Siti che guardo

mercoledì 7 giugno 2017

Grecia Tour 2017 - 26 maggio/6 giugno

Quest'anno siamo:
Jules Winnfield su BMW GS1200ADV
Nolmar su BMW GS1150
Ratman su Triumph Tiger 800
Pino su BMW R1200R
Flu su BMW nineT
giumbolorossonero su Moto Guzzi Stelvio 1200 NTX



Certo che pensare che una volta eravamo tutti orgogliosamente in sella a una Bonneville fa strano, viste le cavalcature attuali.

1° giorno: Milano - Ancona

Partenza in verso Ancona. Viaggio del tutto liscio, in autostrazio per ragioni di tempo.


Caso vuole che appena dopo l'uscita ad Ancona Nord, sulla A14, trovo Nolmar e Jules Winnfield in arrivo dal Veneto. Mangiamo un panino in una stazione di servizio prima di raggiungere il porto di Ancona. Ne approfitto anche per fare il pieno, in modo da giungere in Grecia già pronto per girare.
Ci dirigiamo verso la zona riservata al check-in. Parcheggiamo le moto..



...e controlliamo il percorso da fare allo sbarco su una mappa in scala 1:1!


Dopo poco arrivano anche Ratman, Pino e Flu. Ora siamo al completo: il viaggio in Grecia per questo 2017 può cominciare davvero!


Finalmente l'attesa per l'imbarco, prolungatasi ben oltre l'orario previsto, termina e ci sia avvia attraverso il porto di Ancona verso la nave Olympia Cruise della Minoan Lines.


Una volta giunti nel garage della nave della Mijoan Lines, sudiamo in modo epico per ancorare le moto con delle drizze particolari.


Comunque alla fine riusciamo, e ci sistemiamo negli alloggi. Dopo aver recuperato un po'di energie, ce ne andiamo sul ponte in alto, all'aperto, dove tra qualche birra e un sacco di risate ci godiamo la partenza.


Il morale è alto e la serata passa via allegramente, mentre facciamo fuori sopressata portata da Jules e un filone di pane provvidenzialmente acquistato prima di imbarcarci.


Gli sguardi dei vicini stranieri attestano la loro invidia per la nostra cena squisita.


La compagnia è affiatata e il modo di tracorrere la serata si trova!




Sullo sfondo il Minotauro. In primo piano un essere mitologico.


2° giorno: Navigazione, sbarco a Igoumenitsa - Kastraki (Meteore).

Non dormo granchè. Ci alziamo al mattino intorno alle 9 (ricordarsi di spostare l'orologio avanti di 1 ora!) convinti di sbarcare intorno alle 9.30-10 del mattino. In realta la nave è in ritardo.
Ne approfittiamo per goderci la vista delle insenature che la nave sembra sfiorare.



Un gabbiano fluttua nell'aria proprio sulle nostre teste.


Finalmente intorno alle 11 del mattino possiamo posare le ruote sul suolo greco!


Perdiamo un po'di tempo per un malinteso di percorso, ma poi ci incamminiamo e una strada davvero piacevole ci porta verso Ioannina, passando dai monti. 
Curve bellissime e panorami stupendi. Tuttavia si tratta di strade sostanzialmente prive di traffico, dove i pastori portano le greggi di pecore o piccole mandrie di mucche a pascolare. Ci troviamo davanti proprio delle mucche: un po' di apprensione, per il timore che gli animali abbiano reazioni spiacevoli.



Tuttavia riusciamo a passare oltre.


Scendiamo verso Ioannina e troviamo un posto in riva al lago dove i simpatici gestori ci trattano veramente bene.


Il cielo è minaccioso..


Uno scorcio del lago molto suggestivo.


Alla fine il temporale arriva e ci costringe in tutta fretta a trovare una sistemazione all'interno.


Per ripartire attendiamo che spiova. Poi ci dirigiamo verso Metsovo, facendo prima una superstrada e poi una strada che si inerpica tra i monti.
Il tracciato è fantastico e regala panorami bellissimi: si va in quota, si attraversano boschi, si costeggiano zone di approvvigionamento di legname.


Tuttavia il fondo stradale non è ben messo, e molto di frequente si deve fare lo slalom tra escrementi di animali al pascolo in zona, pietre e massi franati poco prima dalla collina e asfalto bagnato dal temporale che sembra precederci. Comunque i posti sono incantevoli davvero!
Finalmente in lontananza si cominciano a scorgere le celebri Meteore.
Troviamo l'hotel e parcheggiamo le moto.


E' molto carino e le Meteore, con questi monasteri costruiti sulla sommità sono uno scenario estremamente suggestivo.
Capiamo perchè siano patrimonio tutelato dall'UNESCO.



Ceniamo deliziosamente in un ristorantino vicino all'albergo.


Dove alloggiare: abbiamo trovato davvero ottimo l'Hotel Kastraki, vicinissimo alle Meteore. Per cena ci sono tanti localini a due passi. Per chi è in moto, hanno parcheggio esterno, ma assolutissimamente sicuro.

3° giorno: Kastraki - Volos

Mattinata sorprendentemente soleggiata. Per fortuna, perché possiamo girare tutta la zona delle Meteore: non solo i monasteri sono bellissimi, ma anche la vista dai punti panoramici che si aprono di tanto in tanto lungo la strada è mozzafiato.




Scattiamo moltissime foto di scorci estremamente suggestivi.


Che si tratti di luoghi davvero eccezionali lo conferma la presenza di visitatori da ogni parte del mondo: decine e decine i pullman di turisti parcheggiati a bordo strada.



In tarda mattinata il tempo volge al piovoso: siamo diretti verso il Monte Olimpo, passando per Deskati ed Elonissos: purtroppo la pioggia costante e le nuvole basse non ci permettono di vedere quella che la mitologia greca considerava la casa degli dei. Consumiamo un ottimo ed ecomomico pranzo a Larisa e rinunciamo a malincuore a percorrere la zona costiera. Pare meriti davvero una visita, ma la pioggia abbondante non suggerisce di percorrere strade curvose: si va dritti a Volos, città portuale, meta di giornata.
Troviamo un albergo a due passi dal vivace lungomare.


Per fortuna smette di piovere almeno in serata: ci concediamo una passeggiata sul lungomare e sul lunghissimo molo del locale porto. Non ho altre foto, dal momento che avevo dimenticato il cellulare in camera.

4° giorno: Volos - Galaxidi

Ripartiamo da Volos: temevamo piovesse, mentre la giornata è soleggiata. Ottimo. Sinceramente l'idea di girare la Grecia sotto l'acqua non l'avevamo proprio contemplata.
Ne approfitto per smontare il paracoppa in alluminio della Stelvio: ieri si è fessurato e le vibrazioni della crepa mandano in risonanza l'alluminio: meglio rimuoverlo. Da oggi viaggerò con una comoda vaschetta sulla piastra del bauletto.


Viaggiamo con un percorso davvero piacevole verso Pteleos. Ora si che stiamo "vivendo" la Grecia come si conviene: strade che si snodano tra gli ulivi, alti monti con le pendici ricoperte da macchia mediterranea. Piacevole la sosta ad Agias Triades, dove una siimpatica e cordiale benzinaia ci fa assaggiare del caffè greco.
Cerchiamo di comunicare in qualche modo e alla fine salta fuori dalla rimessa della stazione di servizio un Varadero: quando può lei e il suo compagno viaggiano con quello.



Ecco forse la ragione della calda accoglienza che ci riserva: l'entusiasmo di vedere altri motociclisti!
Scattiamo una foto ricordo.


La benzina qui è leggermente più cara che in Italia, ma è questione di pochi centesimi. In alcuni benzinai è disponibile anche la benzina a 100 ottani.


Riprendiamo la strada alla volta di Pelasgia con il mare che ogni tanto fa capolino con mille insenature, sullo sfondo.
Una delle caratteristiche delle strade greche sono questi piccoli tempietti: deve trattarsi di altarini votivi.


Il percorso ne è letteralmente disseminato.
Costeggiamo a lungo l'autostrada seguendo quelle che la toponomastica greca chiama strade di servizio.


Si rivelano tutte scorrevoli e molto piacevoli, anche se spesso sono invase da terra e sporco di vario genere.


Dopo Lamia, da un'ampia pianura prendiamo la strada 3 che sale alle Termopili, il luogo dove la Storia ha visto contrapporsi la Grecia delle mille polis (città stato) alla sterminata potenza Persiana. La strada è.. beh.. letteralmente fantastica! Una salita lunghissima, con curve ampie da fare a 100 all'ora, senza traffico alcuno, con 2 corsie a salire e una sola a scendere. Possibilità di sorpasso solo per chi sale. Asfalto impeccabile e dalla tenuta perfetta! Ragazzi, una cosa da non perdere!



Arriviamo in cima e godiamo della vista della immensa pianura verso Lamia.


Poco dopo l'inizio della discesa dalla sommità ci facciamo attirare dall'insegna di un ristorante. Lasciamo la strada principale per seguire una strada secondaria, bellissima, con curve su curve in discesa prima e in salita poi. Forse percorriamo una ventina di km!
Purtroppo per scoprire che la Trattoria non fa servizio. Il disappunto dura poco: dopotutto abbiamo fatto delle curve meravigliose e dovremo "rassegnarci" a rifarle a ritroso, fino alla statale principale. Di qui una discesa fantastica che è un misto tra Orientale sarda, Sempione, Bosa/Alghero.. non ci sono parole: chi gira in Grecia da queste parti non può non percorrerla, da Lamia fino a giungere ad Amfissa.
Per caso verso le 14 troviamo una trattoria nei pressi di Elaionas: è aperta e ci fermiamo a pranzo.


Finora siamo sempre capitati e bene e nemmeno questo posto fa eccezione: ottimo cibo, abbondante e a prezzi estremamente contenuti. Souvlaki.



Dopo un paio d'ore riprendiamo la strada e il godimento non scema minimamente!



Verso le 17 si arriva al bivio per Delfi.


In programma c'è la visita al sito archeologico dove si trovava l'oracolo a cui tutti Greci antichi chiedevano vaticini.
Più o meno 15 km di strada strepitosa.


Man mano che si sale con tornanti ampi e perfettamente raccordati si gode un panorama magnifico sulla valle sottostante, che arriva fino al mare.


Per 12€ accediamo al sito archeologico. Passiamo almeno un paio d'ore a Delfi per visitare i templi, lo stadio, il teatro, che dominano la valle spaccata da gole ripide e strette.




La vista dall'alto vale la fatica fatta da me e Jules Winnfield per arrampicarci con gli scarponi da moto!




Torniamo in sella per l'ultima parte di tappa, ripercorrendo a ritroso, questa volta in discesa, la strada che torna a valle, col sole che tramonta davanti a noi. Seguiamo per Galaxidi una strada che a me ha ricordato molto quelle sarde, in particolare alcune zone dell'isola della Maddalena: saliscendi e curve costeggiando il mare e le insenature.
Finalmente raggiungiamo il piccolo borgo marinaro.
Trascorriamo la serata con una cena a base di pesce in uno dei tanti ristorantini, molto semplici, lungo la darsena.




Meglio di così la giornata non poteva concludersi.


Dove alloggiare: se passate di qua, assolutamente consigliato l'Hotel Galaxidi, piccolo, ma fine e ben tenuto. Per cena, a due passi ci sono la darsena e tanti localini dove cenare a base di pesce fresco.



5° giorno: Galaxidi - Capo Sounio

Al mattino Galaxidi si mostra in tutta la sua serenità!




Salutiamo la piccola e graziosa Galaxidi per procedere verso sud. Risaliamo verso Delfi e ci godiamo ancora una volta la bellissima salita.




Una volta superata la zona dell'oracolo la strada continua a salire verso Arachova. Qui assistiamo a un mega ingorgo causato da un camion che deve attraversare una stradina strettissima senza urtare i balconi del 1° piano delle case. Per fortuna riusciamo a svicolare con le moto, ma per tutti gli altri mezzi non so quante ore ci vorranno!


Intanto il cielo torna a farsi minaccioso: cade anche qualche goccia d'acqua. Proseguiamo spediti lungo la statale verso Thina, per poi lasciarla con una deviazione verso Kuriaki. La strada che corre tra le campagne riprende poi verso Ladamia, dove ci fermiamo per una sosta pranzo. Ormai c'è il sole definitivamente e sta venendo anche caldo. Quando prendiamo da Thina la vecchia strada per Atene ci sono 30° gradi.
Il proposito sarebbe quello di evitare Atene aggirandola, ma il navigatore non era impostato su percorso più veloce ma su percorso più breve. Risultato: volevamo girare intorno alla capitale greca ed invece ci troviamo nel bel mezzo del traffico di punta cittadino.


Il caldo percepito viene accentuato dalle continue soste che scaldano il motore, le frizioni sono messe a durissima prova dalle ripetute soste e ripartenze dovute al traffico congestionato. Servono poi mille occhi per gestire questa prima esperienza col traffico cittadino ateniese. Motorini e moto che spuntano da tutte le parti, autobus, auto, taxi.


Insomma: un vero test dal quale, dopo qualche km di adattamento, tutto sommato usciamo bene. Ma è stata un'esperienza nuova e decisamente probante, anche perché riuscire a restare uniti non è facile.
Alla fine ci ritroviamo sulla statale costiera che dal sud di Atene porta in fondo alla penisola. Strada bellissima, tutta saliscendi, con curve ampie e filanti, con contropendenze e qualche tornante che segue gli ìncavi della costa, tanto frastagliata, nella quale si aprono di tanto in tanto delle calette meravigliose, incastonate tra la macchia mediterranea, colorate dal verde del mare. Tutto è davvero incantevole e contribuisce a far dimenticare in fretta il complicato attraversamento di Atene. Giunti al punto in cui la strada costiera si allarga con un piazzale, ci fermiamo in attesa del proprietario del b&b che ha detto di voler venire a prenderci. Le ombre delle moto si allungano sull'asfalto mentre il sole comincia a calare a ovest.


L'accoglienza del gestore del b&b, Thanos, è calorosissima. Ci sistemiamo in una casetta con ampie terrazze e vista sul mare.


La giornata si conclude con una ottima cena di pesce.

6° giorno: visita di Atene e tramonto a Capo Sounio

Abbiamo deciso di dedicare almeno una parte della giornata alla visita di Atene: sarebbe un vero peccato essere giunti a un passo dalla città che è stata la culla della civiltà occidentale e non averla visitata. Da Sounio quasi ogni ora parte un bus che porta fin nel centro di Atene, in piazza Syntagma. L'attesa alla fermata: sembra di essere in Messico: rocce, muri bianchi, piante grasse.


Scolaresca nel bus verso Atene!


Mancano pochi minuti a mezzogiorno quando scendiamo dal bus in Piazza Syntagma.


 Dalla fermata del bus in 50 metri siamo in posizione per assistere al cambio della guardia.


Uno dei tre soldati scivola sul marmo con gli zoccoli dalla suola ferrata: il poveretto batte la testa contro il calcio del fucile e si procura una ferita in fronte che il gigantesco e impassibile ufficiale di picchetto provvede a tamponare. Non un attimo di sgomento o di smarrimento sul viso del militare scivolato, che riprende la marcia insieme ai compagni.


Poi ci incamminiamo attraverso il pittoresco quartiere della Plaka per giungere all'accesso Sud dell'Acropoli.


Per 20€ acquistiamo il biglietto per l'Acropoli e ci inerpichiamo sui sentieri di uno dei parchi archeologici più celebri del mondo. Con 30€ si acquista invece il biglietto per visitare anche altri siti in zona.


Ci arrampichiamo lungo il sentiero che porta all'Acropoli, alla quale si accede dall'imponente gradinata chiamata Propilei.


Poi si giunge alla spianata dove sono situati diversi templi. Ovviamente lo sguardo va subito al più celebre di essi: il Partenone.


Sono in corso lavori di manutenzione, ma ciò non toglie fascino a questo magnifico esempio di architettura. Ci avviciniamo per ammirarlo da vicino, dal lato più sgombro.



Ovviamente una foto ricordo è d'obbligo: dopo il viaggio attraverso la penisola, il viaggio in Sardegna, il viaggio in Sicilia, il viaggio in Salento e il viaggio a Capo Finisterre, gli MC sono arrivati anche qui!

La bandiera greca fieramente si spiega sull'altura che domina la sterminata Atene.


Dall'alto notiamo anche un furioso incendio che in pochi minuti avvolge un edificio, mentre un'altissima nube di fumo nero si innalza nel cielo azzurro di Grecia.


Prima di lasciare l'Acropoli, passiamo davanti al tempietto delle Cariatidi (in realtà sono copie).


Torniamo a valle, impressionati dallo spettacolo delle rovine archeologiche: i romani vivevano ancora nelle paludi quando i Greci raggiungevano vette altissime di pensiero e scritture.
Ci immergiamo di nuovo nella caotica Atene. Troviamo un localino carino per mangiare un boccone.


 Mentre attendiamo il bus non possiamo fare a meno di guardare come girano le moto in Grecia: ci sono tantissime Varadero, in pochi indossano il casco, si infilano ovunque e anche le targhe sono piazzate nei posti più impensati: eccone un esempio.


A metà pomeriggio rientriamo a Sounio. Prendiamo le moto e andiamo a cercare un'insenatura verso Sounio, dove fare un bagno. Siamo proprio sotto il tempio di Poseidone.


Che bello mettere i piedi in acqua dopo tanti km!


Goliardia ai massimi!


Sfortunatamente un piede su un riccio impone interventi cruenti per asportare la spina!


..ma di certo l'umore non ne viene condizionato!

Poi intorno alle 19 saliamo verso il tempio di Poseidone che domina la spiaggia dalla sommità del promontorio. Per 6€ accediamo al sito e ci godiamo un tramonto memorabile!




Come giornata senza moto direi che è andata più che bene! Anche stasera, visto che ci siamo trovati bene ieri, ceniamo alla Taverna Marida. Non posso che consigliare questo ristorante: la cortesia dei proprietari, il sorriso sempre sul loro viso, la loro semplicità ci hanno conquistati. Ovviamente insieme all'ottimo cibo che ci hanno servito.


7° giorno: giornata in zona Sounio

La zona a sud di Atene dove stiamo soggiornando ci piace talmente tanto che decidiamo di trattenerci un giorno in più. Per fortuna Thanos, il padrone della villetta dove siamo alloggiati, può lasciarci la disponibilità dei due appartamentini per un'altra sera.
Quindi il giorno dopo lo trascorriamo a goderci il mare e la costa di questa zona, Ananìssos, davvero stupenda.




Mentre gli altri si avviano verso le spiagge, informato dal solerte Thanos, faccio una doverosa sosta nei pressi di un cippo.


La stele è stata eretta per commemorare la tragedia della nave tedesca "Oria" che affondò proprio davanti alle coste dell'isola di Patroclo nel febbraio del 1944, portando con sè 4.000 soldati italiani prigionieri dei tedeschi.



Incredibilmente una così grande tragedia non l'ho mai sentita menzionare: devo ringraziare Thanos, un greco, per avermela fatta conoscere.
Raggiungo gli altri.
La giornata trascorre in riva al mare, presso un chioschetto attrezzato con ombrelloni e lettini.


Si chiama "Con gusto" ed è gestito da Costas, un motociclista che ha venduto la sua Ducati Multistrada Pikes Peak per mettere in piedi questa attività.




Ci racconta che ama l'Italia e non vede l'ora di tornarci in moto, forse in autunno.


Un po' socializziamo con Costas, un po' beviamo, finchè scatta l'inevitabile maxi gavettone!


Fantastico poter parcheggiare le moto sul limitare della spiaggetta. Costas ci dice che la prossima volta che passiamo da quelle parti ce le farà parcheggiare nello spazio dietro la staccionata, dove custodisce le barche.


Salutiamo Costas: molto probabile che se si torna in Grecia, si passi a trovarlo!



Dove alloggiare: Per 4-5 persone va benissimo la villetta che ospita il b&b "Sunset at cape Sounio" dove il vulcanico proprietario Thanos mette a disposizione 1 o 2 appartamentini provvisti di tutto. Saranno 500 metri dalla strada costiera principale, dove passa ogni ora il bus che in 1:40 circa porta adl centro di Atene per appena 6€. Se si è in moto, si possono lasciare tranquillamente nello spazio adiacente la casetta, senza tema di cattive sorprese.


Dove cenare: tutte e tre le sere ci troviamo ottimamente nel ristorante di pesce "Marida", a Legrena, poco prima di Capo Sounio, dove il gestore, motociclista anche lui, ci accoglie con calore, proponendoci cibo di qualità a prezzi assolutamente abbordabili. La sua disponibilità, la sua gentilezza, il sorriso cortese sempre sul viso ci conquistano e fanno si che ci sentiamo quasi a casa.


8° giorno: Capo Sounio - Neapolis

Nei programma di viaggio iniziale il 7° giorno avrebbe dovuto portarci a Nafplio e l'8° in zona Elafonisos.
Essendoci trattenuti un giorno in più a Sounio, peraltro con grande gusto, la tappa di oggi è più lunga e impegnativa, anche tenendo conto delle cose da vedere lungo il tracciato.
Questa volta aggiriamo Atene percorrendo la lunga autostrada che passa a ovest e a nord della capitale greca. Non posso lasciarmi sfuggire l'indicazione per lo Stadio Olimpico, teatro di due storiche vittorie rossonere in Coppa dei Campioni (1994) e in Champions League (2007).


La direzione è Corinto. E' la prima autostrada che prendiamo e subito salta all'occhio che qui, a differenza di quanto accade in Italia, ci sono tariffe differenti tra le auto e le moto.


Speriamo che la campagna di pressione che i motociclisti italiani stanno sostenendo per introdurre lo stesso sistema anche sulle autostrade italiane venga coronata dal successo.
Lasciamo l'autostrada a Megara e seguiamo per Corinto, lungo la strada costiera.


Nei pressi di Istmia la strada scende verso il punto in cui inizia il taglio del celebre istmo. Un piccolo ponticello mobile collega le due rive.


Ecco il taglio di Corinto.




Probabilmente la strada corretta da seguire per vedere l'istmo di Corinto dall'alto, anzichè dal basso, avrebbe dovuto essere un'altra.
Dopo Corinto, riprendiamo la strada verso sud. Il tracciato è magnifico!!! Corre sulle alture, ma col mare sulla sinistra.


Si guida avendo una vista panoramica strepitosa sul Goldo Saronico e le sue isole: dall'altra parte del golfo infatti c'è Atene.


 


Proseguiamo in direzione di Epidauro. In realtà le indicazioni da seguire sono quelle per Epidauro Vecchia. Ci arriviamo sotto un gran caldo e l'ombra offerta dai pini marittimi che circondano il sito archeologico regala parecchio sollievo.
Una breve passeggiata tra gli alberi conduce al teatro. Ci si arriva dal basso, trovandosi all'altezza del palco. Le gradinate si parano di fronte, altissime e perfettamente conservate.



Con Ratman saliamo fino in cima: lassù c'è l'ombra e ci sediamo al fresco a goderci la vista del punto dove gli attori declamavano.



Da quel punto esatto, contrassegnato da un disco di pietra per terra, si sente perfettamente anche un sussurro. Stupefacente!

Note: l'ingresso all'area archeologica costa 12 €. Sul posto ci sono diversi chioschetti per ristorarsi, c'è ombra, c'è spazio per parcheggiare le moto, ci sono delle fontanelle per rinfrescarsi il viso e la testa e dare una pulita alla visiera del casco, ci sono anche i servizi igienici.


Riprendiamo la strada. Fa molto caldo. Avvicinandosi a Nafplio si vede distintamente la fortezza veneziana torreggiare imponente sul crinale di un monte, sulla destra. Sarebbe bello poter salire a visitarla, ma ci aspetta molta strada ancora e dobbiamo fare una scelta. Propendiamo per proseguire da Nafplio verso nord, in direzione di Micene.
Si arriva attraversando una lunga pianura, riarsa dal sole. I resti delle imponenti mura si ergono su un'altura, dalla quale si può spaziare con la vista su tutta la vallata.


Ecco la celebre Porta dei Leoni, risalente al 1.300 a.c. (..l'epoca della Guerra di Troia, per capirsi: Roma non esisteva nemmeno come idea!) che permetteva l'ingresso all'interno della cerchia di mura ciclopiche.



Note: anche qui i canonici 12 € per accedere la sito archeologico. Fuori dall'ingresso un ampio piazzale, quasi del tutto privo di ombra, da modo di parcheggiare.


Ancora spettacolare, con un susseguirsi di curve senza alcuna soluzione di continuità la strada che scende da Micene verso Argo e Leonidio.



Qui ci fermiamo entusiasti, per elaborare le emozioni che ci ha regalato questa strada, pianificare il prosieguo verso Neapolis, e prendere un caffè. Incontriamo anche un gruppo di motociclisti italiani che arrivano proprio da Neapolis: scambiamo quattro chiacchiere con loro, cercando di capire anche quale strada ci attende nel prosieguo.
Ripartiamo e dopo aver attraversato il ponticello sul corso d'acqua, voltiamo a sinistra e proseguiamo per un km o due, prima di imboccare una stradetta secondaria, che corre tra i campi e gli ulivi. Poi comincia ad impennarsi e a salire. Se ben ricordo, dovrebbe essere la strada Leonidio-Tsitalia. Di fronte a noi si para la montagna, e si vede distintamente sulle pendici del monte la strada che corre, incise sui fianchi. Vista spettacolare e che ci fa pregustare tante belle curve!


Infatti dalla cima la vista è incredibile.




Ed è solo una delle tante ascese di questo tratto di tappa, che dura circa 100 km tra Leonidio e Asopos. A un certo punto la strada diventa completamente sterrata: diciamo che non è piacevole, perchè più che altro si viaggia su ghiaia: nei tornanti bisogna prestare attenzione.


Per fortuna questo tratto di strada sterrata dura pochi km, ma la tensione un pochino c'è. Anche perchè siamo sicuramente in ritardo sulla tabella di marcia e il sole comincia a scendere. Scaccio questi pensieri dalla mente e decido solo di godermi l'esperienza.
Ci troviamo a correre su degli altipiani completamente selvaggi, senza anima viva.



Solo arbusti bassi e, di tanto in tanto, greggi di capre. Una via di mezzo fra i panorami sardi e quelli che si trovano a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, in Abruzzo. Quando sembra di essere sul punto di ridiscendere, lo sguardo si apre su un nuovo monte, che si para di fronte, sul quale si arrampica la strada con altri tornanti!



Ecco il tracciato nella mappa e nel link qui sotto: se vi capita, fàtela! Occhio solo che a un certo punto diventa sterrata, ma credo che sia una questione temporanea, per dei lavori: percorsa da nord a sud è meglio perchè lo sterrato è in salita, con qualche tornante; da sud a nord invece lo sterrato e i tornanti sono in discesa e potrebbe essere meno piacevole.

Da Micene verso Leonidio e Neapolis



Proseguiamo verso Ovest, con l'oscurità: la foto non rende bene, ma le luci delle moto sono ben accese.




A fine giornata, quando arriviamo all'hotel sul lungomare di Neapolis, i km percorsi sono 476, dei quali almeno 2/3 su strade curvose. E' proprio il caso di dire "stanchi, ma contenti!": tappa memorabile!

9° giorno: Neapolis - Agyas Andreas (sud di Petalidi)

Prima di riprendere la marcia, percorrendo alcune strade sterrate passiamo dal punto in cui parte il piccolo traghetto per l'isola di Elafonisso.



Facciamo il punto della situazione con la mappa aperta sulla sella.


Fa molto caldo e nel tratto che ci porta a Gythio per ora di pranzo sostiamo per un caffè freddo e un gelato in un paesino molto caratteristico.


Essendoci due bar in croce, scegliamo quello dove è più agevole parcheggiare 6 moto senza ostruire la strada. E' un bar di quelli che in Italia forse c'erano fino ai primi anni '80 nei paesini: senza orpelli particolari, con le sedie di legno con la seduta di paglia.. un pozzetto frigo per i gelati e 4 anziani che chiacchierano pigramente. Entriamo e ci accomodiamo, ma ci fanno capire che per un caffè o un qualunque servizio dobbiamo rivolgerci al bar sul retro. Ci spostiamo, recuperiamo un po' dal caldo, sempre con gli occhi curiosi dei locali che ci squadrano come si fa coi "forestieri".
Continuiamo il viaggio lungo la strada costiera. Nei pressi di Valtaki, una località sulla strada per Githio, da un'altura si può ammirare il golfo e la lunga spiaggia. Proprio a metà si trova il relitto di una nave, arenato, completamente arruginito dagli anni.


Il punto è davvero suggestivo: ne approfitto per immortalare anche la Stelvio con il relitto sullo sfondo.


Nota: si tratta del relitto della nave "Dimitrios", la cui presenza sulla spiaggia risale ai primissimi anni '80. Le ragioni per cui sia finita così non sono ben chiare.

Poco più avanti si trova la cittadina costiera di Githio.


Ci sistemiamo in un curioso locale sul lungomare.


Sul tetto c'è una vecchia auto degli anni 50 dentro cui è cresciuto un albero (!!!), mentre all'ingresso c'è una vecchia, ma bellissima Harley Davidson abbastanza mal messa.


Il posto ricorda una vecchia taverna dei tempi dei pirati, ma i gestori sono molto gentili e simpatici.



Pranziamo mentre un'ossessiva musica che a me sembra araba, ma forse sono sonorità tradizionali greco/mediterranee ci accompagna. Il conto è, come ormai siamo abituati a vedere in Grecia, estremamente onesto.
Scolliniamo verso Oitylo e seguiamo la strada costiera occidentale di questo secondo "dito" del Peloponneso.



Alcuni scorci sono fantastici.


Kalàmata è il punto più a nord di questo golfo: la superiamo, costeggiamo l'aeroporto militare con diversi caccia schierati sulla pista e scendiamo verso sud, nuovamente.
Abbiamo trovato sistemazione in un alberghetto onesto, che permette di custodire le moto in uno spazio chiuso al di là della strada principale.
Il suo punto forte è comunque il retro: un pergolato con i tavolini, per la cena e la colazione affacciato direttamente sul piccolo porticciolo.


Come già capitato in altre occasioni, in una delle sere dei nostri tour si gioca la finale della Champions League: in Sicilia mi pare di ricordare che fu Bayern Monaco - Borussia Dortmund; lo scorso anno eravamo a El Perdigòn quando si giocava il derby di Madrid tra Real e Atletico a Milano; quest'anno tocca ancora al Real Madrid che a Cardiff gioca contro la Juventus.
Cerco in ogni modo di evitare di avere notizie sull'andamento della partita, per godermi la cena di pesce. Sul risultato di 3-1 per gli spagnoli, i ragazzi decidono di rompere il silenzio radio per informarmi e il 4-1 suggella l'ennesima sconfitta in finale per i bianconeri. La soddisfazione è tanta e la gioia incontenibile: essendo in viaggio con altri 4 milanisti, troviamo il modo di festeggiare degnamente con quello che la Grecia ci mette a disposizione!



10° giorno:Agyas Andreas (sud di Petalidi) - Killini (o Cillene)

Al mattino la colazione sotto il pergolato, di fronte al piccolo porto, da un'immagine forse stereotipata, ma assolutamente evocativa dello stato d'animo tranquillo che ci sta accompagnando in questo viaggio.


Ci avviamo verso sud per qualche chilometro per poi andare verso l'interno e passare sulla sponda occidentale della penisola. Nel mezzo stradine di campagna e piccolissimi centri abitati molto caratteristici nella loro normalità: danno un'idea non costruita della quotidianità agricola in questa parte di Grecia.


Poi sbuchiamo dalla parte costiera, sulla strada 9 che collega Modone a Navarino e Pilos. La costa sembra essere sabbiosa e molto selvaggia, fatta di un ecosistema dunale.


Sembra di essere in alcune zone del Salento ionico.


Il tratto di costa finisce appunto a Pilos, grazioso centro marinaro con la piazza affollata di caffè, affacciata sul porticciolo.


Ne approfittiamo per rinfrescarci.


Scattiamo foto alle moto con lo sfondo delle formazioni rocciose verso il mare.



Qui invece sul molo, con il borgo di Pilos sullo sfondo.


Più a nord la strada è abbastanza piatta e monotona.
Mentre proseguiamo verso Olimpia, passaggio principale di questa tappa, sostiamo per il pranzo a Zacharo, in una trattoria lungo la strada: la Taverna Neda.
Simpaticissimo il proprietario, col quale soprattutto Flu instaura un dialogo divertentissimo.
Tra l'altro mangiamo dell'ottima porchetta a un prezzo irrisorio... quasi imbarazzante.


Foto ricordo con il vulcanico gestore della trattoria.


Per arrivare ad Olimpia si lascia la strada principale, per addentrarsi verso le colline. Il cielo intanto ha ripreso a farsi minaccioso.


Seguiamo le indicazioni per Ancient Olympia (Arkaia Olympia).


 Ecco l'ingresso.


Con Jules Winnfield entriamo per i "soliti" 12 € di biglietto, e ci troviamo di fronte ad un vastissimo sito archeologico. Ci sono i resti di decine di templi che contenevano le donazioni delle città greche che prendevano parte alle gare.



Oggi non resta molto, ma lo stadio poteva ospitare fino a 45.000 spettatori sui terrapieni.




Impressionanti le rovine del tempio di Zeus, che conteneva una statua di avorio e oro del re degli dei alta 12 metri, crollata in seguito a due terremoti nel 500 a.c.
Se si pianifica un passaggio da queste parti, Olimpia va visitata. Ecco una statua alla dea Nike, la dea della Vittoria.


Ci ristoriamo un attimo: fa un gran caldo e girare con gli stivali da moto non è propriamente rilassante.
Ripartiamo verso nord, per arrivale alla tappa di giornata: la città termale di Killini (in italiano forse Cillene), proprio di fronte all'isola di Zacinto, tanto cara a Ugo Foscolo.
Dopo tanti km e tanto caldo, un bel bagno in piscina ci sta tutto!!



11° giorno: Killini - Igoumenitsa (imbarco per Ancona)

Da Killini riprendiamo il viaggio verso nord. Vaghiamo un po' e fa anche un gran caldo, ma alla fine troviamo la strada per Patrasso.


Con un vento fortissimo passiamo il celebre ponte Rion Antirion costruito nel 1999.



L'effetto nell'attraversarlo è molto suggestivo.


Dopo averlo attraversato, al casello si paga il pedaggio.


Proseguiamo il viaggio tra tante insenature. Cerchiamo solo l'ispirazione giusta per fermarci a pranzo.


La troviamo in un posticino situato lungo un tratto di costa scogliosa dalle parti del Golfo di Amvrakikos. Visto che è l'ultima tappa, e l'imbarco è a tarda sera, ne approfittiamo per schiacciare un pisolino: un po' di stanchezza si è accumulata.


Prima del tramonto arriviamo ad Igoumenitsa, da dove tutto era partito.


Aperitivo al tramonto, sul mare.


Le moto fanno bella mostra parcheggiate tutte in fila sul lungomare.


Quattro chiacchiere con una coppia di Bolognesi arrivati via terra attraverso Jugoslavia e Albania e poi cena al Ristorante Alekos, sul lungomare, dove facciamo conoscenza anche con una coppia di Viterbo con una Moto Guzzi Stelvio, di ritorno dalla Turchia.
La nave, la stessa che ci ha portato in Grecia, tarda di ben 3 ore: ci imbarchiamo alle 3 di notte, dopo una lunghissima attesa in banchina. Qualcuno accusa il colpo.


Questi Sloveni, invece, coi loro Tomos, andrebbero in capo al mondo alla faccia delle nostre moto da 250 kg!


Scambio quattro chiacchiere con un motociclista tedesco in viaggio da un paio di settimane. Poi finalmente ci imbarchiamo.

12° giorno: Ancona (sbarco) - casa

Nell'ultimo giorno non c'è molto da aggiungere. Si prevedeva lo sbarco intorno alle 16 del pomeriggio, ma il ritardo in partenza condiziona anche l'arrivo. Ecco il porto di Ancona in vista, in forte ritardo.


Saluto il motociclista tedesco, pronto a fare tutta una tirata fino a Bolzano!


Saluto anche la coppia di Viterbo con la loro Guzzi Stelvio parecchio carica: arrivano dalla Turchia!


Ci salutiamo calorosamente con i compagni di avventura.
Sono le 19:30 quando inizia il viaggio verso l' A14 per il rientro a casa. Lungo viaggio, che mi permette comunque di ammirare un tramonto meraviglioso quando comincio ad avvicinarmi a Bologna.



Sosta per cena e arrivo che ormai non manca molto a mezzanotte.


Tiriamo le somme.
Un viaggio lungo per durata, più corto degli altri per km percorsi. Un viaggio che mi ha fatto scoprire un Paese meraviglioso, una popolazione aperta ed espansiva, socievole e disponibile nonostante il periodo storico non aiuti ad essere sorridenti.
Un paese montuoso nonostante sia circondato dal mare, pieno di spunti per essere visitato: Storia, coste, belle strade, e uno spirito di amicizia e simpatia verso gli italiani che raramente si riscontra altrove.
Ora ho un quadro chiaro della Grecia nel suo complesso e se ce ne sarà occasione riprenderei volentieri in considerazione l'idea di tornarci, fosse anche per soffermarmi ad approfondire la conoscenza ora di una zona, ora di un'altra.

Il grazie come sempre va a tutti i ragazzi, che hanno voluto condividere questa ennesima esperienza: ormai da anni, più o meno in "formazione tipo" giriamo l'Italia e l'Europa per viaggi lunghi e brevi, collezionando ricordi magnifici e consolidando un rapporto di amicizia bellissimo.

4 commenti:

  1. Spettacolo!
    Come al solito grande ed esaustivo report.

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  2. Grazie Incredibile tour in Grecia. Sarò felice di ospitarvi di nuovo (tanzak@otenet.gr) al Sunset at Cape Sounio
    Thanos

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    1. Ciao Thanos!!! La tua ospitalità è stata indimenticabile. Torneremo presto, spero!

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