso il Col d'Izoard..


Poi Vecchialenza mi scatta una foto.... (..ci sono, eh! Basta cercare...)..


...e io immortalo la sua mucca in questo scenario naturale incredibile..


Una volta scesi, al bivio prendiamo la D947, in direzione di Chateau Ville Vieille e Col Agnel..


..la vecchia rocca si vede sullo sfondo..


La D947 in questo tratto è stretta e curvosa, corre con la montagna sul fianco destro e attraversa, proprio nei pressi dell'antico borgo, una gola molto stretta, dove il flusso della circolazione è regolato da un semaforo.. ricorda alcuni tratti della costiera amalfitana.
Poco oltre il vecchio borgo, imbocchiamo la D5 e poi la D205, in direzione dell'Italia..

..la strada corre ,ungo una valle ampia, che via via si restringe: la salita è fatta da lunghi tratti dritti, in pendenza, con curve filanti.. poi, in fondo, arriva un tornante che fa salire di livello... 


 

...ormai siamo giunti proprio in cima al Col Agnel... altri motociclisti si sono soffermati a godersi lo spettacolo..


Del resto, in una giornata come questa, la vista è magnifica.. ecco la salita dalla Francia..


Un'imponente pietra incisa ricorda che qui passa il confine di Stato con l'Italia.. siamo a 2.744 m. sul livello del mare!


Ridiscendiamo in Italia, percorrendo la SP251.. a valle ci soffermiamo a bere qualcosa in un locale sulle rive del lago di Castello, nei pressi di Pontechianale.. qualche sms, quattro chiacchiere, il tempo di ammirare una bella figliuola inguainata in tuta di pelle, padroncina di una Ducati Monster parecchio spippolata.. poi si riparte: la strada è ancora lunga, almeno per me.. proseguiamo seguendo per Sampeyre e Saluzzo, dove ci salutiamo con Vecchialenza: lui resta in zona anche domani, mentre io rientro verso casa.
SS662 per Savigliano, poi Pollenzo e Alba. Qui prendo la SS231 che corre parallela all'autostrada A33,in direzione Asti. Poi mi immetto sulla A21 fino a Tortona. Di qui, A7 direzione Milano. 
Giornata memorabile, fatta di tanti km, con il mio primo sconfinamento in Francia verso montagne mitiche, che ho sempre sentito nominare, magari viste in tv col ciclismo, ma mai visitate. Posti meravigliosi, dove spero di poter di nuovo portare le ruote della Randagia!
Degno compare,in veste di "aizzatore", la mappa umana Vecchialenza.


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