La giornata parte senza una destinazione predefinita: semplicemente salto in sella alla Bonnie e lascio che mi guidi l'istinto. Prendo la SS36 Valassina fino al bivio per Giussano, da cui mi avvio attraverso le colline della Brianza seguendo le indicazioni per Como sulla SP40 prima e sulla SP342 fino alla discesa che porta verso la Dogana di Chiasso. Manco dalla Svizzera da oltre 2 anni, visto che l'ultima volta non c'era ancora la pandemia. Non essendo più passato da tempo da queste parti, provo a vedere se la memoria mi assiste nel seguire il percorso giusto per raggiungere Mendrisio. Alla dogana mi fanno cenno che posso proseguire e mi avvio tra i saliscendi subito oltre il confine. Arrivo nei pressi del grosso centro commerciale "Foxtown" e decido di continuare verso Lugano. Non sono un teppista della strada, decisamente, ma presto più attenzione del solito nel guidare, memore del rigore della polizia svizzera al quale, pur senza volere, potrei non essere più abituato. Mi godo le colline fino al bivio prima del grande ponte che attraversa il lago. Decido di andare a destra per salire verso Campione d'Italia: non ci sono mai stato. Dal piazzale davanti al celebre Casinò si vede, sullo sfondo, Lugano.
E' strano essere in territorio svizzero e poi, d'improvviso, dopo l'arco che si vede qui sotto, ritrovarsi in Italia, con segnali stradali all'italiana (quelli svizzeri sono leggermente diversi..), auto della Polizia Locale lombarda, targhe italiane delle auto.
Torno indietro da dove sono arrivato e prendo a destra, sul ponte che supera il lago e permette di guidare sull'altra sponda, verso Paradiso. A questo punto mi viene voglia di continuare con la Svizzera. Per raggiungere Locarno devo risalire un po' la collina di Paradiso e scendere verso Agno e la dogana di Ponte Tresa. Qui trovo un sacco di traffico incolonnato per entrare in Italia. Me ne faccio una ragione e disciplinatamente e pazientemente aspetto il mio turno. Proseguo verso Luino e raggiungo, a nord dell'abitato, la sponda orientale del Lago Maggiore sulla SS394. Avrei voluto passare alto, verso Maccagno, Veddasca e il passo Indemini, ma mi perdo la deviazione. Me Ne accorgo tardi. Vorrà dire che resterò sulla lungolago. Pazienza: la guida resta comunque piacevole. Ripasso la dogana a Zenna e rientro in Svizzera. Sulla strada cantonale seguo le indicazioni per Locarno e Bellinzona, finchè in cima al lago prendo a sinistra definitivamente, per raggiungere la sponda del lago nei pressi del porto turistico di Locarno.
E' ora tempo di tornare verso casa, costeggiando il Lago Maggiore verso Ascona. Ecco le isole di Brissago, controsole.
Visti i prezzi della benzina in Italia, approfitto per rifornire poco prima di ripassare la dogana sulla SS34. Stando al tabellone luminoso del distributore, che riporta i prezzi in franchi svizzeri ed in euro, il risparmio è di una trentina di centesimi di euro rispetto ai prezzi italiani: ma anche in Svizzera il prezzo è comunque alto rispetto al solito!
Il rientro lungo la sponda occidentale del Lago Maggiore passa liscio, con un traffico più marcato mano a mano che si scende verso Verbania e Stresa, ma in moto riesco a "sfilare" le code abbastanza agevolmente.
La giornata è passata bene e, quasi senza accorgermene, ho messo insieme 330 km: direi che la T120 si è confermata comoda e gradevole rispetto a questo tipo di giri. Baricentro più basso della Stelvio, dà un senso di grande padronanza. Acquisisco anche più dimestichezza con la gestione dell'on-off giocando un po' più con frizione e gas. Soddisfattissimo di questa uscita in Bonneville!
Ecco il giro di oggi, verso Lugano e Locarno.