Anche quest'anno Jules Winnfield ha organizzato un bel fine settimana sulle montagne tra Veneto e Trentino/Alto Adige. E' l'edizione n° 5 dell'ormai mitico "Carugo".
In questo mese, pur sparsi qua e là ognuno nei luoghi di vacanza, ci siamo tenuti in contatto per pianificare un questi tre giorni. Finalmente si parte!
In questo mese, pur sparsi qua e là ognuno nei luoghi di vacanza, ci siamo tenuti in contatto per pianificare un questi tre giorni. Finalmente si parte!
1° giorno: venerdì 25 agosto
Partenza di buon ora. Primo viaggio per la T120, a parte quello per portarla a casa da Gorizia..
La carico con il rullo e la borsa da serbatoio. Con la Thruxton mi riusciva un po' complicato mantenere le stesse modalità di carico a cui mi ero ormai abituato con la "Randagia", soprattutto perchè non avevo la possibilità di fissare la borsa da serbatoio: quello della Thruxton è stretto e sagomato, con il tappo monza in rilievo: accoglie solo la borsa originale Triumph, che costa una fucilata..
Appuntamento alle 10 all'uscita di Ospitaletto sulla A4 con Flu, Peo, Buecyb3r e Ratman. L'attesa si prolunga di 1 ora circa. Siamo un po' in ritardo sulla tabella di marcia.
Risaliamo la SS345 della Val Trompia e da Collio inizia la salita che ci porta al Maniva. Sin dalla prima parte è molto divertente e ben tenuta. Purtroppo molto del divertimento dipende dal traffico: se la strada è sgombra, ci si diverte parecchio! Siamo abbastanza fortunati, da queto punto di vista.
Raggiungiamo il Passo Maniva e i suoi 1.700 metri quando mancano 20 minuti alle 13.
Anche il ristorante del passo non è propriamente rapido: quasi 1 ora per un boccone! Dobbiamo avvisare la Pase che siamo in ritardo.
Discesa verso Bagolino che non è propriamente memorabile: soprattutto dal Maniva fino alla fondovalle SP669 che porta a Bagolino il fondo stradale è molto rovinato: questo non aiuta a gestire al meglio i numerosi tornanti, anche stretti. Inoltre c'è un discreto via vai di mezzi locali, anche agricoli. Da Bagolino incece ci divertiamo parecchio, con il panorama del Lago di Idro prima di giungere alla rotonda che immette sulla SS237 del Caffaro.
Nota per la guida: nel tratto fino al bivio per Storo e la Val di Ledro ci sono alcuni velox. Si individuano dal bussolotto di colore verde chiaro.
Le curve della Val di Ledro sono sempre fantastiche, in qualunque direzione le si faccia. Costeggiamo il lago, passiamo Molina di Ledro e ci troviamo, dopo un paio di gallerie, nel traffico congestionato di Riva del Garda. Pazienza: si sapeva che la zona, fortemente turistica, avrebbe riservato questa accoglienza. Siamo un po' in ritardo al benzinaio Eni di Nago e la Pase si sarà anche sPASEntita: sono le 15!
Un minimo di ristoro, caffè, e riprendiamo il viaggio.
Rapidamente il drappello raggiunge Rovereto e risale la Valle dell'Adige lungo la SS12 dell'Abetone e del Brennero. Benina sulla Tangenziale di Trento e poi, seguendo per Lavis, imbocchiamo la Val di Cembra.
La guida procede spedita e la SS612 è scorrevole: anche il traffico è facilmente superabile grazie alla carrggiata ampia e al tracciato che permette una buona visibilità. Nonostante questa scorrevolezza, la strada è tutt'altro che noiosa. Poco dopo Molina di Fiemme, sulla destra una rotonda indica la strada, a destra, per il passo Manghen. Non l'ho mai fatto: nel giro del tardo autunno 2015 che passai di qui, era chiuso e dovetti tornare indietro.
Dopo Cavalese, in Val di Fiemme, ci lasciamo sulla destra le installazioni della Funivia del Cermis, divenuta tristemente celebre per la sconsiderata condotta di un aereo dei Marines che provocò una strage di turisti tranciandone il cavo teso sulla valle.
Raggiungiamo Predazzo: una sosta per un sgranchirci è d'obbligo.
Sono le 17:40 quando ci rimettiamo in movimento. Una leggera pioggerellina comincia a cadere, mentre attacchiamo la SS50 del Passo Rolle.
Sono le 17:40 quando ci rimettiamo in movimento. Una leggera pioggerellina comincia a cadere, mentre attacchiamo la SS50 del Passo Rolle.
La leggera pioggerellina va e viene. Dalle immagini si nota il riflesso sull'asfalto. Tuttavia non ci condiziona più di tanto: il passo resta buono.
Per quanto mi riguarda, posso constatare l'ottima tenuta sull'umido degli pneumatici di serie della T120: i Pirelli Phantom Sportcomp.
In cima al Passo Rolle come si vede il cielo è sereno. Qui ho fotografato il monumento che commemora il grande Gino Bartali.
La T120, dopo che già ci avevo portato la Thruxton nel giro di Aprile 2017, si è fatta il Rolle anche lei.
La discesa dal Rolle, bella lunga, ci porta a Fiera di Primiero. Svoltiamo a sinistra. Siamo sulla SS347 del Cereda e del Valles. Clima uggioso, ma nessun problema. La salita al Cereda è divertente, come la lunga discesa verso Agordo, che affrontiamo a buon ritmo.
Sono le 19.30 quando giungiamo nei pressi di Agordo.
Ennesimo (...e ultimo..) passo di giornata. Sempre sulla SS347 si sale al Passo Duran.
In circa 15 minuti siamo sul Duràn: sono le 19:45.
Per fortuna le giornate sono lunghe! Che bello godersi interi giorni in sella senza doversi preoccupare dell'orario.
La strada sbuca tra il Passo Staulanza e Forno di Zoldo. Voltiamo quindi a destra e scendiamo sul paese.
Nota: proprio all'ingresso di Forno di Zoldo, arrivando dallo Staulanza, si trova un velox: è in uno scatolotto blu. Ce n'è un'altro anche a valle del paese.
In albergo ci sono già tutti, che ci aspettano.
Ci assegnano le camere e si cena.
Atmosfera goliardica e allegra! Insomma: i soliti!
2° giorno: sabato 26 agosto
Tutti pronti davanti all'Hotel per il giro di giornata.
Ripercorriamo a ritroso parte della strada fatta ieri a scendere dal Duran, per arrivare al Passo Staulanza, appena sopra forno di Zoldo. Belle curve, sebbene fatte un po' nel lento traffico dei SUV che si arrampicano come lenti pachidermi. Comunque bello, tanto per iniziare a entrare nel giusto clima di giornata. La discesa porta a Selva di Cadore e di qui, al bivio dove si trova un campanile dal caratteristico tetto spiovente, si prende a destra seguendo le indicazioni per il Passo Giau/Colle S. Lucia.
Si sale verso il Giau e i panorami sono quelli, fantastici, del Cadore.
La strada perfetta, il gusto massimo. Ecco la T120 sul Passo di Giau, affollato come non mai di escursionisti, cicloamatori e motociclisti.
Qualche minuto di sosta, anche per fare foto ricordo col cartello del passo.
Poi si affronta la lunga discesa che porta fino al bivio per il Passo Falzarego. La discesa è piena di bus turistici e minivan: non me la godo moltissimo. Peccato, perchè merita.
So che è superfluo dirlo, perchè in questi luoghi è un paradiso per le moto, ma non lo sottolineerò mai abbastanza.
A sinistra per il Falzarego, dunque, dice l'indicazione. Ed eccolo, il Passo Falzarego. Giornata meravigliosa! Si commenta il tracciato.
La caratteristica cappelletta, proprio al bivio.
A sinistra si scende verso Arabba e il Passo Pordoi. A destra si va invece verso il Passo Valparola e la Val Badia.
La T120 al Passo Valparola, nei pressi del Museo della Guerra dedicato alle aspre battaglie della 1° guerra mondiale.
Poco più in basso, appunto, il cartello che ci ricorda che stiamo entrando in Val Badia.
Oltre al magnifico sfondo, potete anche notare voi stessi le perfette condizioni del manto stradale. Guidare così fa sentire sicuri: una cosa in meno di cui preoccuparsi.
Discesa verso La Villa e benzina. Poi si riparte verso nord, lungo la Val Badia, fino a Longega. Là a destra seguendo le indicazioni per S. Vigilio di Marebbe. Qualche immagine del gruppo in azione.
Da S. Vigilio si va verso Plan De Corones.
Poi la strada prende a salire verso il Passo Furcia.
La vista verso la Val Badia.
Dalle immagini emerge chiaramente quanto sia divertente guidare da queste parti.
In cima al Passo Furcia ci si diverte!
Da lassù la strada scende verso Valdaora. La vista sulla Val Pusteria riempie gli occhi.
Per un po' seguiamo la fondovalle della Val Pusteria, la SS49. Solo un breve tratto, in direzione di S. Candido. Fino al bivio a destra per il Lago di Braies. Dopo qualche km, nei pressi del lago il traffico cresce. Troviamo il modo di parcheggiare le moto.
Nota pratica: man mano che ci si avvicina al lago ci sono molti parcheggi a pagamento, soprattutto per le auto. Consiglio a chi è in moto di non fermarsi al primo parcheggio, ma di andare avanti fino al piazzale: là lo spazio per parcheggiare si trova, anche senza pagare. Nei giorni d'estate e forse nei fine settimana forse si fa più fatica a trovare posti.
Il lago è meraviglioso.
Visto che ormai la fame prende a morsi il nostro stomaco, decidiamo di trovare un posto per mangiare. Optiamo per non restare vicino al lago, affollatissimo. Ci spingiamo qualche km indietro, tornando sui nostri passi in direzione della Statale della Val Pusteria.
Parcheggiamo le moto. C'è un bell'assortimento, non c'è che dire!
Dal lago si scende verso Cortina d'Ampezzo. Qui per il traffico perdiamo un po' la bussola.
Invece di rifare il Falzarego e il Giau al contrario, tornando così a Selva di Cadore e riscendendo dal Passo Staulanza, ci ritroviamo sulla SS51 Alemagna in direzione di Borca di Cadore. C'è un gran traffico: volevamo evitarla e ci troviamo proprio in mezzo. Pazienza. Proseguiamo prestando attenzione. Per fortuna c'è ancora un'opzione che ci evita di dover arrivare lungo al statale fino a Longarone: allungheremmo di un bel po'.
L'opzione è il Passo Cibiana, che si raggiunge dalla SS51 con una secca svolta a destra. Una ripida discesa e poi si inizia a salire.
E' una strada un po' isolata, ma ci viene utile. Inoltre ha un tracciato particolare, poco regolare, con curve strane, spesso quasi due curve in una. Però è un ultimo sfizio (..per qualcuno un ultimo sforzo..) da affrontare per tornare in tempo a Forno per la cena.
Come per le altre volte, il luogo designato è "L'insonnia", sulla strada che da Forno di Zoldo porta a Longarone: diciamo un paio di km a valle di Forno.
Le moto per la sera le lasciamo in hotel: raggiungiamo il locale, tra i boschi, con qualche corsa di minivan. Tutti insieme ci si diverte, si mangia, si ride, si scherza, si cementa insomma un'amicizia che non è occasionale, ma vera e sentita. Non si arriva dal Salento, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Liguria, in aereo, in moto, in macchina, anche con le stampelle, se non si ha voglia di stare insieme davvero!
Il resto viene di conseguenza!
Poi alle 22 passate, che fuori già piove da un paio d'ore, si presenta anche Sam il Cinghio, direttamente dal Piemonte, ma facendo il giro più lungo, ovviamente. Stanco e affamato, trova soddisfazione!
Da S. Vigilio si va verso Plan De Corones.
Poi la strada prende a salire verso il Passo Furcia.
La vista verso la Val Badia.
Dalle immagini emerge chiaramente quanto sia divertente guidare da queste parti.
In cima al Passo Furcia ci si diverte!
Da lassù la strada scende verso Valdaora. La vista sulla Val Pusteria riempie gli occhi.
Per un po' seguiamo la fondovalle della Val Pusteria, la SS49. Solo un breve tratto, in direzione di S. Candido. Fino al bivio a destra per il Lago di Braies. Dopo qualche km, nei pressi del lago il traffico cresce. Troviamo il modo di parcheggiare le moto.
Nota pratica: man mano che ci si avvicina al lago ci sono molti parcheggi a pagamento, soprattutto per le auto. Consiglio a chi è in moto di non fermarsi al primo parcheggio, ma di andare avanti fino al piazzale: là lo spazio per parcheggiare si trova, anche senza pagare. Nei giorni d'estate e forse nei fine settimana forse si fa più fatica a trovare posti.
Il lago è meraviglioso.
Visto che ormai la fame prende a morsi il nostro stomaco, decidiamo di trovare un posto per mangiare. Optiamo per non restare vicino al lago, affollatissimo. Ci spingiamo qualche km indietro, tornando sui nostri passi in direzione della Statale della Val Pusteria.
Parcheggiamo le moto. C'è un bell'assortimento, non c'è che dire!
Prendiamo possesso di tre tavoli e il buonumore per il sospirato pranzo impera.
Poi ci si comincia a rivestire: c'è da tornare a Forno di Zoldo!
Si torna sulla statale della Val Pusteria e poco più avanti voltiamo ancora a destra, questa volta diretti al Lago di Misurina. Scenario che più dolomitico non potrebbe essere!
Dal lago si scende verso Cortina d'Ampezzo. Qui per il traffico perdiamo un po' la bussola.
Invece di rifare il Falzarego e il Giau al contrario, tornando così a Selva di Cadore e riscendendo dal Passo Staulanza, ci ritroviamo sulla SS51 Alemagna in direzione di Borca di Cadore. C'è un gran traffico: volevamo evitarla e ci troviamo proprio in mezzo. Pazienza. Proseguiamo prestando attenzione. Per fortuna c'è ancora un'opzione che ci evita di dover arrivare lungo al statale fino a Longarone: allungheremmo di un bel po'.
L'opzione è il Passo Cibiana, che si raggiunge dalla SS51 con una secca svolta a destra. Una ripida discesa e poi si inizia a salire.
E' una strada un po' isolata, ma ci viene utile. Inoltre ha un tracciato particolare, poco regolare, con curve strane, spesso quasi due curve in una. Però è un ultimo sfizio (..per qualcuno un ultimo sforzo..) da affrontare per tornare in tempo a Forno per la cena.
Come per le altre volte, il luogo designato è "L'insonnia", sulla strada che da Forno di Zoldo porta a Longarone: diciamo un paio di km a valle di Forno.
Le moto per la sera le lasciamo in hotel: raggiungiamo il locale, tra i boschi, con qualche corsa di minivan. Tutti insieme ci si diverte, si mangia, si ride, si scherza, si cementa insomma un'amicizia che non è occasionale, ma vera e sentita. Non si arriva dal Salento, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Liguria, in aereo, in moto, in macchina, anche con le stampelle, se non si ha voglia di stare insieme davvero!
Poi alle 22 passate, che fuori già piove da un paio d'ore, si presenta anche Sam il Cinghio, direttamente dal Piemonte, ma facendo il giro più lungo, ovviamente. Stanco e affamato, trova soddisfazione!
3° giorno: domenica 27 agosto
Dopo la bella serata, la mattina di domenica è quella del congedo. Riprendiamo via via la strada di casa alla spicciolata, ripromettendoci di rivederci al più presto, e già aspettando il Carugo n°6.
Io, Flu, Nessuno13, Ratman e DesmoPeo risaliamo dal Passo Staulanza e scendiamo a Selva di Cadore.
Questa volta, però, prendiamo a sinistra, seguendo le indicazioni per il Passo Fedaia. La salita è piena di tornanti: esalta chi sa guidare. Dopo il Passo Fedaia, si passa nel tunnel che costeggia il lago e in alto a sinistra si vede chiaramente il ghiacciaio della Marmolada illuminato dal sole. A valle, a Canazei, prendiamo un caffè e qualcuno fa benzina.
Poi si prosegue verso Vigo di Fassa, in un traffico domenicale notevole.
A Vigo una svolta secca a destra e si sale per il Passo Costalunga. Dopo il passo, poco più a valle, sulla sinistra si scorge il bellissimo Lago di Carezza. Inizia la Valle d'Ega (Eggtal in tedesco), che ci porta verso Bolzano.
Sappiamo che c'è un benzinaio Esso poco più avanti e ci fermiamo per rifornire a un prezzo conveniente.
Come altre volte, il percorso è segnato, lasciamo Bolzano in direzione di Appiano sulla via del vino e di qua, con una rapida statale, si giunge alla base della SS42 del Tonale e della Mendola.
La salita al Passo Mendola è strepitosa: ormai l'abbiamo fatta diverse volte. DesmoPeo e Sam il Cinghio si gasano e vanno via. Comunque anche la T120 mi fa divertire parecchio.
Tra Mendola e Tonale attraversiamo la Val di Non. Qualcuno ne approfitta per scattare foto alle coltivazioni di mele che ricoprono le pendici delle colline circostanti.
Passato il bivio di Dimaro, proseguiamo rapidi verso il Tonale, ma ci fermiamo prima, per un boccone. Sam, che era andato un po' avanti, ci aspettava su al passo, ma una volta che apprende le nostre intenzioni di mangiare a valle, ci saluta e prosegue la strada verso casa.
Noi facciamo il Tonale unpo' più tardi. Il Tonale è bello davvero: un bel misto semi-stretto, molto divertente e non molto ritmico. Asfalto ottimo. Anche a scendere.
Arrivati a Edolo, ci fermiamo per un caffè.
Quattro chiacchiere con alcuni motociclisti: gli facciamo notare che la moto di uno di loro ha la gomma decisamente sgonfia! Ci ringrazia e dopo qualche imprecazione lo salutiamo.
La strada più faticosa arriva adesso: raggiungere l'autostrada A4 a valle di Bergamo, pur con una statale ampia e teoricamente scorrevole, èpiù faticoso che fare 400 km di curve: il traffico è intensissimo e ci mettiamo una vita ad arrivare all'autostrada. Anche la A4 è molto trafficata e gli ultimi 50 km da Bergamo sembrano non passare mai!!
Così anche questi 3 giorni di fine agosto tanto attesi sono volati: quando ci si diverte così, tra strade e amici, il tempo sembra sempre troppo breve.
Ecco il percorso del rientro: 391 km da Forno di zoldo verso Passo Staulanza-Passo Fedaia e Marmolada-Vigo di Fassa e Passo Costalunga (Lago di Carezza)-Val d'Ega fino a Bolzano-Passo Mendola-Passo Tonale-Iseo-Bergamo-Milano
In chiusura vorrei spendere due parole per Jules Winnfield, il padre di questo appuntamento che ormai da qualche anno è fisso ed atteso. E' grazie a lui che ci siamo ritrovati e il fatto che non abbia potuto prendere parte al nostro divertimento per via di un'accidente occorsogli proprio nell'imminenza della festa ci ha fatto dispiacere moltissimo.
Jules, rimettiti in fretta, perchè con te presente il divertimento è doppio!!!!
Grazie per aver organizzato tutto a puntino!!!
Jules, rimettiti in fretta, perchè con te presente il divertimento è doppio!!!!
Grazie per aver organizzato tutto a puntino!!!
Gran bel racconto!! Sempre bello ritrovarci in compagnia...
RispondiEliminaAspetto la prossima puntata...
E mica aspetteremo 1 anno!!! ;) Intanto abbiamo fatto il giro del Monte Baldo..
EliminaBella Ste e al prossimo anno 👍🏻
RispondiEliminaE speriamo anche prima!!!
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