So come intevenire per cambiare la lampadina, ma soprattutto... HO LA LAMPADINA DI RICAMBIO! Questo mi rende un po' orgoglioso, a dire il vero: la porto sempre e rendersi conto che essere stati previdenti è servito è sempre una bella sensazione!
Devo armeggiare un po', dietro il faro, sotto il quadro degli strumenti, perchè la posizione non è proprio agevole. E' anche freddo e le mani sono poco sensibili. Alla fine comunque risolvo il problema: gli occhi della Stelvio sono di nuovo due!
Riprendo la mia strada attraverso le pianure padane: non ho fretta e mi piace l'idea di passare anche da Mantova. Nei pressi di Palazzo Te una vecchia locomotiva, ottimamente restaurata dall'Associazione Veneta dei treni storici nel 2009, fa bella mostra di sè.
Memore di alcune immagini di Mantova adagiata sul Mincio, che forse risalgono a quando venni qui in gita scolastica tantissimi anni fa, vado a cercarmi un punto da cui quegli scorci possano essere visibili. Percorro il periplo della piccola penisola al centro dell'ansa e passo il fiume Mincio attraverso il Ponte di S. Giorgio: dalla sponda del Lago Inferiore riesco a fare una foto soddisfacente.
Continuo il mio viaggio lungo la SP482 che mi porta nei pressi del ponte sul Po ad Ostiglia. Decido di passarlo per portare la Stelvio a Revere. Ero stato qui in occasione del pranzo di Natale 2016 con gli amici Stelvisti, organizzato su un pontone ormeggiato proprio sul fiume. Ecco il centro del paese.
Ed ecco le zone sulle sponde del Po, che erano di pertinenza del circolo canottieri di Revere.
Vista malinconica e suggestiva.
Arrivo e mi sistemo nel B&B che l'amico Igi ha riservato. Faccio un giro del paesino di Bondeno, visito la cattedrale, quattro passi nel centro. Ecco una mappa dei sentieri del Po: molto interessante, per orientarsi, ma anche per prendere spunto per dei giri futuri.
Nel frattempo arrivano Stefanone, da Monfalcone, e via via tutti gli altri: praticamente occupiamo i due bar di Bondeno per gli aperitivi. Grandi risate e tanta allegria per aver finalmente potuto rivederci dopo tanto tempo. Emilio, il Presidente, Alby, Brosima, LMammin addirittura da Bruxelles, CP, Italo e Antonella, Barabba; più tardi arriva anche Beppe, in moto; Dakama, Igi. Sicuramente dimentico qualcuno, ma è del tutto involontario. La serata passa tra risate e battute e un'ottima cena al ristorante Tassi: un'istituzione, qui in zona, per la salama da sugo, una delle specialità locali. Igi ha organizzato tutto meravigliosamente!
Al mattino la sveglia è nella nebbia, quanto di più caratteristico ci possa essere da queste parti e in questa stagione. La temperatura, in combinazione con la grande umidità, non è delle più miti.
In ogni caso, anche perdersi nelle strade di campagna, avvolti nella coltre di nebbia e nei suoni ovattati, ha qualcosa di suggestivo.
Una sosta tra i campi dissodati per sistemare meglio le bottigliette di Amaro Sibillla gentile omaggio di GEM che purtroppo non ha potuto essere presente.
Mi colpisce molto il contrasto tra il marrone scuro della terra e il bianco candido e misterioso tutto intorno.
Per ora di pranzo sono a destinazione: anche stavolta il freddo non ha impensierito la Stelvio, che ha ormai superato i 135.000 km. Nel primo giro del 2021, a febbraio, nelle Langhe con Peo e Skyblue erano 115.000: siamo a 20.000 km percorsi quest'anno, di cui la grandissima parte da Luglio in avanti. Sono molto soddisfatto.
Quello che mi soddisfa meno sono i consumi, che da un paio di mesi sono tornati ad essere molto rilevanti, attestandosi intorno ai 15 km/L scarsi. Spero sia il freddo, che non aiuta i motori come questo, per di più raffreddati ad aria, ma farò sicuramente qualche verifica in officina alla prima occasione.
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